Edilizia residenziale | Bolzano

Residenze per un nuovo quartiere

Il piano edilizio ha previsto la realizzazione di 62 alloggi distribuiti in due corpi di fabbrica. Le strutture dell’edificio sono state realizzate in cemento armato, con solai a soletta piena realizzati in opera. Il piano interrato, dalla platea di fondazione fino al solaio di piano terra, è realizzato con calcestruzzo impermeabile che non ha richiesto ulteriori opere di impermeabilizzazione. L’amministrazione comunale ha imposto un’attenta riflessione sulle strategie volte al contenimento dei consumi energetici tali da far rientrare la nuova edificazione nei parametri imposti dalla Dcc 96/38108 e dal progetto CasaClima A Nature della Provincia Autonoma di Bolzano.

Il progetto per l’edificio residenziale, lotto A1, per conto di sei cooperative edilizie facenti capo alla centrale Cooperdolomiti Bolzano, è stato sviluppato all’interno di un’ampia operazione che ha riguardato la realizzazione del nuovo quartiere residenziale Prati Gries nella zona nord ovest di Bolzano, su una superficie di 5 ettari. L’iniziativa ha coinvolto numerosi soggetti pubblici e privati, muovendosi a partire dallo sviluppo del piano di attuazione generale in cui i singoli attori sono stati chiamati a collaborare allo sviluppo unitario e armonico di un nuovo quartiere.

Ogni unità affaccia lungo il perimetro esterno sulla terrazza di pertinenza, gli alloggi al piano terra sono dotati di giardino con patio coperto.

Il progetto

Il piano di attuazione approvato dall’amministrazione comunale prevedeva per il lotto A1 l’edificazione della volumetria consentita lungo i margini est e nord della superficie. La logica del Piano era quella di ottenere uno spazio non edificato compreso tra le ali dell’edificio da adibire a verde condominiale, ben soleggiato e privo di ombre portate dagli edifici. L’edificazione consentita veniva quindi a svilupparsi in un corpo a forma di “L” con diverse altezze, più precisamente con l’ala a nord che poteva arrivare a sei piani fuori terra e l’ala ortogonale fino a cinque piani fuori terra.

In corrispondenza dell’angolo, che costituisce la congiunzione tra le due ali, lo sviluppo dell’edificio doveva raggiungere un’altezza pari a undici piani. La soluzione progettuale adottata ha inserito un “vuoto” in corrispondenza della base della torre d’angolo, ottenendo in questo modo due corpi di fabbrica disgiunti, connessi solo a livello del primo piano. La soluzione individuata ha così consentito di ottenere un volume edilizio più articolato, migliorare e aumentare sensibilmente l’illuminazione naturale delle facciate anche ai piani bassi e una più ampia superficie di facciata esposta al sole.

Una scelta che ha consentito di risolvere adeguatamente, soprattutto dal punto di vista distributivo, il punto più delicato della volumetria da edificare ovvero l’angolo dell’edificio, riuscendo ad avere alloggi con doppio affaccio contrapposto nord-sud ed est-ovest. È stato inoltre possibile ridurre notevolmente il problema dell’introspezione tra alloggi, tipica delle costruzioni ad angolo.

Armatura platea.

Facciate e terrazze

La scelta architettonica adottata per le facciate si è basata sulla logica dell’individuazione di un elemento comune, unitario, che consentisse una libera articolazione della volumetria, e che al contempo mettesse in relazione i due corpi di fabbrica. Tale elemento è stato individuato nelle terrazze che circondano su quattro lati i due edifici e stabiliscono l’unione tra i due edifici.

La profondità delle terrazze previste è variabile ed è generosa sui due lati maggiormente esposti al sole (sud-ovest) dove sono concentrate le cucine e i soggiorni degli alloggi, e più contenuta sui due lati (nord-est) ove sono previste le camere da letto. L’andamento irregolare delle stesse consente una gradevole articolazione della volumetria con superfici diversamente esposte alla luce solare creando così un gioco di luci/ombre che muta durante l’arco della giornata e che articolano maggiormente il volume.

La maggiore profondità sui lati più esposti alle radiazioni solari consente anche di ridurre l’apporto solare nelle stagioni calde. La vera facciata dell’edificio risulta quindi essere arretrata rispetto al filo del parapetto delle terrazze consentendo una maggiore flessibilità nella collocazione delle finestre dei vani. Come accennato in precedenza, il progetto è stato sviluppato per conto di sei cooperative edilizie, pertanto le esigenze abitative dei singoli soci sono state tenute in primo piano lungo l’intero iter progettuale.

Armatura solaio.

Quattro tipologie di alloggio

La distribuzione delle 4 tipologie di alloggio all’interno del corpo edilizio è stata studiata per garantirne una distribuzione omogenea. Le dimensioni dei singoli appartamenti sono state calibrate in base alla composizione numerica della famiglia e alle richieste delle varie cooperative.

Ogni unità affaccia, lungo l’intero perimetro esterno, sulla terrazza di pertinenza, mentre gli alloggi situati al piano terra sono dotati di un giardino di pertinenza con patio coperto. La profondità stessa delle terrazze è tale da consentire l’ombreggiamento dei prospetti e delle vetrature durante i mesi estivi, permettendo di contro l’ingresso dei raggi solari duranti i mesi invernali all’interno delle abitazioni.

Insonorizzazione cavedio.

I parapetti

L’elemento dominante nella composizione dell’edificio sono le lunghe fasce bianche costituite dai parapetti delle terrazze che corrono su tutti i livelli attorno all’intero perimetro dell’edificio andando a costituire di fatto la pelle esterna del volume architettonico. Lo sviluppo planimetrico delle terrazze corre su perimetri spezzati, con profondità ovunque variabili, rendendo complessa l’articolazione dei lunghi prospetti.

Particolare attenzione è stata posta nella ricerca e scelta delle lamiere in acciaio forato e pressopiegato (di Alpewa, Bolzano), che costituiscono i parapetti stessi, durante un processo che ha condotto, attraverso campionature e progressive correzioni, all’individuazione della tipologia di piega e della percentuale di foratura che meglio si adattassero al concetto architettonico e che potessero soddisfare l’esigenza di privacy dei residenti, consentendo al contempo un’adeguata trasparenza.

Al fine di accentuare il contrasto cromatico con la superficie muraria e mettere in ulteriore risalto le fasce dei balconi, le superfici delle pareti di tamponamento sono state pitturate con tinta scura. L’insieme delle scelte progettuali hanno consentito di ottenere un volume dinamico, animato dal movimento delle ombre durante l’arco della giornata. La forma dell’edificio risulta di volta in volta differente a seconda del punto di vista e dello scorcio prospettico dell’osservatore e si muove sull’intero sviluppo verticale del volume.

Coibentazione pilotis.

Accessi

Il sistema degli accessi pedonali consente l’ingresso all’interno della corte di pertinenza, dai lati sud ed est. L’accesso ai vani scala avviene da un percorso pedonale che delimita l’area verde condominiale di pertinenza e che si snoda lungo i due fronti principali dell’edificazione.

Una serie di giardini privati, riservati agli alloggi del piano terra, garantisce la necessaria privacy rispetto ai percorsi di distribuzione pubblici. Per motivi legati al mantenimento di un’adeguata protezione per gli alloggi al piano terra e per poter predisporre un congruo spazio da dedicare al parcheggio delle biciclette, si è scelto di non prevedere alloggi in corrispondenza dell’angolo del fabbricato al piano terra.

Impermeabilizzazione terrazze.

In questo modo è stato possibile ottenere un esteso pilotis, ove sono stati previsti spazi comuni, oltre che per il ricovero dei cicli, per lo stoccaggio nascosto dei rifiuti condominiali, che consente inoltre di mettere in diretta comunicazione la porzione di giardino inclusa tra le ali dell’edificio con la parte est del nuovo quartiere.

Come previsto dal piano di attuazione, l’ingresso al parcheggio interrato avviene direttamente dall’arteria viaria che costeggia l’insediamento, attraverso una rampa carrabile e un percorso interrato che garantisce l’accesso comune agli interrati di tutti i lotti.

Flessibilità tipologica

La richiesta delle cooperative di ricercare flessibilità riguardo al posizionamento ai vari livelli di piano delle diverse tipologie di appartamento è stata risolta nel progetto con l’opportuna collocazione dei blocchi di connessione verticale in posizione interna ai corpi di fabbrica. La scelta di posizionare i vani scala in posizione interna al copro di fabbrica, parallelamente alle facciate principali consente, oltre alla possibilità di servire l’eventuale terzo alloggio, soprattutto la possibilità di variare liberamente la dimensione dei due alloggi contigui.

La soluzione distributiva ha permesso di traslare liberamente i pianerottoli di distribuzione e i muri di separazione tra gli alloggi, variando le metrature dei singoli appartamenti. La collocazione interna dei vani scala ha consentito inoltre di disporre di tutta l’estensione delle facciate esterne per l’illuminazione degli alloggi, garantendo, dal punto di vista architettonico, una composizione libera del prospetto. Il posizionamento interno del vano scala ha inoltre consentito anche di ridurre sensibilmente la dispersione termica.

Il piano edilizio ha previsto la realizzazione di 62 alloggi distribuiti nei due corpi di fabbrica:

  • tipologia A (1 camera da letto) n. 7
  • tipologia B (2 camere da letto) n. 16
  • tipologia C (3 camere da letto) n. 23
  • tipologia D (4 camere da letto) n. 16

Al piano interrato è stata prevista un’autorimessa con 62 posti auto in box (uno di pertinenza per ciascun alloggio), 62 posti per motocicli, 62 cantine al servizio degli alloggi oltre a un adeguato numero di locali tecnici di uso comune ove sono ubicati la sottostazione del teleriscaldamento, i collettori generali dei vari impianti, i vani contatori.

Strutture

Le strutture dell’edificio sono state realizzate in cemento armato, con solai a soletta piena realizzati in opera. Il piano interrato, dalla platea di fondazione fino al solaio di piano terra, è realizzato con calcestruzzo impermeabile che non ha richiesto ulteriori opere di impermeabilizzazione. La maglia dei pilastri è stata studiata con la finalità di lasciare le superfici interne libere da vincoli e permettendo così ai singoli proprietari la massima flessibilità possibile nell’organizzazione degli ambienti distributivi interni.

La realizzazione di solai a lastra ha permesso l’adozione di luci ampie, la riduzione dello spessore dei pacchetti di solaio e una maggior rapidità esecutiva. I vani scala-ascensore sono realizzati con setti in cemento armato e fungono da nucleo di controvento della struttura. Al fine di ottimizzare l’utilizzo di materiale, ridurre i carichi e razionalizzare i pacchetti, la pendenza della copertura piana è stata realizzata con tecnica fresco su fresco.

Monoblocco.

Involucro

In provincia di Bolzano l’obbligo del rispetto dei parametri imposti dall’agenzia CasaClima nell’ambito del risparmio energetico è in vigore dal 2005, con la richiesta – per gli edifici di nuova realizzazione – del raggiungimento di parametri di efficienza sempre più performanti. Dal 2017 lo standard minimo richiesto è il rispetto del protocollo CasaClima “A”.

Nel caso del piano di attuazione per il quartiere Prati di Gries l’amministrazione comunale ha imposto un’attenta riflessione sulle strategie volte al contenimento dei consumi energetici tali da far rientrare la nuova edificazione nei parametri imposti dalla Dcc 96/38108 e dal progetto CasaClima A Nature della Provincia Autonoma di Bolzano.

I temi da affrontare per il conseguimento di tale obiettivo erano quindi:

  • riduzione delle dispersioni tramite involucro edilizio
  • utilizzo razionale delle fonti di energia tradizionale
  • utilizzo delle fonti rinnovabili di energia.

    Impianto solare termico.

Il contenimento dei consumi ha trovato attuazione ponendo particolare attenzione alla stratigrafia della muratura perimetrale esterna che è stata così realizzata:

  • intonaco interno 1 cm
  • mattone Poroton T10 con malta isolante spessore 25 cm
  • cappotto termoisolante 18/20cm in Eps ed Xps.

I ponti termici, così come i pavimenti verso l’ambiente esterno sono stati protetti con coibentazione in poliuretano. Una stratigrafia che garantisce un coefficiente di trasmissione U non superiore a 0.18 W/(m2K). Al piano terra le murature sono state isolate dal solaio per mezzo di un corso di blocchi in vetro cellulare. Altro aspetto da non trascurare è quello legato agli apporti di calore gratuiti, quali l’irraggiamento solare che mediante un’opportuna calibrazione di logge, dimensioni delle finestre, a seconda dell’orientamento dell’edificio, ha consentito di contenere i consumi energetici.

I serramenti, forniti da Vitralux di Brunico (Bz), sono realizzati con profili a taglio termico in legno lamellare, rivestiti sul lato esterno con un guscio in alluminio verniciato a polveri, con funzioni di protezione. Le vetrature utilizzate sono a vetrocamera bassoemissive. Gli infissi così strutturati consentono un’elevata prestazione termica, contribuendo al contempo al raggiungimento degli standard di isolamento acustico richiesti dal protocollo CasaClima. I serramenti dei soggiorni sono stati dimensionati con lo scopo di garantire un fattore di luce diurna medio maggiore di 2%.

Al fine di ottenere un migliore controllo della realizzazione del dettaglio delle imbotti e di rapidità della realizzazione in cantiere, i falsi telai, le spallette e i cassonetti di alloggiamento degli oscuramenti avvolgibili in alluminio coibentato sono stati realizzati con monoblocco prefabbricato costituito da elementi in poliuretano espanso e legno, forniti da Roverplastik. Gli stessi elementi integrano gli alloggiamenti delle macchine di ventilazione meccanica controllata degli alloggi. Particolare attenzione progettuale è stata posta al comfort acustico degli alloggi.

Intonaci.

Le pareti divisorie tra unità abitative sono costituite da doppia parete in laterizio porizzato. Nell’intercapedine sono posati un pannello in lana di roccia autoportante e un pannello in fibra di poliestere abbinato a una lamina fonoimpedente ad alta densità. Lo spessore finito della divisoria è pari a 48 centimetri. Le pareti dei vani ascensore sono state isolate con pannello in fibra di poliestere e lamina fonoimpedente e controparete in laterizio porizzato dello spessore di 12 centimetri.

Ogni cavedio impiantistico passante all’interno degli alloggi è stato rivestito con doppia lastra cementizia, le tubazioni rivestite con isolante acustico e l’intercapedine riempita con pannelli in fibra di poliestere. Le tramezze interne sono posate su strisce fonosmorzanti e i massetti radianti sono scollegati dalle strutture per mezzo di membrane anticalpestio e fasce perimetrali di scollegamento.

Per il controllo della qualità dell’aria interna degli ambienti abitativi è stato scelto un sistema di ventilazione meccanica controllata decentralizzato single room Thesan Aircare Es, che utilizza macchine di ventilazione con scambiatore d’aria con recuperatore di calore entalpico e filtri di trattamento aria. Le unità Vmc consentono un ricambio d’aria continuativo e possono essere impostate per un funzionamento automatico o manuale.

La copertura è stata impermeabilizzata con membrana in Pvc e completata con un pacchetto di verde pensile estensivo con coltura a bassissima manutenzione di sedum, con il duplice scopo di migliorare l’inerzia termica e lo sfasamento termico dell’elemento di copertura, soggetto nel periodo estivo ad elevato irraggiamento solare, e contribuire a migliorare la regimentazione delle acque meteoriche, evitando l’eccesivo sversamento delle piogge al suolo durante i sempre più frequenti violenti rovesci temporaleschi. Le attenzioni progettuali sopra descritte hanno consentito ai progettisti di ottenere per l’edificio la certificazione CasaClima A Nature, con efficienza dell’involucro in classe A, con consumo pari a 13 kWh/m2 anno, ed efficienza complessiva dell’edificio in classe Gold.

Lattonerie.

Strategia impiantistica

L’edificio è servito dalla rete di teleriscaldamento di Bolzano. Non è stato pertanto necessario prevedere alcun generatore di calore per soddisfare le necessità di climatizzazione invernale e il fabbisogno di acqua calda sanitaria, che è supportato da un impianto solare termico costituito 28 pannelli solari e collocato sulla sommità dell’edificio.

L’insieme delle soluzioni tecniche adottate consentono il soddisfacimento attraverso fonti rinnovabili di una quota pari al 76% del fabbisogno di acqua calda sanitaria e al 59% del fabbisogno energetico globale dell’edificio. Il riscaldamento delle singole unità è affidato a un sistema a massetto radiante a bassa temperatura realizzati con tubi di polietilene reticolato tipo Pex-A, annegati in massetto.

Preparazione tetto verde.

Ogni ambiente è riscaldato da circuito indipendente, regolabile tramite cronotermostati a parete che consentono impostazione della temperatura dei singoli vani su due differenti livelli, nell’arco delle 24 ore. Ogni alloggio è dotato di modulo di contabilizzazione con telelettura. In aggiunta all’impianto radiante, i bagni sono dotati di radiatori termo-arredo.

Una resistenza elettrica consente l’utilizzo dei radiatori nei periodi d’inattività dell’impianto centrale, o a integrazione dello stesso nel caso in cui l’utente desiderasse un rapido innalzamento di temperatura dell’ambiente. Il sistema si adegua alle temperature di ritorno richieste dal teleriscaldamento di Bolzano. L’assenza di radiatori esterni ha inoltre consentito, ovunque richiesto, l’adozione di specchiature vetrate fino a terra e un migliore utilizzo dei vani.

Tutti gli alloggi sono stati dotati di predisposizione l’impianto di raffrescamento estivo a doppio split, costituito da scatole interne a incasso, in posizione concordata tra progettisti e proprietà, e tubazioni di collegamento all’unità esterna, su parete all’interno delle logge. Al piano interrato dell’edificio è stata infine prevista una vasca di raccolta dell’acqua piovana, da destinare all’irrigazione delle aree verdi comuni.

Infisso con vmc.

CHI HA FATTO COSA

Luogo: Bolzano, zona Prati di Gries
Committente: Cooperdolomiti Bolzano

Arch. Paolo Berlanda e arch. Giuseppe Donato | Progettisti.

Progetto generale: arch. Paolo Berlanda – Bf engineering srl, arch. Giuseppe Donato – Cdm Architetti Associati
Progetto strutture: Bf engineering srl, ing. Christian Alderucci
Progetto impianto elettrico: ing. Reinhard Thaler
Progetto impianto meccanico e idrotermosanitario: ing. Marina Bolzan, Bolzano Progetto Casaclima: ing. Marina Bolzan, Bolzano
Direzione lavori: arch. Paolo Berlanda – Bf engineering srl
Impresa edile: Carron Bau srl, Varna, Bolzano
Impianti elettrici: Luigi Barbati Impianti Elettrici, Cavenago d’Adda, Lodi
Impianti meccanici: Schmid termosanitari srl, Calceranica, Trento
Infissi: Vitralux srl, Brunico, Bolzano
Fotografie di cantiere: Bf engineering srl

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