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Enea: tecnologia “zero danni” per la ricostruzione post-sisma di edifici e centri storici

Una piattaforma in cemento armato, alleggerita con tubi in fibra di vetro che consente di ridurre dell’80% gli effetti delle scosse sismiche sugli edifici. È questa la tecnologia “zero damages” sviluppata da Enea e Tekva per la ricostruzione di edifici e centri storici danneggiati dal sisma. L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ha inoltre partecipato alla realizzazione di “Microzonazione Sismica dell'Italia Centrale dopo il sisma del 2016-2017”, numero speciale del Bollettino di Ingegneria Sismica.

In occasione dell’anniversario del terremoto del 30 ottobre 2016, il più forte terremoto mai registrato in Italia dopo quello del 1980 in Irpinia, Enea ha presentato un brevetto sviluppato in collaborazione con Tekva, azienda toscana operante in Italia e all’estero nel settore delle opere civili, per costruire ex novo edifici “zero danni” e ricostruire in totale sicurezza i centri storici.

Si tratta di una piattaforma in cemento armato, alleggerita con tubi in fibra di vetro, che consente di ridurre dell’80% gli effetti delle scosse sismiche sugli edifici, con tempi di costruzione ridotti e costi competitivi, nel rispetto della struttura urbanistica e architettonica delle aree oggetto dell’intervento.

Enea | Studio relativo alla piattaforma antisismica.

Oltre al vantaggio dell’isolamento sismico, il sistema offre la possibilità di utilizzare i tubi per il passaggio dei servizi (acquedotto, fognature, gas, impianti elettrico e telefonico, teleriscaldamento) rendendone semplici ed economiche l’installazione, l’ispezione e la manutenzione.

A livello operativo, dopo lo scavo viene realizzato un basamento in cemento armato, alleggerito con tubi in vetroresina o altri materiali. All’interno del basamento, tra la parte inferiore appoggiata a terra e la parte superiore che sostiene l’edificio, sono inseriti dispositivi di isolamento sismico al fine di “separare” il moto dell’edificio da quello del terreno. Completano l’opera i muri perimetrali collegati alle parti inferiori delle tubazioni, altri muri collegati alle parti superiori ed eventuali ulteriori dispositivi di dissipazione.

Enea | Stralcio della carta geologico-tecnica di Fonte del Campo, frazione di Accumoli (Ri), redatta per la microzonazione sismica.

Al fine di sostenere la ricostruzione nei 138 comuni danneggiati dal sisma, in collaborazione con Cnr-Igag, Ingv e Istituto “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Enea ha curato la raccolta di 12 articoli scientifici dedicati alla stima della pericolosità sismica del territorio per un numero speciale del Bollettino di Ingegneria Sismica, dal titolo “Microzonazione Sismica dell’Italia Centrale dopo il sisma del 2016-2017” redatto da Salomon Hailemikael, Sara Amoroso e Iolanda Gaudiosi (Vol. 18, Issue 12, Springer).

Gli studi sono stati realizzati nell’ambito delle attività per la microzonazione sismica del centro Italia coordinate dal Centro Ms e finanziate dalla Commissione di Governo per la ricostruzione, che ha coinvolto 114 gruppi di professionisti e oltre 100 ricercatori tra cui gli esperti Enea.

Il Centro Ms riunisce i principali istituti di ricerca e dipartimenti universitari con l’obiettivo di fornire supporto scientifico e tecnico a coloro che sono interessati alla microzonazione sismica e alle sue applicazioni, alla pianificazione urbana e alle problematiche geologiche, geotecniche e geofisiche legate all’emergenza sismica.

Enea | Personale impegnato nei rilievi geofisici per la microzonazione sismica, frazione di Terracino, Accumoli (Ri).

Brevetti e studi dell’Enea si inseriscono nel contesto delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico realizzate dall’Agenzia per la pubblica amministrazione, le imprese e i cittadini al fine di garantire: supporto nella valutazione di politiche, piani e strategie per l’adattamento e la mitigazione dei rischi derivanti da cause naturali e antropiche, con particolare riferimento a eventi estremi, come quelli sismici; modelli e sistemi per l’analisi e per lo sviluppo di scenari di valutazione degli impatti antropici e la riduzione dei rischi naturali sia in ambito locale sia su scala nazionale per interventi di risanamento e di policy; tecnologie antisismiche innovative a edifici civili e industriali, al patrimonio storico-culturale e monumentale.

Paolo Clemente | Dirigente di ricerca Enea.

Paolo Clemente | Dirigente di ricerca Enea

«Il sistema, brevettato da Enea e Tekva, offre ai tecnici e agli amministratori locali la possibilità di ricostruire com’era e, ove possibile, dov’era. Questo lo rende una soluzione efficace per la ricostruzione dei centri storici al fine di conservano il loro valore storico come, ad esempio, nei casi di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Sulla base, anche con una superficie molto ampia, è possibile riprodurre preesistenti edifici di qualsiasi tipo e materiale ed anche complessi edilizi aggregati di forma irregolare. La costruzione della base è semplice e veloce. In generale con l’isolamento sismico si spende di più in fondazione ma si guadagna in elevazione perché le strutture soprastanti saranno progettate e realizzate per resistere ad azioni sismiche molto ridotte e, quindi, con risparmi significativi dovuti sia alla minore quantità di materiale che alla maggiore semplicità costruttiva. L’isolamento sismico è addirittura competitivo rispetto alle tecniche tradizionali, almeno nelle zone a media e alta sismicità».

Salomon Hailemikael | Ricercatore Enea.

Salomon Hailemikael | Ricercatore Enea

«Le caratteristiche geologiche e geotecniche dei siti possono contribuire a modificare in modo significativo le scosse sismiche alle fondazioni degli edifici e determinare altri effetti indesiderati come frane, cedimenti e liquefazione del suolo. Ecco perché la microzonazione sismica è fondamentale per ottenere una vera e propria “fotografia” delle aree più a rischio, utile per pianificare e ricostruire in sicurezza». (vb)

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