Edilizia commerciale | Marghera

Esempio di sostenibilità ambientale efficienza energetica e qualità ambientale interna

«Nave De Vero» è il nuovo centro commerciale di Marghera – Venezia, struttura che si sviluppa su tre piani e che alterna in modo funzionale e armonico materiali diversi fra loro come legno, calcestruzzo, vetro, pietra, acciaio. Originale e d’impatto è il design complessivo: l’edificio si presenta come una grande nave dal cui fianco emerge un vascello in vetro e acciaio. Uno studio acustico della galleria commerciale ha evitato che i soffitti curvi di cupola e galleria producessero sgradite focalizzazioni del suono nei punti sbagliati.

È stato inaugurato lo scorso aprile a Marghera (Venezia) il nuovo centro commerciale «Nave de Vero»: nuovo, non solo perché di recente costruzione, ma anche e soprattutto per il design, l’utilizzo di materiali di prima qualità (vetro, acciaio, pietra, legno), le finiture di pregio, il ridotto impatto ambientale e le elevate prestazioni energetiche.

Nave De Vero | L'esterno dell'edificio.
Nave De Vero | L’esterno dell’edificio.

L’edificio è anche il primo centro commerciale in Italia ad aver ottenuto la certificazione Breeam «very good» – Interim Certificate (Bre, Environmental assessment method/europe commercial 2009-retail), uno tra i più esigenti protocolli di valutazione ambientale a livello internazionale, che stabilisce lo standard di bioedilizia di più alta qualità, rappresentando, di fatto, il criterio utilizzato come riferimento per valutare la performance ambientale delle costruzioni. Una superficie coperta di 40.000 metri quadri, con un ipermercato di circa 6.000 e gallerie per oltre 15.000; 120 unità commerciali e aree di ristorazione, e poi uffici, parcheggi interni ed esterni.

La struttura si sviluppa su tre piani: un seminterrato a parcheggio, due piani fuori terra per le attività commerciali, infine la copertura a impianti. Il complesso alterna in modo funzionale e armonico materiali assai diversi fra loro, come acciaio, calcestruzzo, vetro, legno, pietra. Il tamponamento perimetrale è realizzato con pannelli prefabbricati a taglio termico ventilati, in parte lisci e in parte con matrice esterna che riprende la venatura del legno; davanti ai pannelli lisci vi è una controfacciata ventilata realizzata con piastrelle rifinite in legno.

L’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

La fase di cantiere è durata circa due anni e mezzo, un tempo relativamente stretto, data l’imponenza dell’opera. Gli step di realizzazione si sono susseguiti sovrapponendosi l’uno all’altro: di importanza fondamentale, dunque, è stata la programmazione delle attività e il coordinamento dei vari operatori, attraverso analisi preliminari e costanti verifiche sul campo, al fine di ottimizzare al meglio l’utilizzo delle risorse e garantire la puntualità nella data di consegna prefissata. Come da vigente normativa, tutte le fasi di cantiere per la realizzazione delle strutture sono state valutate considerando i tempi per la dovuta maturazione dei materiali e l’esecuzione delle prove di carico previste.

La realizzazione dell’opera è iniziata nel novembre 2011 con il tracciamento del fabbricato e gli scavi di sbancamento: sono stati movimentati circa 40.000 m3 di terreno in due mesi, una parte smaltiti a discarica e una parte accumulati in cantiere e poi riutilizzati, nella fase finale, per la realizzazione dei rilevati, rinterri e delle aiuole esterne. Parallelamente all’avanzamento degli scavi, è iniziata la realizzazione dei pali di fondazione in c.a., in parte prefabbricati battuti e in parte fdp (full displacement piles), in base alla stratigrafia del terreno e alla distanza e possibile interferenza con i fabbricati vicini.
Il lavoro è durato circa 5 mesi (da gennaio a maggio 2012), e ha visto l’impiego di numerosi macchinari, contemporaneamente e su più fronti. Raggiunta l’adeguata maturazione dei pali di fondazione si è passati allo scavo, alla scapitozzatura delle teste, alla posa dell’armatura e al getto dei plinti di fondazione (gennaio – giugno 2012).

Nel corso della progettazione è stata posta particolare attenzione allo studio del nodo di attacco fondazione-pilastro prefabbricato. In particolare, la soluzione adottata (proposta dal prefabbricatore e testata tramite l’Università di Brescia) prevede l’inserimento nel plinto di barre di ripresa che vengono poi infilate e rese solidali al pilastro prefabbricato mediante riempimento con «Emaco S55». Tale soluzione ha permesso di ridurre le sezioni di scavo dei plinti e di accorciare i tempi di esecuzione (cassero, armo e getto) eliminando, di fatto, la realizzazione dei bicchieri per l’inserimento dei pilastri. Nel mese di marzo 2012 è iniziata la posa degli elementi prefabbricati, protrattasi fino a gennaio 2013.
Nel frattempo, man mano che veniva completato il montaggio di almeno 1000 m2 di solaio, iniziava la posa delle armature e il getto delle caldane collaboranti. Successivamente, mentre si completavano porzioni di fabbricato, iniziava la posa delle strutture di copertura in legno e in acciaio, la posa delle guaine impermeabilizzanti e dei serramenti esterni. Lavorazioni che, sostanzialmente, hanno richiesto circa un anno di tempo (giugno 2012 – giugno 2013).

Nave De Vero | Dettagli esterni.
Nave De Vero | Dettagli esterni.

L’utilizzo dell’acciaio in questo progetto è dovuto principalmente al concept architettonico del fabbricato, che prevede, in particolare, vele in copertura e la hall d’ingresso a forma di vascello. Le vele, con una superficie fotovoltaica di circa 150 m2, sono realizzate mediante pilastri tubolari in acciaio di diametro 812×22 mm, per un’altezza di circa 22 m, da cui si diramano travi reticolari realizzate con profili ad «H» (6 m per lato) a sostegno dei pannelli fotovoltaici e delle passerelle per la manutenzione degli stessi. Il tutto incastrato in sommità ai pilastri prefabbricati in c.a. e controventato con stralli in acciaio.

Elemento principale dell’edificio è la hall d’ingresso a forma di grande nave: è caratterizzata da una facciata vetrata dell’altezza di circa 25 m, con struttura esterna inclinata a realizzare la forma della prua di una nave, e il soffitto interno a formarne la chiglia. Il tutto sostenuto da due pennoni in acciaio di diametro 1067×30 mm e alti più di 20 m, che una volta usciti dalla copertura iniziano a rastremarsi per un’altezza totale di circa 40 m. La distanza tra i suddetti appoggi è di circa 33 m. Il controsoffitto interno a forma di chiglia è stato ottenuto modellando la struttura sulle esigenze architettoniche, realizzando travi reticolari a intradosso curvilineo, con luce variabile da 10 a 32 m e altezza variabile da 1 a 3 m.

Nave De Vero | Dettagli interni.
Nave De Vero | Dettagli interni.

Particolare attenzione è stata posta alla durabilità delle strutture esposte all’ambiente esterno che, vista la vicinanza al mare e a stabilimenti industriali importanti, si può definire particolarmente aggressivo. Al fine di preservarne la qualità, tutte le parti esterne sono state protette con trattamento «duplex» costituito da zincatura a caldo più due mani di vernice a polveri epossidiche.
Per i pilastri antistanti l’ingresso, al fine di evitare antiestetiche riprese di zincatura a caldo, è stato scelto un trattamento composto da tre mani di vernice protettiva ad alto spessore, nell’ordine: 60 µ di zincante inorganico, 190 µ di intermedio epossidico, 50 µ di finale poliuretanico.

Le parti interne in acciaio sono state protette con vernice intumescente bianca, negli spessori idonei a garantire la resistenza al fuoco richiesta. Per le strutture in calcestruzzo esposte agli agenti atmosferici (pilastri e muri del piano interrato e pannelli prefabbricati esterni) è stata adottata la classe di esposizione Xs1: strutture in prossimità della costa esposte al trascinamento eolico dell’acqua di mare.

Completato a zone il fuori acqua e le chiusure provvisorie delle aperture esterne, è iniziata la realizzazione delle opere interne di finitura: isolamenti a pavimento, massetti, posa dei pavimenti, rivestimenti di galleria e corridoi, locali tecnici, posa delle strutture a sostegno dei controsoffitti e degli impianti. I lavori di finitura sono durati sostanzialmente da giugno 2013 ad aprile 2014: dieci mesi nel corso dei quali si sono realizzate varie campionature dei materiali e dei colori, la presa in visione delle stesse da parte degli acquirenti e della direzione artistica, infine la realizzazione.
Particolare cura è stata posta nello studio dei dettagli architettonici e nella risoluzione delle varie singolarità e interferenze che si venivano a creare di volta in volta nel corso della realizzazione.

Il concept architettonico presenta numerosi elementi creativi e innovativi, ai quali si sono adattate le scelte di materiali e di soluzioni costruttive. Per esempio:

  • controsoffitti che cambiano di forma e altezza lungo la galleria commerciale;
  • gole luminose curve o rettilinee inserite nei controsoffitti, con proporzioni tali da garantire la riuscita dell’effetto illuminotecnico;
  • inserti in materiali diversi o con forometrie tali da consentire l’integrazione di monitor led o scenografie varie;
  • velette che circondano i vuoti del primo piano, curve, scalettate, in acciaio verniciato, in legno o ancora in cartongesso;
  • parapetti in vetro, in acciaio verniciato o in acciaio inox, curvi, rettilinei o spezzati;
  • pavimenti in pietra naturale di quattro tonalità di colore posati secondo un casellario prefissato;
  • rivestimenti delle uscite di sicurezza in marmo e acciaio verniciato;
  • impiantistica mascherata e integrata nelle strutture.

Tutto questo susseguirsi di forme e materiali diversi ha comportato la necessità di un’approfondita progettazione esecutiva e di un’attenta direzione lavori, a garanzia della riuscita di un’opera con un livello qualitativo coerente con il concept architettonico e con le aspettative del futuro acquirente. Da segnalare, in particolare, l’integrazione dell’impianto sprinkler ed elettrico nei lucernari e nella cupola in legno, lavoro reso possibile solo grazie a uno studio scrupoloso delle misure delle travi in legno e delle staffe per i profili dei serramenti, in modo tale da permettere il passaggio delle tubazioni e canalizzazioni impiantistiche all’estradosso delle travi, per poi attraversarle per la realizzazione delle testine o delle luci.
Allo stesso modo, gli ugelli e le griglie di mandata e ripresa dell’impianto aeraulico sono state integrate nell’architettura d’insieme, analizzandone colore, dimensioni e posizioni in modo da non catturare lo sguardo degli utenti.

ACUSTICA E IRRAGGIAMENTO È stato fatto inoltre uno studio acustico della galleria commerciale, mediante modelli di calcolo tridimensionali, al fine di prevenire la possibilità che i soffitti curvi di cupola e galleria producessero sgradite focalizzazioni del suono nei punti sbagliati. Si è quindi cercato d’integrare la necessità di ottenere una determinata prestazione acustica di fonoassorbimento con la valenza architettonica della galleria commerciale.

Nave De Vero | Dettagli di cantiere.
Nave De Vero | Dettagli di cantiere.

L’esigenza di determinate prestazioni acustiche unite alla necessità di ridurre l’irraggiamento diretto dei raggi del sole nelle ore più calde della giornata e la visibilità degli impianti in copertura, ha portato all’oscuramento di alcune porzioni della copertura vetrata, secondo un disegno apparentemente casuale, realizzato con pannelli opachi fonoassorbenti. L’utilizzo di travi in legno a sezione rettangolare per il sostegno della copertura, in luogo di travi in acciaio di sezione minore, ha contribuito a migliorare il confort acustico, grazie alla formazione di barriere per la riflessione sonora.

MARMO, LEGNO, ACCIAIO

Di particolare pregio sono i materiali scelti per le finiture degli esterni e della galleria commerciale. Il pavimento antistante l’ingresso è in granito (bianco cristal, super grey e nero assoluto); quello interno della galleria è in marmo di provenienza sia italiana che estera (botticino cremo, botticino light, grigio sahara, e blu bahia) e, in parte, in legno di rovere; il rivestimento delle uscite di sicurezza è in marmo grigio sahara; il rivestimento di alcune zone della galleria e dei bagni pubblici è in ceramica (lastre di dimensione 3×1 m), altre sono in mosaico trend con varie miscele e in acciaio inox.
I lavabi dei bagni pubblici sono in Corian. Sono presenti, inoltre, rivestimenti dei pilastri in acciao inox e acciaio verniciato, in parte a polveri e in parte a sublimazione (dove si sono realizzate delle grafiche). I rivestimenti delle scale mobili sono in acciaio inox satinato o acidato, con l’inserimento di corpi illuminanti secondo le indicazioni del concept architettonico.

AREE ESTERNE Nel mese di settembre 2013 sono iniziate le sistemazioni delle aree esterne: sottoservizi, recinzioni, piazzali di carico scarico, aree a verde. Per i piazzali di carico e scarico si è utilizzato un calcestruzzo particolare, diverso dal classico pavimento industriale, con spolvero al quarzo, privilegiando la durabilità dello stesso grazie a un mix design che garantisse una classe di esposizione XF4 (strade o pavimentazioni esposte a gelo o sali disgelanti in modo diretto o indiretto) e armato con fibre polimeriche e rete elettrosaldata in acciaio.

VASCHE DI LAMINAZIONE

Oggetto di particolare studio è stata anche la logistica per la realizzazione delle opere di urbanizzazione a servizio del fabbricato: due parcheggi esterni a raso, due rotatorie, un sottopasso ciclopedonale e tre ponti. Progetto condiviso con gli enti preposti al fine di migliorare la viabilità circostante e ridurre l’impatto del nuovo fabbricato sul traffico giornaliero. La realizzazione di tali opere è iniziata a giugno 2013 con i movimenti terra e si è conclusa in aprile 2014 con l’ultimazione della segnaletica orizzontale.

Per garantire l’invarianza idraulica del sito l’urbanizzazione dell’area ha comportato la realizzazione di due vasche di laminazione realizzate in opera dei volumi, rispettivamente di circa 4.000 e 5.500 m3, ubicate al di sotto del parcheggio antistante il centro commerciale, la prima più superficiale (realizzata mediante l’utilizzo di casseri a perdere tipo igloo dell’altezza interna di circa 1 m), la seconda più profonda (realizzata tramite platea, muri, pilastri e solai con un’altezza interna di circa 3 m). Anche per le opere di urbanizzazione si è posta particolare attenzione all’utilizzo di tecniche e materiali innovativi al fine di accelerare il più possibile i tempi di lavorazione e riutilizzare le terre già presenti. Per la realizzazione dei rilevati stradali sono state usate tecniche di stabilizzazione a calce e cemento delle terre esistenti in situ secondo percentuali accuratamente testate, in modo da garantire la durabilità rispetto alle condizioni di traffico di progetto. Per le pavimentazioni drenanti sono stati utilizzati masselli fotocatalitici che riducono l’inquinamento prodotto dalle automobili.

Durante gli ultimi tre mesi di costruzione, a seguito dell’ingresso dei negozianti e dei relativi allestitori, la presenza contemporanea di operai e tecnici all’interno del cantiere ha raggiunto le mille unità, con turni di lavoro di 24 ore fino alla data dell’inaugurazione. Importanti sono stati, in questa fase, il coordinamento generale e la logistica, messi in atto dal general contractor del fabbricato e dall’Ati che ha realizzato le opere di urbanizzazione, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione dell’approvvigionamento e dello smaltimento dei materiali destinati all’allestimento dei negozi: tonnellate di merci che giornalmente entravano e uscivano dal cantiere in contemporanea con le operazioni di finitura interna al fabbricato (stuccature di carongessi, posa di rivestimenti e pitture), di realizzazione delle opere esterne (recinzioni e piazzali) e di completamento delle strade circostanti (asfaltatura, segnaletica orizzontale e verticale).

Nave De Vero | Dettagli interni a opera ultimata.
Nave De Vero | Dettagli interni a opera ultimata.

CERTIFICAZIONE AMBIENTALE Nave de Vero è il primo centro commerciale in Italia ad aver ottenuto la certificazione Breeam «Very Good», uno tra i più esigenti protocolli di valutazione ambientale a livello internazionale, che stabilisce lo standard di bioedilizia di più alta qualità, rappresentando, di fatto, il criterio utilizzato come riferimento per valutare la performance ambientale delle costruzioni, sia in fase di progettazione e realizzazione (qualità degli ambienti interni, materiali utilizzati…) sia nel loro funzionamento quotidiano (razionalizzazione dei consumi di acqua ed energia, uso efficiente delle risorse, riduzione dei consumi energetici e utilizzo di energie rinnovabili, ecologia del sito, corretta gestione dei rifiuti…).
Si tratta di una certificazione volontaria che, oltre a valorizzare il basso impatto ambientale di un edificio e a garantire che siano rispettati i migliori princìpi di bioedilizia (certificando una qualità edilizia superiore a quella delle normative vigenti), ne abbassa i costi di manutenzione e gestione nel tempo e migliora le condizioni ambientali indoor. Il progetto, la direzione lavori degli impianti e la consulenza per la certificazione Breeam sono stati di Manens-Tifs (Verona).
Questi gli elementi che hanno consentito l’ottenimento del livello «very good»:

  • riduzione dei consumi energetici di oltre il 60% rispetto ai valori di riferimento;
  • riduzione dei consumi di acqua potabile per usi indoor dell’edificio di oltre il 20% rispetto ai valori di riferimento;
  • riutilizzo dell’acqua piovana per l’irrigazione delle aree a verde;
  • le vele fotovoltaiche del vascello contano 136 kWp di potenza installata, per una produzione di oltre 100.000 kWh/anno distribuiti su una superficie di oltre quasi 900 mq;
  • ottimizzazione della luce naturale nell’edificio (oltre il 20% rispetto agli standard richiesti da Breeam);
  • le caratteristiche costruttive dell’edificio, gli isolamenti termici e la tipologia e dotazione degli impianti sono stati progettati per ottenere la certificazione energetica dell’edificio in classe A+.

Sono numerose le scelte costruttive operate a garanzia della sostenibilità ambientale: dalla ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore ad alto rendimento, alla realizzazione di una vasca per il recupero dell’acqua piovana, e poi ancora un impianto fotovoltaico e pavimentazioni permeabili fotocatalitiche in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria, inoltre le elevate prestazioni energetiche hanno permesso la classificazione energetica del Centro in A+.

Per quanto riguarda la riduzione del consumo energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare, sono stati installati impianti di ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore ad alto rendimento energetico: consentono il ricambio dell’aria degli ambienti recuperando il calore dell’aria che si espelle all’esterno e riducendo ampiamente gli effetti, da un lato degli elementi d’inquinamento dei locali interni e abitati (polveri, spore delle muffe dovute all’umidità, anidride carbonica sviluppata dalle persone, esalazioni da prodotti di pulizia e da elementi di arredo…), dall’altro di quelli esterni (pollini, allergeni…), grazie all’immissione di aria esterna filtrata. L’impianto è utilizzato anche per la refrigerazione estiva.

I tappeti e le scale mobili sono dotati di sistemi VF Stand-by che permettono di abbattere notevolmente il consumo di energia elettrica: il consumo energetico in velocità di stand-by, infatti, è circa il 30% in meno rispetto al consumo alla velocità di esercizio. Tale sistema ha sostituito il classico «start and stop» (tappeti o scale mobili che si fermano in assenza di traffico e ripartono mediante pressione sulla pedana).

Ascensori e montacarichi sono dotati di meccanismi quali cinghia piatta, motore a magneti permanenti a traferro radiale e drive vettoriale a circuito chiuso: tutte tecnologie che permettono maggiori vantaggi in termini di risparmio energetico, perché richiedono minor corrente e minor consumo d’energia.

Gli ascensori hanno pure un sistema Regen Drive, il recuperatore energetico: mentre negli impianti ascensori tradizionali l’energia frenante viene dissipata sotto forma di calore in apposite resistenze, aumentando i carichi termici dell’edificio, Regen Drive trasforma l’energia, altrimenti dissipata, in energia elettrica, per tutta la lunghezza della corsa dell’impianto, e in questo modo la reimmette in rete, consentendone lo sfruttamento immediato da parte degli altri utilizzatori collegati alla medesima linea elettrica, con un risparmio energetico del 50% rispetto a un ascensore elettrico privo di tale tecnologia e di quella a cinghia piatta, e addirittura del 75% rispetto a un corrispondente ascensore idraulico. L’intero sistema di illuminazione all’interno della cabina ascensori è a led, con spegnimento automatico in caso di non utilizzo dell’impianto.

L’esterno dell’edificio è costituito da un tamponamento perimetrale realizzato con pannelli prefabbricati a taglio termico ventilati, una soluzione che garantisce un elevato grado d’isolamento termico e che incrementa notevolmente le prestazioni coibenti dell’edificio in ottica di risparmio energetico.

Nave De vero | Dettagli esterni a opera ultimata.
Nave De vero | Dettagli esterni a opera ultimata.

Il centro è dotato di un impianto fotovoltaico realizzato mediante quattro vele fotovoltaiche sulla copertura dei locali tecnici. Il 50% dell’acqua calda a uso sanitario nei servizi igienici è garantito mediante l’utilizzo di impianto solare termico. Sul versante della riduzione del consumo di acqua potabile, sono state adottate diverse misure, che consentono di minimizzare l’approvvigionamento di acqua potabile dalla rete. Sono stati adottati apparecchi a ridotto consumo o portata, in particolare: rubinetteria monocomando con limitatore di portata; wc con cassette di scarico a doppio flusso 3-6 litri flusso in tutti i servizi igienici; docce con limitatore di portata a 9 l/min nei servizi igienici del personale; impianto d’irrigazione che prevede il recupero delle acque piovane in apposita vasca interrata dotata di sistema di pressurizzazione e distribuzione rete acqua per usi irrigui.

I parcheggi esterni sono realizzati con pavimentazioni permeabili fotocatalitiche in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria: grazie a un processo di fotocatalisi, che imita il fenomeno naturale della fotosintesi clorofilliana, l’aria e la luce attivano un processo ossidativo che porta alla decomposizione delle sostanze organiche e inorganiche inquinanti che entrano a contatto con le superfici della pavimentazione. Sono presenti anche postazioni per la ricarica delle auto ad alimentazione elettrica.

Le sistemazioni delle aree a verde sono avvenute nell’ottica di abbellire esteticamente gli spazi e il paesaggio ma anche per migliorare l’ambiente e la salubrità dell’aria: sono state piantumate oltre 600 nuove essenze arboree di medio/alto fusto tra le quali sono state privilegiate quelle autoctone, particolarmente resistenti e durature e ombreggianti.

Sul versante dell’illuminazione si è scelto di valorizzare al massimo la luce naturale (aumento del 20% i parametri di riferimento di norma applicati), sia per dare al visitatore la sensazione di trovarsi in uno spazio aperto, sia per ridurre quanto possibile il consumo energetico destinato all’illuminazione. Così, l’atrio centrale è costituito da facciate vetrate a tutta altezza, l’ampia piazza su cui si affaccia l’area ristorazione è sovrastata da una grande cupola, anch’essa in vetro, la galleria è illuminata in modo naturale da grandi lucernari.
L’illuminazione artificiale completa quella naturale fondendosi con l’architettura, per valorizzare tutti gli spazi e il design complessivo della struttura. Sui controsoffitti le luci sono posizionate in modo da richiamare effetti particolari quali «onde del mare» o «gole luminose». L’illuminazione generale della galleria prevede proiettori per installazione da incasso o a plafone. L’illuminazione di sicurezza e l’illuminazione notturna prevede proiettori led. Per assicurare la continuità di esercizio del centro commerciale, anche in assenza di alimentazione da parte della rete normale, il 50% degli apparecchi illuminanti è alimentato da gruppo elettrogeno.
Tutti gli apparecchi illuminanti dotati di lampade fluorescenti e fluorescenti compatte sono provvisti di reattore elettronico che evita il fastidioso sfarfallio aumentando conseguentemente il benessere dell’ambiente da parte di chi lo «vive» e da parte di chi vi lavora. Da sottolineare, infine, che anche ai marchi presenti negli spazi commerciali è stato chiesto di compiere delle scelte di allestimento e di arredo coerenti con i criteri di bioedilizia a cui si ispira la struttura: utilizzo di materiali naturali, sistemi di illuminazione a basso consumo energetico e a tutela della salute delle persone.

Chi ha fatto Cosa
Promotore dell’intervento
Blo srl (Venezia)
Promotore e gestore
Corio Italia (Milano)
Progetto preliminare
Studio Milanese&Modena Mestre, Venezia
Progetto esecutivo direzione lavori sicurezza coordinamento e management
Tecnostudio srl di Danilo Turato Mestrino, Padova
Concept architettonico e illuminotecnico
Design International, Londra
Progetto direzione lavori degli impianti e consulenza Breeam
Manens-Tifs spa, Verona
Progetto strutture in calcestruzzo armato
Ing. Luca Zampatti, Brescia
Progetto strutture in acciaio
Ing. Emanuele Alborghetti, Brescia
Progetto strutture in legno
Ing. Mauro Piubelli, Bolzano Ing. Francesco Zanetti, Brescia
Collaudatore statico
Ing. Tiziano Pizzocchero, Padova
General Contractor
Moretti Contract, Brescia
Progetto opere urbanistiche
Studio Iter, San Donà di Piave, Venezia Tecnostudio srl
Impresa opere urbanistiche
Ati Brussi Costruzioni, Treviso Costruzioni Lovato, Padova
Inizio lavori novembre 2011
Fine lavori marzo 2014

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