Edilizia ricettiva | Esterni

Grand Hotel Billia: recupero dell’apparato cromatico e decorativo

Le superfici esterne del Grand Hotel Billia sono state completamente restaurate e riportate al loro aspetto originario. Le fasce decorate sono state restaurate e dove mancanti ripristinate secondo uno studio filologico delle immagini. Per i nuovi volumi costruiti ex novo sono stati utilizzati materiali moderni ma con richiami alla tradizione con l’utilizzo di pietra quarzite a spacco di colore grigio caldo intenso.

Il Grand Hotel Billia, aperto nel 1908 a supporto delle terme locali, ha di recente riaperto dopo un profondo intervento di restauro e riammodernamento che ne ha riportato alla luce e valorizzato il grande atrio, la hall e lo scalone proprio con l’obiettivo di recuperare l’apparato decorativo e l’assetto architettonico degli inizi del Novecento.

Grand Hotel Billia | Il complesso alberghiero dopo i lavori di restauro.
Grand Hotel Billia | Il complesso alberghiero dopo i lavori di restauro.

Lo scopo dei lavori è stato il recupero dei valori storici del periodo di massimo splendore del Grand Hotel Billia.
All’inizio del 1900, l’imprenditore Stefano Billia incaricò l’architetto di Bordighera Pietro Agosti della progettazione di un albergo ricco e degno di teste coronate. In sei anni Agosti, prendendo spunto dagli stili dell’epoca e dalle sue personali inclinazioni, consegnò un hotel che coniugava le tendenze neogotiche con la cultura liberty dell’epoca.
Nel 1960 il gusto cambia, l’arredo scenico non piace più e il grande albergo viene modificato tanto da nascondere radicalmente l’aspetto originario con controsoffittature e rasature in gesso e cemento che occultano e appiattiscono decori e volumi, annullando l’effetto monumentale delle aree dedicate all’accoglienza.
Gli stucchi, le pitture, le mensole, i soffitti cassettonati e i ricchi capitelli lasciarono il posto a semplici superfici piane colorate, evidenziate solo da luci riflesse. L’attuale lavoro di restauro ha permesso di smantellare le sovrammissioni, restaurando le decorazioni e gli elementi plastici ancora esistenti e ricostruendo ciò che era andato perduto.

Il ripristino delle pitture mancanti è stato facilitato dai molti ritrovamenti in loco e dalla ripetitività della tipologia decorativa. Più complesso si è rivelato invece il recupero dell’apparato architettonico a causa delle consistenti demolizioni operate nella hall e nell’atrio negli anni Sessanta. Sono state ripristinate le grandi finestre che, grazie al recupero della facciata originale in stile Liberty effettuato dallo studio Lissoni, che ha demolito i dehor fissi di metallo costruiti negli Anni ’60, ora possono di nuovo illuminare la hall. Oggi il «St. Vincent Resort & Casino» è la grande struttura che ospita il Grand Hotel Billia, un hotel 5 stelle lusso da 80 camere, il Park Hotel con 119 camere a servizio di un rinnovato centro congressi che può ospitare eventi con più di 600 posti.
Queste attività sono integrate da una offerta di punti ristoro quali la sala colazioni nell’ala est del Grand Hotel, un ristorante gourmet adiacente alla grande hall d’ingresso, una sala delle feste per eventi su prenotazione nell’ala ovest, un nuovo bar recuperato dal restauro delle sale centrali e una grande sala banchetti sul lato est inserita nel giardino. A completamento verrà realizzato un ampio centro benessere recuperando le antiche strutture delle cantine del Grand Hotel per realizzare piscine coperte, palestra e locali massaggio e trattamenti.

STATO DI FATTO

Il complesso si presentava come una serie di edifici e di volumi realizzati in epoche diverse e con tecniche costruttive diverse. Anche la distribuzione interna dei locali e le dotazioni impiantistiche sono frutto di una serie di aggiunte e aggiustamenti per adeguarsi a nuove esigenze o per tamponare alcune situazioni in attesa di un intervento radicale.
Le linee guida che hanno generato la proposta progettuale hanno previsto la revisione generale della logistica interna, la riqualificazione dei volumi esistenti, attraverso un progetto architettonico con lo scopo di pulire e semplificare le linee di tutti i volumi realizzati in adiacenza al corpo principale e originario del Grand Hotel Billia, la riqualificazione delle facciate del Park Hotel e del centro congressi che denunciano una povertà estetica e una modalità espressiva datata al periodo di costruzione, ma che non ha retto il passare degli anni come invece è stato per il Grand Hotel.
Sono stati utilizzati materiali nobili per le nuove parti del progetto, quali il legno, l’abbinamento ferro e vetro a grande scala, la pietra naturale a spacco, il metallo crudo.
È stato inoltre utilizzato del materiale lapideo per il rivestimento delle pavimentazioni, con l’inserimento di elementi d’arredo e di verde per completare gli ampi spazi esterni che svolgono sia la funzione di collegare l’edificio con il giardino, sia come luoghi di circolazione e di ritrovo.
Lo stesso tema viene utilizzato per risolvere le superfici delle coperture a vista, la corte centrale dell’edificio, la copertura della sala banchetti, la terrazza di fronte alla reception che è la copertura della piscina interna.

IL PROGETTO SULL’ESISTENTE

Il progetto conferma l’intenzione manifestata nelle prime bozze e negli ulteriori approfondimenti e rilievi di «ripulire» la facciata del piano Grand Hotel Billia Saint Vincent. Infatti l’intervento degli anni ‘60 ha non solo controsoffittato i saloni del piano terra ma ha creato dei nuovi volumi appoggiati alle arcate dell’ingresso principale.
Pur mantenendo i volumi esistenti in quanto funzionali alla vita dell’hotel, il nuovo progetto sfrutta le possibilità costruttive per demolire questi volumi realizzati in quegli anni e per realizzarne di nuovi. Verrà utilizzata una sottile struttura metallica unitamente a delle grandi lastre di vetro che ridisegnano la reception d’ingresso e i due volumi laterali.

Grand Hotel Billia | Integrazione del coronamento dopo i lavori.
Grand Hotel Billia | Integrazione del coronamento dopo i lavori.

Gli allineamenti del nuovo intervento sono tali da rimettere in luce completamente la facciata originale in quanto vanno ad attestarsi al di sopra delle chiavi di volta delle arcate della facciata. Oggi infatti la pensilina dell’ingresso taglia gli archi a livello dell’imposta e, di fatto, nega la preesistenza della facciata stessa. Entrando nella nuova reception e passeggiando lungo le ali vetrate si potrà avere la chiara percezione della facciata originale che viene riproposta in continuità cromatica e stilistica con quella dei piani superiori.

IL NUOVO

La struttura in metallo scuro dichiara la propria autonomia rispetto all’edificio storico e una leggera sequenza di lamelle crea un effetto ombreggiante vista l’esposizione a sud della facciata. La scala d’ingresso è stata ridisegnata con orientamento parallelo all’edificio e viene così a raccordare il livello della strada con quello della terrazza e con il livello interno e rialzato del corpo principale. In continuità con l’ingresso, e utilizzando come materiale di rivestimento la pietra a spacco, il progetto disegna un’ampia terrazza di fronte all’ingresso, che si protende verso valle e verso il giardino, creando una maggiore protezione visiva rispetto alla piscina scoperta e garantendo un ampio spazio al sole.
La pietra è una quarzite a spacco di colore grigio caldo intenso, adatta a questo uso, che caratterizza l’aspetto «rustico» del piano d’appoggio dell’edificio storico e che ben s’inserisce nel giardino dell’hotel. La pietra viene utilizzata anche per il bordo piscina e per le pareti del piano interrato che delimitano, insieme a grandi vetrate, lo spazio della nuova piscina coperta che si trova appunto al di sotto della terrazza. Con lo stesso materiale si realizzano i cordoli, le scale, e i vialetti di raccordo tra i vari livelli del terreno.

IL RESTAURO DELLE DECORAZIONI

Come sulle superfici interne anche all’esterno del corpo dell’originale Grand Hotel Billi erano presenti fasce decorate, in questo caso con motivi grafici intervallati a stemmi. Una delle prime operazioni è stata quella di rimuovere le tinte sintetiche sovrammesse durante i lavori degli anni ‘60 per recuperare le sottostanti pitture a calce. In seguito laddove possibile è avvenuta la riequilibratura cromatiche delle figure.

Grand Hotel Billia | Fascia decorata.
Grand Hotel Billia | Fascia decorata.

Nelle aree in cui il disegno originale era completamente andato perduto è stato riproposto in base allo studio delle figure preesistenti mediante l’utilizzo di materiali silossanici usati come velatura e diluiti. La riproposizione delle immagini perdute è avvenuta utilizzando la tecnica a spolvero per riportare con la maggiore esattezza possibile forme e particolari, questa tecnica è stata utilizzata per tutte le parti mancanti tranne lo stemma centrale di cui è stato fatto un disegno nuovo, ricalcato poi su lucido e infine riportato a spolvero.
Tranne nella zona inferiore sinistra in cui erano presenti infiltrazioni di umidità di risalita nel complesso i restauratori non hanno riscontrato problemi alle murature e alle superfici esterne: la basi sono infatti state lavorate con terre diluite. In questo intervento, per il restauro delle fasce decorate, sono stati utilizzati soprattutto materiali ai silicati a causa delle malte originali che presentavano all’interno della loro composizione parti di cemento: questo tipo di supporto è tipico delle strutture realizzate in stile Liberty.
La presenza del cemento all’interno del materiale di supporto impedisce alle pitture a calce il necessario ancoraggio e le immagini svanirebbero in breve tempo. È stato quindi necessario l’utilizzo di materiali acrilici, utilizzati in questo caso molto diluiti e attraverso la stesura di numerosi strati, applicati come fossero vere e proprie velature.

Chi ha fatto Cosa
Committenza: Consorzio Casino Resort (Ati)
Capogruppo: Zoppoli & Pulcher spa
Progetto di restauro: studio Villani, Vercelli
Direzione lavori: Daniela Bortot
Esecuzione lavori: De La Ville, Quart (Ao)
Alta sorveglianza: soprintendenza Regionale della Valle d’Aosta

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