Edilizia | Dibattiti

Edilizia giovane e rosa

Lo scorso 26 novembre si è svolto il trentottesimo meeting associativo Federcomated. Il tema chiave della tavola rotonda è stato il ruolo della donna nel mondo dell’edilizia. Tra dati positivi di settore e testimonianze di gap che si stanno sempre più indebolendo, possiamo affermare che l’attualità del comparto è piena di ottimismo e buone prospettive.

«Le donne nel settore dell’edilizia: dentro al mercato con la capacità di guardarlo da fuori, di esplorare nuovi modelli, di analizzare in modo critico i processi, così da rispondere e anticipare i bisogni del mercato. Una visione fatta di business, ma anche di sinergie tra le persone, di cultura da diffondere, di responsabilità sociale». Ecco la sintesi del concept alla base dell’evento Visione: asset per il futuro, un momento di confronto molto interessante, pieno di spunti e ispirazioni origanizzato da Federcomated la federazione dei distributori italiani di materiali per l’edilizia.

Le buone notizie

Il quadro dipinto dal presidente di Federcomated, Giuseppe Freri, fa ben sorridere tutto il comparto: l’Europa dell’edilizia traina il Pil e la locomotiva è l’Italia che presenta un dato pari al +15,1%. Grazie agli incentivi fiscali, rinnovati al 2024, il mercato della ristrutturazione tocca la cifra record di 75 miliardi, pari ad una crescita del 6,2% e le nuove costruzioni residenziali segnano il +7,3%. «Si tratta di una crescita oltre le previsioni: è quindi necessario aver chiaro come cogliere queste opportunità e adottare importanti processi di modernizzazione. La sfida sarà anche quella di orientare questa trasformazione attraverso tre valori: sostenibilità, inclusione e accessibilità».

In questa direzione, Federcomated e Sercomated hanno creato il Consorzio Rec, una rete di piattaforme all’interno dei magazzini edili italiani che si occupano di gestire i rifiuti da costruzione e demolizione».

La voce dei presidenti donna

In un settore considerato tipicamente “maschile”, la tavola rotonda, insieme agli interventi istituzionali di due presidentesse, hanno caratterizzato un evento di svolta, un forte segnale di cambiamento e consapevolezza.

Convegno Federcomated Milano | Tavola rotonda.

Al vertice di Assimpredil Ance, infatti, c’è Regina De Albertis, che nel suo intervento ha gettato luce sull’attualità di settore e sull’importanza della cooperazione su più fronti in nome della sostenibilità: «Bisogna integrare relazioni commerciali con obiettivi di carattere sociale ed ecologico, in cui la Green Compliance non è più un concetto astratto. Inteso come filiera, il settore edile non ha distinzione di genere e sta venendo a meno il tabù del cantiere come “lavoro da uomini”, soprattutto in virtù delle nuove tecnologie e della digitalizzazione, che ha tra le sue leve principali il ricambio generazionale. Dobbiamo imparare a muoverci nell’incertezza, utilizzando la flessibilità, un talento tipicamente femminile».

Regina De Albertis | Presidente Assimpredil Ance.

L’altra voce associativa femminile è stata quella di Paola Marone, al vertice di Federcostruzioni e ha con entusiasmo sottolineato l’importanza di far parte in modo attivo del mondo associativo. «Oggi più di ieri, il confronto tra generazioni è necessario e la presenza femminile è ancora troppo debole nel mondo dell’edilizia: le donne presenti nel comparto sono 103mila, poco più 1% di tutte le donne occupate, ma si tratta soprattutto di funzioni amministrative».

Paola Marone | Presidente Federcostruzioni.

La numero uno di Federcostruzioni ha inoltre sottolineato come il passaggio di competenze sia fondamentale e in questo senso ha un ruolo chiave la partecipazione associativa, proiettata a potenziare i temi dell’innovazione e della digitalizzazione.

«Dal 2008 al 2020 abbiamo perso 150 miliardi di valore della produzione e 750mila posti di lavoro, ma oggi il settore delle costruzioni è al centro di strategie importanti, bonus e Pnrr in primis. Ci sono 57mila cantieri operativi in tutto il territorio, pari a circa 9,7 miliardi di investimenti. Uno dei problemi più sentiti oggi è il rincaro dei prezzi dei materiali, unita alla scarsa reperibilità degli stessi. Monitorare questa dinamica è importante e Federcostruzioni ha un punto di osservazione privilegiato, con un gruppo di lavoro molto attivo».

Capitane coraggiose

Il Commercio Edile, rivista della divisione Architettura del Gruppo editoriale Tecniche Nuove, da 6 anni pubblica lo speciale “Capitane coraggiose. La vie en rose dell’edilizia”, un osservatorio sul ruolo delle donne nella filiera dell’edilizia. L’ultima ricerca, perfettamente in linea con il tema del meeting, ha fatto emergere che le imprese femminili giovanili, quelle cioè che hanno già effettuato il cambio generazionale, mostrano migliori performance sotto diversi punti di vista: innovano di più, sono più green-oriented e adottano pratiche di welfare aziendale più avanzate.

La maggior parte delle professioniste che svolgono lavori di cantiere ha portato alla luce la medesima dinamica: all’inizio c’è pregiudizio verso le donne che svolgono ruoli tipicamente maschili, ma una volta messe alla prova e compresa la preparazione e competenza, c’è grande stima e rispetto. Un’altra costante è la maggior passione per il proprio lavoro, svolto per scelta e non per “convenzione”.

Gap di genere e ricambio generazionale

Oltre che sul ruolo della donna nel comparto dell’edilizia, il grande tema principe dell’evento è stato il ricambio generazionale. Hanno portato il loro contributo esperienziale 7 donne, tra cui molte protagoniste di quel passaggio che favorisce l‘inserimento delle donne sia nell’esercizio della funzione imprenditoriale che nei ruoli manageriali.

Sono tutte unite nella consapevolezza che il cambiamento è opportuno e necessario e che l‘eliminazione delle discriminazioni di genere attrae nuovi investimenti, accresce il valore delle aziende e di tutto il comparto edile.

Il trasferimento generazionale e la convivenza ai vertici con i proprio fratelli vede la chiave del successo nella pianificazione condivisa delle strategie, una gestione dell’azienda non accentrata, ma di confronto. È così che competenza, saggezza, esperienza e capacità di gestione stringono la mano a innovazione, nuova visione del mercato e dei processi. E l’equilibrio tra vecchie e nuove generazioni si ritrova anche nei collaboratori.

Una delle partecipanti è stata Veronica Squinzi, amministratore delegato Gruppo Mapei: «Essere al timone dell’azienda è grande responsabilità che condivido con mio fratello. È molto importante avere alle spalle una famiglia che supporta e due genitori che mi hanno insegnato ad amare il lavoro. Siamo un’azienda meritocratica, un concetto per noi fondamentale: non importa se si è uomo o donna, ma se si ha competenza e capacità di essere complementari». (servizio a cura di Lara Morandotti)

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