FederlegnoArredo | Manovra e Bonus Casa

Emanuele Orsini (Fla): «serve la proroga del Bonus Mobili»

Il presidente di FederlegnoArredo Orsini chiede che il Bonus Mobili diventi un provvedimento strutturale e definitivo «anche perché non grava sulle casse dello Stato, è a costo zero e ha creato gettito fiscale».

La legge di Bilancio sembra non essere al centro delle cronache anche per quanto si sta verificando a livello governativo e tra le istituzioni sulla vicenda che riguarda il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Ai più risulta essere una manovra finanziaria «fumosa» e non è ancora stabilito se alcuni provvedimenti fiscali saranno riconfermati.
Uno di questi è il Bonus Mobili, la misura fiscale che permette una detrazione del 50% sull’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici destinati all’immobile oggetto della ristrutturazione, fino a un massimo di spesa di 10mila euro.
Si tratta infatti di un’agevolazione apprezzata dai consumatori italiani, come dimostrano i dati elaborati a partire delle dichiarazioni dei redditi della Consulta nazionale dei Caf: dalla sua introduzione un totale di 860mila italiani hanno beneficiato del bonus mobili, per una spesa di oltre 4,5 miliardi di euro.

Emanuele Orsini | Presidente di FederlegnoArredo

Emanuele Orsini | Presidente Federlegnoarredo.

«Federlegnoarredo ripropone con forza la richiesta di prorogare questa importante misura fiscale, inserendola nella legge di Bilancio 2018, oltre a chiedere che il bonus mobili diventi strutturale e quindi definitivo.
Non si tratta di un regalo alle aziende ma di uno strumento di politica industriale, che ha dimostrato di essere un incentivo all’economia reale e ha giocato un ruolo fondamentale nel far ripartire il mercato interno. Se il nodo da sciogliere riguarda le risorse necessarie e quelle che il Governo potrà mettere a disposizione, va sottolineato che il bonus mobili non grava sulle casse dello Stato: si tratta di un provvedimento a costo zero che anzi ha creato gettito fiscale.
Inoltre finora ha salvato oltre 10mila posti di lavoro, garantendo un risparmio sulla cassa integrazione di circa 40 milioni di euro.
Senza dimenticare gli effetti positivi sulla filiera italiana dell’arredo. Un passo indietro delle istituzioni sarebbe davvero molto grave, anche considerando mesi di dialogo costante in cui è sempre stata sottolineata, trasversalmente, la bontà del provvedimento
.
Non dimentichiamo che il nostro Paese è composto da imprese medio-piccole, l’80% delle quali vive di mercato interno. Rinunciare a questo strumento equivarrebbe a infliggere un colpo durissimo al tessuto imprenditoriale italiano. Senza il Bonus Mobili ci sarebbe un segno negativo del 2% in confronto all’anno precedente. Stiamo parlando di 300 milioni in meno di gettito Iva, che corrisponde a un calo dei consumi del 13%, senza parlare dei posti di lavoro a rischio».

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