Riforma codice appalti | Opere pubbliche

Fondazione Inarcassa su ddl appalti: «bene nuovo testo ma servono più restrizioni su appalto integrato»

La Fondazione Inarcassa ritiene sia necessario un ulteriore confronto prima che il testo arrivi all’assemblea del Senato: in particolare sulla promozione della qualità tecnica e sull’appalto integrato.

«Accogliamo con grande piacere il nuovo testo base adottato dalla Commissione Lavori pubblici del Senato per la riforma del codice degli appalti: un documento che sintetizza in maniera ottimale il lungo lavoro svolto, in particolare dal presidente Altero Matteoli e dal relatore, nonché vice presidente, Stefano Esposito». Così la Fondazione Inarcassa >> (soggetto istituito con il fine di tutelare gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti iscritti all’istituto di previdenza Inarcassa) ha descritto l’attività svolta nei giorni scorsi dall’8a Commissione permanente a Palazzo Madama.

Andrea Tomasi | Presidente Fondazione Inarcassa
Andrea Tomasi | Presidente Fondazione Inarcassa

Andrea Tomasi | Presidente Fondazione Inarcassa
«Nel testo base sono state accolte alcune delle osservazioni formulate in occasione della nostra audizione in Commissione. La Commissione ha tenuto conto soprattutto dei criteri oggettivi «reputazionali», coi quali deve avvenire la qualificazione nel processo realizzativo delle opere pubbliche. Infatti, è importante che la validità di tali criteri sia legata alla storia individuale degli operatori economici e dei professionisti.
Un altro tema di enorme rilevanza, anch’esso evidenziato in audizione, riguarda l’ipotesi di prevedere una disciplina specifica per l’appalto di servizi.
Tuttavia, la Fondazione ritiene che, su determinati passaggi, sia necessario ancora un ulteriore passo in avanti, che si auspica possa essere fatto già prima che il testo approdi all’esame dell’assemblea di Palazzo Madama. In particolare, in riferimento alla promozione della qualità tecnica in fase progettuale (quella architettonica, seppur fondamentale, da sola non basta) e soprattutto all’appalto integrato. In questo caso specifico, si rende essenziale l’opportunità di farne ricorso solo ed esclusivamente per quelle opere che, previa palese dimostrazione, per complessità e particolarità tecnica, necessitino, già nella fase di progettazione, dell’apporto del know-how dell’impresa, vietandolo in ogni altro caso».

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