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Edifici del Cardo a disposizione del Progetto Milano 2040

Gli edifici del Cardo nel quartiere Expo andranno a costituire il cuore del nuovo progetto chiamato «Milano 2040»: il centro di ricerca dove studiare le tecnologie in grado di migliorare la vita dell'uomo del 2040 verrà realizzato dall'Istituto italiano di tecnologia di Genova insieme all'Università Statale di Milano e ad Assolombarda.

Sembrava che dovessero essere smantellati gli edifici del Cardo di Expo Milano 2015. Ora si sa, invece, che rimarranno e che, insieme a Palazzo Italia, andranno a costituire il cuore del nuovo progetto chiamato «Milano 2040»: il centro di ricerca dove studiare le tecnologie in grado di migliorare la vita dell’uomo del 2040 la cui realizzazione è stata consegnata nelle mani dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova insieme all’Università Statale di Milano e ad Assolombarda.

Padiglione Italia nel progetto di Nemesi & Partners era una delle quattro strutture che, insieme a Palazzo Italia, componevano il padiglione nazionale. L’intera struttura sarà mantenuta in loco e utilizzata per il nuovo progetto Milano 2040.
Padiglione Italia: l’intera struttura sarà mantenuta in loco e utilizzata per il nuovo progetto Milano 2040.

I tempi potrebbero anche essere piuttosto brevi (si parla di aprile) hanno spiegato i tecnici di Genova «anche perché il polo di genomica e big-data con le sue 6 diverse aree di intervento avrebbero bisogno di 40mila metri quadrati di spazio per allestire laboratori leggeri, che non hanno bisogno di strutture particolari» e possono trovare posto negli edifici esistenti.
Alberto Pesatori, direttore commerciale di Map Spa >> si dice soddisfatto di questa decisione, anche perché, nonostante il progetto di Nemesi & Partner ne prevedesse lo smantellamento a fine esposizione, la cura, i materiali e i tempi di lavoro necessari per realizzare i quattro poli che hanno ospitato le regioni italiane e l’area espositiva dell’Unione europea sono stati di non poco conto.

I dati tecnici della struttura.  Gli edifici del Cardo (13.700 mq su 3 livelli fuori terra) hanno richiesto oltre 2400 ore per la progettazione costruttiva (Proger Spa./Bms progetti Srl./Map Spa), 8600 ore di officina e 17900 ore di lavoro per la messa in opera dei materiali. Quanto a quest’ultimi, per la realizzazione di strutture portanti, colonne, travi principali e secondarie, solai e controventi dei 4 edifici è stato necessario impiegare 980 tonnellate di carpenteria metallica.

Gli edifici del Cardo nel progetto di Nemesi & Partners. Sono visibili tre delle quattro strutture che, insieme a Palazzo Italia, componevano il padiglione nazionale. L’intera struttura sarà mantenuta in loco e utilizzata per il nuovo progetto Milano 2040.
Gli edifici del Cardo nel progetto di Nemesi & Partners: sono visibili tre delle quattro strutture che, insieme a Palazzo Italia, componevano il padiglione nazionale. L’intera struttura sarà mantenuta in loco e utilizzata per il nuovo progetto Milano 2040.

Sul piano architettonico, gli edifici del Cardo si affacciano tutti sull’asse omonimo, un viale pavimentato largo 35 metri e lungo 325 metri che congiunge la Piazza d’Acqua a Nord con la piazza della Via d’Acqua a Sud e sono stati progettati con il sistema strutturale «a secco» per essere smontati al termine dell’evento e ricollocati in altra sede, rispettando quel principio di sostenibilità che ha caratterizzato l’intero progetto del Padiglione nazionale (e che è stato sviluppato dall’ing. Livio De Santoli, per quanto riguarda la sostenibilità energetica).
Il concept di Nemesi per gli edifici del Cardo si basava sull’idea del borgo italiano, formato da volumi giustapposti a piccole piazze, terrazze e percorsi porticati. Composizioni geometriche differenti, talune a sbalzo, si susseguono incastrandosi tra loro come a dar vita a un grande mosaico in cui ogni pezzo ha una propria autonomia e identità progettuale. Al piano terra e al primo piano sono collocate le piazzette, generate naturalmente dalle alternanze dei volumi architettonici.

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