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FenealUil: Vito Panzarella riconfermato alla guida della federazione nazionale

Oltre alla riconferma del presidente Panzarella, anche i consiglieri Frisenna, Pascucci, Sannino e Mudaro. Il nuovo componente della segreteria è Mauro Franzolini. Per il vertice FenealUil occorre invertire la tendenza delle politiche recessive e investire in settori che diano concrete risposte al Paese per rilanciare domanda interna, produzione, tutela del territorio. Auspicato un piano nazionale di opere che preveda interventi nella mobilità e nel riassetto del territorio.
Vito Panzarella è il Segretario Generale della FenealUil dal 12 febbraio 2014: 58 anni, calabrese di origine e laureato in Sociologia presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, entra nel sindacato nel 1990 operando da subito nel territorio lombardo dove resterà fino al 2013. Tra il 1990 ed il 1998 opera alla Feneal di Milano, Como, e poi Cremona come segretario territoriale, e di nuovo a Milano fino al 1998 quando diverrà il segretario regionale della Feneal UIL Lombardia. Per 15 anni resta a capo della struttura, contribuendo in maniera decisiva alla sua crescita ed al miglioramento qualitativo dei servizi con la realizzazione di un eccezionale risultato sul piano degli iscritti. Dal 2013 entra in segreteria nazionale con l’incarico di segretario organizzativo e poi successivamente di Segretario Generale.

Si è concluso il XVII Congresso Nazionale della FenealUil, categoria del settore delle costruzioni della Uil e dopo tre giorni di lavori e confronti è stata deliberata la mozione finale d’indirizzo politico e organizzativo per i prossimi 4 anni e sono stati eletti i nuovi organismi.

Riconfermato Vito Panzarella alla guida della Federazione Nazionale, la nuova segreteria vede inoltre l’entrata di un nuovo componente, Mauro Franzolini, accanto ai riconfermati Pierpaolo Frisenna, Fabrizio Pascucci, Francesco Sannino, Vincenzo Mudaro (tesoriere nazionale).

«Prevenzione»: concetto chiave di sviluppo per il lavoro e il Paese

Panzarella ha espresso la vicinanza di tutta la Federazione  alle famiglie dei lavoratori colpite da infortuni mortali e malattie professionali, manifestando forte preoccupazione per l’assenza di una reale ed efficace strategia nazionale di prevenzione e di contrasto ad un fenomeno che sta scardinando le fondamenta civili del nostro Paese. “L’incessante aumento degli infortuni gravi e mortali nel settore delle costruzioni – ha evidenziato – sono spesso collegati al continuo allungamento dei tempi per raggiungere l’età pensionabile in un settore in cui i lavoratori già operano in condizioni di estremo rischio e fatica, occorre intervenire e noi continueremo a batterci per questo”.

Rilanciare l’edilizia con piani nazionali di piccole e grandi opere

Il Segretario Panzarella ha parlato poi di edilizia e crescita del Paese: «… bisogna invertire la tendenza delle politiche recessive e investire in settori che possano dare concrete risposte al Paese, per rilanciare la produzione, la domanda interna, ma anche per la tutela del territorio e dell’assetto idrogeologico che sta producendo sempre più danni in termine di vite umane e di costi economici. Auspiachiamo che il rilancio del settore delle costruzioni sia una priorità per prossimo governo quale leva e strumento per aiutare concretamente l’Italia a ripartire a ritmi adeguati e creare migliaia di nuovi posti di lavoro attraverso politiche strategiche di incentivo per una edilizia specializzata a mettere in sicurezza il territorio e gli edifici pubblici e privati, rendendo tutto il settore più sostenibile dal punto di vista ambientale con il recupero del patrimonio immobiliare obsoleto ed energivoro, delle aree industriali dismesse e dei centri storici fatiscenti. Sarà ugualmente indispensabile programmare un piano nazionale di piccole e grandi opere che preveda una serie di interventi legati ai lavori pubblici nel campo della mobilità, del riassetto del territorio e dei collegamenti intermodali all’interno di un più vasto progetto di mobilità sostenibile che riduca le distanze nel Paese. Se guardassimo il settore con gli occhi tradizionali non riusciremmo a percepire che l’industria delle costruzioni in realtà è già ripartita a ritmo sostenuto, solo che i soggetti coinvolti, il ciclo produttivo e il mercato non sono più gli stessi. Anche le Parti Sociali si dovranno riconfigurare rispetto a un settore che ha modificato i suoi confini e che non coinvolge più le stesse imprese e gli stessi lavoratori conosciuti nel recente passato. Su questo fronte saranno determinanti le relazioni e il livello di confronto tra il sindacato e il sistema delle imprese».

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