Mipim 2017, Cannes | Progetto Cmr

Edificio UnipolSai: vetro e profili in alluminio, grès porcellanato e lamiera stirata

Nel Padiglione Italia del Mipim di Cannes presentato l’intervento che mira a trasformare l’edificio Unipol e a incrementarne la funzionalità, le prestazioni energetiche e l’efficienza legata alla gestione dell’immobile. Costituito da due corpi di fabbrica di 53 e 15 m di altezza disposti in modo da formare un angolo di 45°: la facciata ha due protagonisti il vuoto rappresentato dal vetro e il pieno dei rivestimenti delle connessioni verticali.

Presentato in anteprima attraverso la realtà virtuale il progetto concepito da Progetto Cmr per l’edificio di Via de Castilla, noto come «Rasoio», futura sede operativa di UnipolSai.

Era presente nel Padiglione Italia il sindaco di Milano Giuseppe Sala: la soluzione architettonica proposta dalla società di progettazione milanese ha il compito di integrare il nuovo complesso con il contesto circostante, ridando nuova vita ad un luogo considerato per molti anni una frattura nel tessuto urbano di Milano.

Un intervento che mira a rivoluzionare gli aspetti estetici dell’edificio e ad incrementarne la funzionalità, le prestazioni energetiche e l’efficienza complessiva legata alla gestione dell’immobile.

Facciata nord.

Vetro temperato, profili in alluminio e connessioni verticali

Per il complesso Unipol, costituito da due corpi di fabbrica di 53 e 15 m di altezza, disposti in modo da formare un angolo di 45°, è stata scelta una facciata innovativa dove protagonisti assoluti sono il vuoto rappresentato dal vetro e il pieno dei rivestimenti delle connessioni verticali.

La facciata sud sarà caratterizzata da un gioco di elementi metallici posti in diagonale, che intersecandosi disegnano dei rombi, incorniciati da un esilissimo telaio di alluminio che sostiene due lastre di vetro temperato dalle inclinazioni differenti, in grado quindi di riflettere la luce in modo sempre diverso durante l’intera giornata.

Facciata sud.

Sullo stesso fronte sud sono protagoniste le tonalità chiare del vetro, del ceppo lombardo e dei rivestimenti in grès porcellanato dei balconi, mentre sul fronte nord la trasparenza del vetro si alterna al carattere pieno, uniforme e materico delle connessioni verticali dei corpi scala, per i quali si è scelto di utilizzare delle lastre grigio antracite in lamiera stirata che contrastano con il vuoto del vetro e spezzano il disegno geometrico dei rombi.

Assonometria.

Facciata con film in silicio

Caratteristica chiave del progetto è di fatti la profonda innovazione tecnica e impiantistica che ha interessato l’intero complesso, rendendolo un vero e proprio esempio di architettura green e sostenibile.

Partendo dalla facciata, che coniuga valenza estetica e funzionale: se da una parte conferisce una nuova dignità architettonica all’edificio, diventa al contempo supporto per la produzione di energia elettrica, grazie alla presenza di un innovativo film di silicio ad alte prestazioni, inserito all’interno della lastra più esposta verso l’alto, che sarà in grado di produrre l’energia richiesta dall’edificio.

L’ingresso.

Irraggiamento solare e fonti rinnovabili

Oltre alla facciata, studiata anche per ottimizzare l’irraggiamento diretto e aumentare la luce diffusa negli spazi interni, riducendo il ricorso all’illuminazione artificiale al 30% delle ore lavorative annuali, l’edificio è contraddistinto dall’impiego di impianti di ultima generazione, che utilizzano fonti rinnovabili per la produzione energetica: sole, aria, vento ed acqua, per un edificio a bassissimo impatto ambientale e che rende al contempo più vivibile il contesto che lo circonda.

Gli uffici.

Biossido di titanio per gli agenti inquinanti

Per il benessere dell’utenza si è scelto di trattare tutte le superfici esposte con biossido di titanio, permettendo lo scioglimento degli agenti inquinanti, tramite un processo fotocatalitico che, combinato con le aree verdi previste dal progetto, contribuirà a ridurre l’inquinamento atmosferico locale di oltre il 50%, come si evince dai calcoli effettuati dall’Università degli Studi di Milano.
Il risultato sarà un nuovo edificio simbolo per il gruppo Unipol e una best practice da portare come caso di studio e di interesse pubblico.

Massimo Roj | Architetto e Ad di Progetto Cmr

Massimo Roj | Architetto e Ad Progetto Cmr.

«Il lavoro congiunto di professionalità diverse, dall’architettura all’interior design, space planning, ingegneria, sostenibilità e sicurezza dell’ambiente di lavoro, insieme alla forte sinergia sviluppatasi con il cliente, ci ha consentito di realizzare un progetto sostenibile e all’avanguardia. Unipol e Progetto Cmr hanno lavorato con l’obiettivo di contribuire al rinnovamento della Città di Milano realizzando un nuovo edificio ad alte prestazioni che conferma, ancora una volta, che l’approccio sostenibile è oggi l’unica strada possibile per costruire il futuro delle nostre città».

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