I dati pubblicati dall’Osservatorio Oice-informatel sono da interpretare a… tinte chiare e scure. Nello specifico le gare di progettazione nel primo semestre dell’anno hanno registrato un calo del 18% anche se il mese di giugno ha recuperato in valore il 38% sul giugno 2012. In calo risultano essere gli appalti integrati.
Le gare per i servizi di architettura e ingegneria rilevate nel mese di giugno sono state 341, delle quali 42 sopra soglia, per un importo complessivo di 57 milioni di euro. Rispetto al mese di giugno dello scorso anno il numero delle gare è sceso del 2% e il loro valore è cresciuto del 38%.
Negativo comunque rimane il confronto tra i primi sei mesi dell’anno e i primi sei mesi del 2012. Nei mesi di gennaio-giugno di quest’anno sono state bandite 1940 gare per un incorso complessivo di 205,5 milioni di euro, che rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno crescono dell’1,1% nel numero e calano del 18,6% nel valore. Risulta in forte calo l’andamento delle gare miste (progettazione e costruzione insieme): il valore messo in gara nei primi mesi dell’anno è sceso del 42% rispetto agli stessi mesi del 2012.
A commento dei dati Luigi Iperti, vicepresidente Oice ha sostenuto che «la domanda pubblica d’ingegneria e architettura si mantiene sempre al di sotto delle potenzialità dell’offerta e delle necessità del Paese: se facciamo il confronto con gli altri paesi europei il dato emerge in modo chiaro. Fino a oggi risultano deludenti le risposte date sul pagamento degli arretrati e sui provvedimenti per l’internazionalizzazione. Per quanto concerne gli arretrati, il decreto 35 ha significato una prima risposta, anche se insufficiente perché la quota di arretrati risulta enorme e i 20 milioni stanziati per quest’anno sono assolutamente insufficienti a risolvere i problemi. Per quanto concerne l’internazionalizzazione occorre provvedere all’immediata eliminazione del contributo integrativo del 4% sul fatturato estero che sta mettendo fuori mercato le imprese e le società. Il Governo dovrebbe approfittarne dell’opportunità del dl 6 sul lavoro per risolvere questa situazione che ci penalizza fortemente quando concorriamo all’estero».