Savona | Piano di valorizzazione

Fine del degrado per Palazzo Della Rovere

Il Piano di valorizzazione di Palazzo Della Rovere approvato dal comune di Savona ha la finalità principale di recuperare un edificio storico rilevante, in stato di abbandono, attraverso funzioni pubbliche compatibili e rispettose del suo valore storico.

La giunta comunale di Savona ha deliberato l’approvazione del Programma di valorizzazione di Palazzo Della Rovere, redatto dalla soc. Ipsscpa secondo le «Linee guida per l’elaborazione del programma di valorizzazione» emanate dal ministero per i Beni e le attività culturali e l’Agenzia del Demanio.Il Piano è finalizzato all’acquisizione gratuita dell’immobile e alla successiva attivazione delle necessarie forme di finanziamento per la successiva valorizzazione. I passi successivi dell’iter prevedono la presentazione del Piano al tavolo tecnico operativo, attivato dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, al quale partecipano i rappresentanti degli organi periferici del ministero per i Beni e le attività culturali competenti per la materia trattata e dell’Agenzia del Demanio.
Il Programma di valorizzazione è stato sviluppato sulla base delle azioni individuate nell’ambito del più ampio Piano delle Città approvato con la delibera n. 202 di giunta comunale del 10 Luglio 2012, che individua un insieme di azioni promosse o da promuovere da parte di soggetti pubblici e privati volte al superamento delle fratture territoriali esistenti e degli elementi di degrado urbano, finalizzate in particolare a saldare con un sistema continuo di spazi pubblici, il fronte ottocentesco con il tessuto medioevale centrale, oltre Letimbro, con la città ottocentesca e l’accessibilità alla Fortezza del Priamar.

Palazzo Della Rovere sarà “saldato” con il sistema continuo di spazi pubblici, con la città ottocentesca e con l’accessibilità alla Fortezza del Priamar (foto).

Nel cuore di questi spazi si colloca il Palazzo dei Della Rovere, in uso alla pubblica amministrazione dello Stato fino alla fine degli anni ’90, oggetto di sostanziosi interventi di restauro ad opera della Soprintendenza per i beni storico artistici e monumentali, attualmente in stato di non utilizzo e degrado.
Il comune di Savona intende operare per riassegnare al palazzo funzioni di pregio quali la sede di una facoltà universitaria e di biblioteca civica, previo conseguimento della proprietà dell’immobile, come da procedimento di dismissione dal patrimonio dello Stato, già avviato.
Dall’obiettivo principale di valorizzazione sono state articolate le seguenti principali finalità:

  • recuperare un edificio storico rilevante, in stato di abbandono, attraverso funzioni pubbliche compatibili e rispettose del suo valore storico;
  • realizzare un’azione di progetto capace di rafforzare l’ambito anche in chiave di crescita identitaria e di attrattività turistica attraverso il potenziamento del sistema storico-culturale;
  • inserirsi nel sistema strategico degli interventi rilevanti già attuati nell’ambito di riferimento, in particolare quelli che hanno dotato il centro di una più ampia disponibilità di parcheggi, di innesto e di una nuova qualità dell’abitare;
  • rivitalizzare il tessuto economico sociale, in particolare di quello commerciale e dei servizi privati;
  • migliorare il sistema dell’accessibilità ciclo pedonale del centro urbano.

Sede della nuova biblioteca

Esempio di affresco interno del Palazzo Della Rovere.

Nell’ipotesi che diventi sede della nuova biblioteca comunale, accompagnata dallo spostamento di facoltà universitaria, in particolare Scienze della comunicazione dell’Università di Genova, è stato considerato che queste funzioni attireranno un elevato bacino di utenza: quanto più, nel rispetto delle loro esigenze peculiari e caratteristiche intrinseche, queste due attività troveranno spazi in condivisione e momenti di scambio, tanto più la loro integrazione sarà virtuosa e proficua.
Questo connubio può generare processi per la rivitalizzazione e rigenerazione di tutto il centro città: è il valore aggiunto dal quale si è partiti per pensare alla distribuzione delle funzioni d’uso interne al Palazzo.
La posizione centrale, la riapertura del chiostro e della nuova via di comunicazione a scala urbana, uniti alla pluralità di funzioni previste dal progetto, riporterà Palazzo Della Rovere ad avere un ruolo centrale per la cittadinanza, punto di grande attrattività, nel quale poter usufruire di servizi di informazione culturale, turistica, commerciale e di ristorazione.
La destinazione d’uso proposta, infine, appare compatibile con le caratteristiche intrinseche e monumentali dell’organismo edilizio di Palazzo Santa Chiara: l’intervento proposto permetterà di realizzare un’azione di recupero nel rispetto dell’edificio e della la sua storia.
In sintesi quindi gli obiettivi che il progetto di valorizzazione mira a perseguire sono:

  1. Effettuare un intervento di “recupero nella conservazione” valutando la reale capacità della struttura esistente a ospitare nuove funzioni pubbliche, riportando alcuni spazi alla loro originaria concezione; creando nuovi spazi dinamici e flessibili, verificando il possibile utilizzo di quegli spazi ad oggi non accessibili, ma di grande potenzialità.
  2. Introdurre funzioni pubbliche importanti quali la nuova biblioteca civica e alcuni corsi universitari studiandone e valorizzandone le interazioni.
  3. Individuare spazi per funzioni complementari rivolti non solo all’utenza della biblioteca e dell’università, ma per tutta la cittadinanza, al fine di offrire ulteriori servizi ed attività.
  4. Diventare un punto di informazione multimediale per la città, anche in vista dell’arrivo dei flussi crocieristici in Darsena.
  5. Garantire un’ accessibilità diffusa, soprattutto per le fasce di utenti più deboli o diversamente abili.
  6. Migliorare l’efficienza energetica del complesso architettonico attraverso una progettazione che sfrutti le naturali proprietà e caratteristiche dell’”architettura storica” quale “edificio passivo” a ridotto consumo energetico.
  7. Predisporre un nuovo sistema impiantistico che prediliga l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.
  8. Unire, attraverso il suo cortile, le due anime più importanti della città, quella moderna della Nuova Darsena Portuale e quella antica del centro medievale, venendo ad inserirsi nel sistema dei nuovi percorsi pedonali e ciclabili che valorizzeranno il centro urbano in termini di accessibilità, visibilità e turismo.

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