Edilizia | Materie prime

Federcostruzioni, impatto caro materiali su tutti i settori, anche il legno

Caro prezzi in edilizia, l'impatto sul settore legno evidenziato da Luigi Marchetti, presidente di Assolegno che con FederlegnoArredo aderisce a Federcostruzioni: "... gli incrementi di prezzo per gli assortimenti ingegnerizzati in legno che vanno a comporre l’ossatura dell’edificio raggiungono oggi soglie del 160%". L'ing. Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, ribadisce come il caro prezzi ed energia sia penalizzante per le imprese, che in molti casi non riescono a concludere le opere in corso.
Preoccupazioni crescenti nell’industria delle costruzioni per il caro materie prime e l’impatto catastrofico sui cantieri legati al mercato della riqualificazione, l’applicazione dei bonus in edilizia e le opere del Pnrr. Le associazioni dei produttori federati in Federcostruzioni ha costituito un gruppo di lavoro teso a monitorare la situazione giorno per giorno e tenere viva un’azione continua nei confronti del governo.

Ing. Paola Marone | Presidente di Federcostruzioni

Ing. Paola Marone | Presidente di Federcostruzioni.

«I dati Enea sull’applicazione dei Bonus riportano al 31 marzo 2022 che sono stati avviati 139.029 cantieri (numero di asseverazioni prodotte) sul Superbonus 110% per un totale degli investimenti ammessi a detrazione di oltre 24,2 miliardi di euro e un totale di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione di 16,9 miliardi pari al 70,1% dei lavori realizzati. Siamo ancora lontano da un numero di cantieri soddisfacenti per qualificare il patrimonio immobiliare nazionale, ma il percorso è finalmente iniziato, e il problema del caro prezzi ed energia è penalizzante per le imprese che in molti casi non riescono a concludere le opere in corso».

Ing. Angelo Luigi Marchetti | Presidente Assolegno di FederlegnoArredo
Ing. Angelo Luigi Marchetti | Presidente Assolegno di FederlegnoArredo.
«È l’intera industria delle costruzioni che si trova in difficoltà, sia sotto il profilo del reperimento dei materiali, ma anche di manodopera specializzata. Le conseguenze di tali tensioni sono purtroppo note anche a tutti gli operatori del nostro settore. Tra questi sicuramente si possono citare: incrementi di prezzo importanti per gli assortimenti ingegnerizzati in legno che vanno a comporre l’ossatura dell’edificio che raggiungono oggi soglie del 160% (rispetto alle analoghe contrattazioni del 2020), lavori pubblici che purtroppo non si riescono più a portare avanti per una mancata compensazione da parte dell’amministrazione pubblica causa i maggior oneri del costruttore, nonché tensioni nell’approvvigionamento di energia che di fatto rendono il processo di industrializzazione e prefabbricazione sicuramente più oneroso per il nostro modello organizzativo. Un quadro complesso, dove è difficile poter così in breve tempo riorganizzare processi e procedere a diversificare i fornitori e materiali. È divenuto ormai urgente rivedere le politiche di sviluppo delle filiere del nostro Paese riorganizzandole e rendendole più resilienti ai cambiamenti dei mercati internazionali. Far crescere in maniera armonica tutti i soggetti industriali ricompresi in distretti deve essere un elemento di primaria importanza per riuscire a far tesoro di questi momenti sicuramente molto difficili sul piano internazionale. Viviamo un periodo dove la domanda è sicuramente importante. Ma, nonostante la presenza di Bonus e di altre iniziative simili, l’imprenditore così come il committente, si trova di fronte a una legislazione molto complessa che può portare a disincentivare la realizzazione di una determinata opera. Quindi è necessario affiancare i bonus a un quadro legislativo semplice che non inneschi timori e scadenze ravvicinate. Diviene fondamentale rivedere il quadro delle scadenze per gli edifici monofamiliari, come esplicitato più volte da Assolegno di FederlegnoArredo. Lo stesso termine ricordo che oggi è purtroppo fissato per il 30 giugno al fine dell’erogazione del primo Sal. Dobbiamo inoltre cercare di definire un modello industriale che sia realmente incentrato sulla digitalizzazione. È certo che il nostro patrimonio boschivo sia sottoutilizzato e che allo stesso tempo è necessario implementare una politica di sviluppo della viabilità forestale, al fine in primis di permettere l’accesso alle foreste nazionali e delineare dei modelli selvicolturali che siano concertati con l’industria di settore. È in questa direzione che spinge la strategia forestale nazionale recentemente pubblicata in Gazzetta ufficiale e promossa dal Mipaaf. Inoltre,  è necessario continuare la creazione di piattaforme digitali come quello della Borsa Italiana del legno che di fatto portino allo sviluppo di distretti industriali sia digitali che sul territorio. A tal proposito, preciso che, all’interno del progetto Borsa Italiana del Legno, piattaforma pronta e operativa grazie alla intensa e proficua collaborazione con Borsa Merci Telematica Italiana a maggio 2022, a oggi sono stati inclusi più di 350 tipologie di prodotto che consentiranno a tutte le aziende del settore di digitalizzare il proprio listino e le proprie commesse, andando così ad amplificare l’azione di marketing soprattutto per le microimprese italiane di prima lavorazione».

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