Punti di Vista | Enzo Pelle, Segretario Generale Filca-Cisl

Prezzari in edilizia, ecco come sbrogliare la matassa

Il segretario generale di Filca Cisl commenta il decreto Prezziari pubblicato in Gazzetta il 16 marzo. «Bisogna subito pensare a un sistema digitalizzato per avviare in tempi rapidi un processo trasparente, tracciabile e con criteri comparabili, a cui tutti possano partecipare per costruire un prezzo reale di mercato. Sui prezzi è necessario costituire un partenariato pubblico/privato che consenta di combinare, nel migliore dei modi e al giusto prezzo, gli elementi quantitativi e quelli qualitativi».
Enzo Pelle | Segretario generale Filca Cisl.

Il decreto prezzari (Definizione dei costi massimi specifici agevolabili, per alcune tipologie di beni, nell’ambito delle detrazioni fiscali per gli edifici), firmato del ministro Roberto Cingolani, è stato pubblicato il 16 marzo sulla Gazzetta Ufficiale (serie generale numero 63). Il testo individua i massimali per i bonus e i superbonus da applicare dal prossimo 14 aprile.

L’intento, a mio avviso, è quello di stabilire un massimale che tenga conto delle caratteristiche tecniche del prodotto, più che quelle di pregio.

Anche questo prezzario, però, è di difficile comparazione con quelli esistenti, e la situazione richiede sicuramente interventi sistematici. Tutti i bonus, ma anche gli interventi del Pnrr, sono improntati alla sostenibilità energetica e sociale delle costruzioni.

La situazione creata dalla pandemia, aggravata dalla guerra in Ucraina, sta mettendo in serie difficoltà l’approvvigionamento dei materiali, con incrementi dei prezzi impensabili, che rischiano di mettere in ginocchio il settore.

Gli interventi nelle costruzioni mirano a dare un forte contributo alla transizione energetica, ma è necessario che gli operatori del settore abbiano riferimenti sufficienti per poter lavorare, attraverso ad esempio la transizione digitale e qualitativa della filiera delle costruzioni e dei prezzari.

La situazione attuale sul rincaro dei materiali, sulle difficili forniture e sulla scarsità delle materie prime, ci impone di trovare delle soluzioni nuove. Nel 2022 sono stati aggiornati solo 9 prezzari; appare impossibile la comparazione dei loro contenuti, perché la suddivisione, la nomenclatura delle lavorazioni, il calcolo di base del costo appaiono tutti diversi.

Troviamo differenze nella definizione dei materiali (calcestruzzi, conglomerati, cementi, serramenti, infissi, persiane), nelle specifiche di lavorazione, e anche nelle voci di costo a seconda del territorio.

Le Regioni per la stesura dei propri prezzari fanno riferimento a leggi con sistemi di rilevamento diversificati: ci sono quindi 21 soggetti con metodologie proprie che seguono un iter univoco. E non tutte le regioni riescono ad aggiornare i prezzari annualmente, come richiesto dalla legge.

Il prezzario Dei, frutto di un’approfondita indagine, si aggiorna in modo autonomo ed è stato utilizzato dal legislatore solo per far fronte alle difficoltà dovute alla compensazione dei costi per i Bonus edili legati al Bonus 110%, e da qualche regione che non ha emanato un proprio elenco.

Le criticità che si riscontrano sono quindi legate all’aggiornamento costante dei prezzi, alle metodologie di analisi a monte del processo, all’applicazione di un prezzario diverso da quello regionale, come quello Dei, che è di emanazione privata. È difficile immaginare che possa essere utilizzato definitivamente per i lavori pubblici.

Ma è necessario un salto di qualità nel rilevamento dei prezzi, viste anche le ingenti risorse riversate nel sistema e i molteplici affidamenti pubblici caratterizzati da urgenza.

Ritengo indispensabile un dialogo tra i vari soggetti per standardizzare le procedure e rendere comparabili i sistemi, ad esempio con rilevazioni periodiche in modo automatico e digitale, attraverso la standardizzazione.

Si potrebbe istituire un “paniere iniziale” di beni fondamentali nel settore delle costruzioni, in grado di disciplinare il prezzo per questi lavori. Si potrebbe prevedere un aggiornamento specifico semestrale, che verrebbe poi integrato annualmente dalle liste.

Bisogna subito pensare a un sistema digitalizzato per avviare in tempi rapidi un processo trasparente, tracciabile e con criteri comparabili, a cui tutti possano partecipare per costruire un prezzo reale di mercato.

Sui prezzi è necessario costituire un partenariato pubblico/privato che consenta di combinare, nel migliore dei modi e al giusto prezzo, gli elementi quantitativi e quelli qualitativi».

di Enzo Pelle | Segretario Generale Filca-Cisl

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