A sud-ovest di Shanghai, nel parco tecnologico Caohejing, la società internazionale di architettura Schmidt Hammer Lassen ha portato a termine l’opera di rinnovamento di un complesso per uffici preesistente, riconvertendolo in un «incubatore d’innovazione» per nuove start-up del settore Hi-Tech.
La realizzazione è da considerare una sorta di edificio-pilota, che fungerà da modello per una serie di nuovi spazi di co-working all’interno del parco.
La Shanghai Caohejing High-Tech Industrial Development Zone (Shanghai Caohejing Hidz) è stata fondata nel 1982 con la denominazione iniziale di Caohejing Microelectronic Industrial Park, ed è l’unico insediamento della Cina continentale in cui le politiche preferenziali includono zone di sviluppo sia economico sia tecnologico.
Il sito è stato certificato come Parco Tecnologico Industriale e si sviluppa su una superficie complessiva di quasi 6.000 chilometri quadrati, ospitando quattro industrie specialistiche (microelettronica, optoelettronica, computer software e macchine, nuovi materiali) e quattro centri (ricerca e sviluppo, reti, dati finanziari e innovazione tecnologica).
L’area in cui sorge l’edificio, riconfigurato da Schmidt Hammer Lassen con la collaborazione di Udg per la parte strutturale, è situata a 11 km dalla downtown di Shanghai, a 2 km dalla stazione ferroviaria di Shanghai Sud e a 7 dall’aeroporto Hongqiao.
L’intervento è stato commissionato nel 2014 dal Caohejing Hidz, e la proposta del gruppo di lavoro è stata quella di rivestire e unificare la facciata a intonaco cementizio utilizzando una «pelle» in alluminio corrugato e perforato, con una verniciatura in polvere poliestere.
Il nuovo pacchetto-facciata prevede aperture sia nella superficie del nuovo involucro ondulato che in quella retrostante e più interna dell’edificio preesistente, fornendo ombreggiature a ciascuno spazio di lavoro e al tempo stesso ottimizzando l’illuminazione naturale.
Questa nuova «pelle» è stata ideata anche tenendo conto delle accresciute esigenze di isolamento e con un approccio integrato a impianti esistenti e nuovi, che vengono alloggiati al di sotto senza essere visibili dall’esterno.
Una seconda importante strategia seguita per la riconversione dell’edificio è stata quella di aprire verso l’esterno il profondo impianto planimetrico, creando un nuovo atrio che lo attraversa nella sua parte centrale, con un maggior apporto di illuminazione naturale e una connessione anche visiva tra interno ed esterno. Questo spazio rappresenta il cuore del nuovo «incubatore» per start-up, e contiene una caffetteria, aree delimitate per riunioni e collegamenti alle terrazze a verde situate all’esterno.
di Matteo Ferrario
Chi ha fatto Cosa
Hi-tech Start-up Incubator
Collocazione geografica: Shanghai
Committente: CaoheJing High Tech Park
Progettazione architettonica e landscaping: Schmidt Hammer Lassen Architects
Progettazione strutturale e collaborazione al progetto architettonico: Udg
Superficie complessiva: 1.977 mq
Cronologia lavori: 2014-2016