Edilizia sanitaria | Emergency Hospital 19

Emergency Hospital 19: struttura sanitaria modulare per la gestione delle emergenze

Emergency Hospital 19 è un’architettura modulare, versatile, autosufficiente, indipendente e universalmente adattabile, ad alto contenuto tecnico-formale e scientifico, ideata da Humanitas in collaborazione con Techint e l’architetto Filippo Taidelli, per affiancare, provvisoriamente o definitivamente, le attività degli ospedali nella gestione delle emergenze di diversa natura. La realizzazione può avvenire in spazi limitati e in tempi brevi.

L’emergenza Covid-19 ha mostrato la necessità di ripensare l’impostazione strutturale degli ospedali, a partire, per esempio, dalla separazione dei percorsi per i pazienti. Humanitas ha lavorato con Techint e l’architetto Filippo Taidelli alla formulazione di Emergency Hospital 19, un concept di struttura versatile ed efficace, in grado di affiancare, provvisoriamente o definitivamente, le attività degli ospedali.

Una soluzione capace di rispondere in maniera modulare e flessibile a un numero variabile di pazienti e a diverse tipologie di destinazioni d’uso (terapia intensiva/degenza) a seconda dello scenario di emergenza sanitaria.

La realizzazione di Emergency Hospital 19 in sole undici settimane accanto all’attuale Pronto Soccorso, è stata possibile grazie all’importante contributo di Intesa Sanpaolo all’Istituto Clinico Humanitas e di TenarisDalmine e Fondazione Rocca alla Fondazione Humanitas per la Ricerca, cui si deve lo sviluppo scientifico del progetto.

Render dell’Emergency Hospital19 da poco ultimato a Milano.

L’ospedale sostenibile

Emergency Hospital 19 risponde a un principio di sostenibilità allargata: tecnica, sociale, energetica e ambientale. Il modulo base è stato sviluppato per essere adattabile a qualsiasi contesto geografico e sanitario.

L’involucro è stato studiato per abbattere fino al 50% l’energia termica in entrata, riducendo così l’apporto energetico richiesto dalla climatizzazione interna. La doppia pelle, più o meno traspirante, permette di adattare l’edificio a differenti condizioni climatiche sfruttando al massimo le risorse disponibili sul luogo (sole, vento, vegetazione, …) per contenere le dispersioni energetiche invernali e controllare il surriscaldamento estivo.

L’architetto Taidelli ha sviluppato ulteriormente un tema cardine del percorso intrapreso in questi anni da Humanitas: ovvero la necessità di mettere l’uomo, paziente dell’ospedale, al centro. All’interno dell’architettura vengono valorizzati gli aspetti emozionali, intellettuali e sensoriali, così che l’ambiente diventi esso stesso risorsa per supportare il processo di guarigione.

Nell’ambito di questo progetto la natura assume un ruolo imprescindibile, rappresentando non solo un elemento di mitigazione climatica dell’involucro, ma anche uno strumento terapeutico per la guarigione. Le aree verdi diventano così parte integrante della gestione dei flussi – in un contesto di distanziamento sociale come misura preventiva – e uno strumento terapeutico per pazienti e operatori.

La zona patio è il centro attorno a cui si sviluppano i reparti operativi e di degenza e dall’interno dell’ospedale i pazienti allettati possono beneficiare dell’effetto defaticante della vegetazione grazie alla presenza di piante, arbusti, essenze fiorite e aromatiche posizionate in corrispondenza delle finestre.

La zona patio allestita all’esterno della struttura.

Il rivestimento di facciata e l’integrazione architettonica

La facciata esterna, che funge da mitigatore climatico dell’involucro per contenere l’irraggiamento solare, aumentare il comfort degli utenti e ridurre l’energia necessaria per il funzionamento degli impianti di climatizzazione, prevede una seconda pelle modulare, adattabile e seconda delle condizioni climatiche e d’immagine richieste dal contesto geografico.

Questa è costituita da una sequenza di lamelle verticali in alluminio colorato che, al cambiare del punto di vista, modificano la percezione del prospetto, creando effetti cinetici come quelli delle dinamiche installazioni di Rafael Soto.

I colori delle lamelle possono esser combinati in percentuali differenti sulle diverse facciate: colorazioni dello stesso tono, ma a intensità variabile, rendono l’impatto visivo sui volumi dinamico e mutevole.

Emergency Hospital 19 è un’architettura versatile e universalmente adattabile, ad alto contenuto tecnico-formale e scientifico, ideata per rispondere rapidamente sia a situazioni di emergenza temporanea sia ad ampliamenti definitivi. Il progetto racchiude tutte le caratteristiche fondamentali per l’ospedale del futuro, in uno spazio limitato e sviluppabile in tempi brevi. (vb)

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