L'intervista | Maurizio Savoncelli, Presidente Consiglio Nazionale Geometri

Geometri junior e donne geometra: i primi due progetti 2020 della categoria

Negli ultimi anni, le componenti giovanili e femminili del Consiglio Nazionale Geometri hanno intrapreso un percorso di crescita che li ha condotti ad ampliare il perimetro del confronto su temi strategici quale, ad esempio, il futuro del lavoro, ben oltre quello definito dal Collegio o professione di appartenenza. Per questo i primi due progetti dell'anno del Cng riguardano i geometri junior e le donne.

Il 2020 della categoria dei geometri si apre con una spinta all’operatività dei progetti #geofactory Laboratorio d’idee under 35 e #accettolasfida Libera professionista, presentati al 45° Congresso Nazionale tenutosi a Bologna lo scorso novembre.

Il primo punta a fare emergere e dare risposte concrete alle esigenze professionali, formative e culturali dei geometri junior, in parte diverse da quelle dei senior anche a causa dei mutamenti profondi e repentini del mercato del lavoro, il cui legame con l’evoluzione digitale appare ormai indissolubile; il secondo vuole contribuire ad abbattere stereotipi di genere che spesso ostacolano l’avvicinarsi delle ragazze a percorsi di studio di natura prevalentemente tecnico-scientifica e tecnologica.

Di entrambi i progetti ne parliamo diffusamente con Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, che più volte ha sottolineato come la valorizzazione dei due target sia un investimento importante per il futuro della Categoria, e non solo.

Presidente Savoncelli, la Categoria punta su giovani e donne, avviando progetti di portata nazionale: con quali premesse e con quali obiettivi?

Maurizio Savoncelli | Presidente Consiglio Nazionale Geometri.

La premessa è comune: negli ultimi anni, le componenti giovanili e femminili hanno intrapreso un percorso di crescita che li ha condotti ad ampliare il perimetro del confronto su temi strategici quale, ad esempio, il futuro del lavoro, ben oltre quello definito dal Collegio o professione di appartenenza:  hanno offerto contributi di qualità al territorio, alle altre professioni e alla società civile, cogliendo le opportunità di networking favorite dal digitale, che è un altro elemento di forte contatto tra i due target.  La caratteristica principale di questi contributi è di essere al servizio di una visione: idee, proposte, progetti e suggestioni che vanno nella direzione di rendere strutturale quel processo di rinnovamento già intrapreso dal Consiglio Nazionale, ma che necessitano di essere sostenuti e valorizzati. Divergono, ma solo in parte, gli obiettivi: #geofactory punta, nel breve-medio periodo, ad accelerare il percorso di “esplorazione” della tecnologia al servizio della professione, laddove #accettolasfida vuole contribuire, nel medio-lungo periodo, ad incrementare la presenza femminile in ambito Stem (Science, Tech, Engineering & Math), ad oggi fortemente sbilanciata verso il maschile.  Il punto di convergenza è nella capacità di accompagnare la Categoria nel processo di cambiamento professionale e culturale interno, parallelo e complementare a quello esterno: tecnologico, economico e sociale.

Entriamo nel dettaglio dell’operatività, partendo da #geofactory

Il Laboratorio di idee under 35 – partito lo scorso 10 settembre con un incontro nazionale a Roma e proseguito, poi, con i Tavoli Open Space Technology del 10 ottobre – è già avviato e ha già centrato il primo, importante obiettivo: costruire una piattaforma di proposte da condividere con il Consiglio Nazionale e l’intera dirigenza, e che ha trovato forma compiuta nel “Rapporto di sessione Open Space”, disponibile sul sito di evento https://45congresso.cng.it/. La valutazione di fattibilità dei tanti progetti presentati sarà il punto di partenza dell’operatività 2020.

Passiamo ad #accettolasfida Libera professionista. E a proposito: perché questo titolo?

Il progetto è partito ufficialmente lo scorso 13 febbraio, con un workshop aperto alle Presidenti di Collegio: le coordinatrici Giuseppina Bruzzese (Potenza), Paola Passeri (Macerata) e Alessia Zaupa (Vicenza), quindi Donatella Curletto (Asti), Anna Maria Oppido (Crotone), Paola Brunelli (Ferrara), Luana Tunini (Gorizia), Tiziana Marrazzo (Massa Carrara), Roberta Lecordetti (Parma), Luisa Roccia (Torino), Claudia Caravati (Varese). Un vero e proprio kick off, che ha consentito alla cabina di regia di delineare i progetti futuri e le iniziative da patrocinare, di valutare partnership e alleanze da attivare nel tessuto sociale e, soprattutto, di identificare le modalità di coinvolgimento degli iscritti per rendere massimamente efficace il percorso partecipativo. Veniamo al titolo: non poche di loro hanno accettato, e vinto, prima la sfida di intraprendere una professione che, nell’immaginario collettivo, si ascrive (a torto) all’universo maschile, quindi quello della conciliazione famiglia/lavoro, riscontrabile pressoché in ogni contesto professionale e, più in generale, lavorativo. Grazie alla competenza, all’impegno, alla resilienza e non di rado al sacrificio, hanno raggiunto risultati professionali importanti, un vero e proprio “capitale esperenziale” che assumerà tanto più valore quanto più potrà essere condiviso e indicato come esempio da seguire non solo da chi – oggi – è già una professionista, ma anche da chi domani potrà decidere autonomamente di diventarlo. Libera professionista, appunto.

Oltre ai giovani e alle donne, come si completa il palinsesto delle attività del Consiglio Nazionale per l’anno appena cominciato?

L’attenzione, come sempre, è per tutti gli iscritti: nei loro confronti, l’imperativo è favorire le occasioni di crescita professionale attraverso specifiche azioni di stimolo; proporre percorsi formativi performanti rispetto alle richieste del mercato del lavoro; qualificare ulteriormente il percorso di istruzione con l’istituzione di una laurea triennale professionalizzante e abilitante.

#Geofactory | Programma 2020

Luca Bini | Consigliere Nazionale Geometri | Responsabile della delega Giovani.

Luca Bini, Consigliere Nazionale responsabile della delega “Giovani”, è il coordinatore del progetto #geofactory. Quattro i punti segnati in agenda per i primi sei mesi del 2020: «In primo luogo la costituzione di una commissione interna deputata a valutare la fattibilità (sulla base di una serie di parametri) delle proposte elaborate dai 10 Tavoli Ost, molte delle quali fortemente orientate alla dimensione tecnologica. In secondo luogo, l’individuazione di una modalità di costituzione di un gruppo di lavoro under 35 permanente a livello nazionale, con la collaborazione degli organismi territoriali. In terzo luogo, l’avvio di azioni di stimolo volte a favorire – laddove ancora non presenti – l’istituzione di specifiche “Commissioni Giovani” presso i Collegi territoriali. In ultimo, la pianificazione di eventi che possano favorire il confronto con iniziative progettuali analoghe o complementari».

#Geofactory | Gruppo di lavoro dei geometri junior al 45° Nazionale dei Geometri – novembre 2019.

Cresce il numero delle donne geometra | Undici sono presidenti di collegio

Nell’ultimo quinquennio la metà dei 110 Collegi territoriali ha eletto un nuovo Presidente; la componente maschile è nettamente predominante, ma la percentuale femminile raggiunge il 10%: le donne Presidenti di Collegio sono 11 – in crescita rispetto al periodo precedente – in una fascia di età compresa tra i 40 e 60 anni. Il medesimo trend di crescita si riscontra anche nella ripartizione per genere del totale degli iscritti all’Albo: nel 2014 la componente femminile era pari al 9,38%, nel 2015 al 9,47%, nel 2016 al 9,59%, nel 2017 al 9,69%, nel 2018 al 9,82%.

#accettolasfida Libera Professionista | Il gruppo di lavoro dei Geometri Donna al 45° Congresso Nazionale dei Geometri – novembre 2019.

Le proiezioni per il 2019-2023 sembrano confermare la tendenza in crescita, superiore al tasso medio annuo stimato dell’1,7%. Numeri incoraggianti, che danno contezza dell’impegno del Consiglio Nazionale a sostenere e valorizzare le donne nel lavoro, una scelta che va a beneficio non solo della Categoria, ma dell’intera collettività. Ma soprattutto, numeri da incoraggiare. Come? Implementando il numero delle donne che contano, nel vero senso della parola. Ossia delle donne che intraprendono percorsi di studio tecnico-scientifici, quelli per i quali “le ragazze non sono portate”. Demolire questi miti (dannosi, oltre che falsi) implica una vera e propria rivoluzione culturale, che oggi è portata avanti da istituzioni e associazioni che danno vita a progetti di grandissima utilità sociale, finalizzati ad avvicinare le ragazze allo studio delle materie Stem: è in questo ambito che le donne geometra vogliono – e devono – apportare il loro contributo.

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