Italia | Edifici per l’università e la ricerca

Facciate ventilate e acciaio Corten per l’Università degli Studi dell’Insubria

La nuova sede destinata ai laboratori del dipartimento di Scienza e alta tecnologia è stata concepita con l’obiettivo primario di garantire elevati livelli di comfort ambientale a studenti e ricercatori.

È giunta a termine a Como l’edificazione dei laboratori chimico-ambientali del Dipartimento di Scienza e Alta tecnologia dell’Università degli Studi dell’Insubria, istituita nel 1998 con le sedi di Varese e Como riunite sotto un unico logo. Insediato in un’area fortemente industrializzata e collocato in una posizione strategica, l’ateneo si è accresciuto di pari passo con l’aumento di iscritti all’università, passati da quattromila a diecimila in diciassette anni.

(foto Airaudo costruzioni)
(foto Airaudo costruzioni)

La nuova sede destinata ai laboratori del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia è stata concepita con l’obiettivo primario di garantire elevati livelli di comfort ambientale a studenti e ricercatori. Lo studio Ishimoto Europe, cui è stato affidato l’incarico di sviluppare la proposta architettonica, ha optato per una sorta di grande cubo che si sviluppa su una superficie complessiva di 3mila metri quadrati, distribuiti su sei piani, ed è in grado di ospitare dai venticinque ai trenta laboratori per la ricerca scientifica.

La struttura dell’edificio, la cui edificazione è stata affidata alla società Airaudo Costruzioni di Cuneo, è in cemento armato, mentre per il rivestimento delle facciate sono stati impiegati elementi in acciaio Corten dal trattamento differenziato a seconda delle parti in cui sono collocati. A partire dal modulo rettangolare di base, in alcuni punti si è scelto infatti di utilizzare dei pannelli pieni, mentre altrove la superficie si presenta traforata allo scopo di creare un motivo ornamentale.

(foto Airaudo costruzioni)
(foto Airaudo costruzioni)

Il fronte settentrionale dell’edificio è stato concepito come una facciata ventilata, dietro la quale è stata applicata una membrana traspirante che alla funzione protettiva contro i raggi Uv affianca quella di prevenzione dai danni allo strato di isolamento in polistirene retrostante l’involucro.

La stratigrafia della facciata prevede uno strato di supporto murario dello spessore di 25 cm, uno strato di isolamento di spessore 10+5 cm, uno strato di tecno membrana traspirante, uno strato di ventilazione di spessore variabile tra 17 e 20 cm, una sottostruttura portante in alluminio e la finitura esterna in lastre di acciaio traforato. L’esigenza di introdurre un manto che garantisse ottima resistenza a vento, acqua e raggi ultravioletti doveva essere combinata con quella di impiegare un materiale in grado di permettere la permeabilità al vapore, evitando così il ristagno di eventuali condense o umidità residue nello strato isolante posto a diretto contatto con un sistema a setti in calcestruzzo armato.

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