Autoimprenditorialità | Nuove imprese a tasso zero

Griglia più definita per le nuove imprese a tasso zero

Mentre è in crescita il numero delle nuove partite Iva, a luglio quasi il 3% in più rispetto lo stesso mese del 2012 e il 4,4% in più rispetto a giugno, il nuovo decreto del Fare bis segnerà la fine dell’incentivo gestito da Invitalia. Scompare la quota di contributi a fondo perduto e rimane la forma d'incentivazione attraverso il mutuo agevolato.

È sempre in crescita il numero delle nuove partite Iva: il dato risalente a luglio ci conferma che ne sono state aperte 41.192, il 2,9% in più rispetto a luglio del 2012 e il 4,4% in più rispetto a giugno.
Si tratta di dati pubblicati dall’Osservatorio del dipartimento delle finanze del ministero dell’economia, secondo cui una nuova partita Iva su quattro riguarda giovani under 35 disoccupati o in mobilità.Per quanto concerne le persone fisiche, la ripartizione per sesso è stabile: con i maschi cui appartiene il 64,3% di aperture di partite Iva. Quasi la metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e poco più di un terzo alla classe 36-50 anni.
Nord, centro, sud e settori produttivi. Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, il 42,4% si colloca al Nord, il 23,5% al Centro e il 34% al Sud e Isole. La classificazione per settore produttivo mostra che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture: il 24,3% del totale, seguito dalle attività professionali con circa il 13%.
Rispetto al luglio 2012, tra i settori principali si notano i sensibili incrementi delle attività finanziarie e della comunicazione (34,2% e 17,3%). Un ulteriore dato positivo: dopo dieci mesi consecutivi di calo è segnalata una ripresa, anche se leggera, del settore delle costruzioni (+0,8%).
Calo di società di persone. La distribuzione per natura giuridica ha registrato un’erosione della quota relativa alle persone fisiche (72%) a favore delle società di capitali (superano la soglia del 20%). Rispetto al luglio dello scorso anno è registrato un notevole calo di aperture riguardanti le società di persone (-20,3%) e, di contro, notevoli incrementi per società di capitali e persone fisiche, andamento influenzato sia dalle nuove norme che facilitano la costituzione di srl sia dall’adesione al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni.
Infatti 10.213 persone fisiche (pari al 24,8% del totale delle nuove aperture) hanno aderito a tale regime, riservato ai disoccupati e ai lavoratori in mobilità, che per cinque anni limita l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.
Autoimprenditori. Per le nuove imprese presto arriverà una nuova agevolazione denominata «Nuove imprese a tasso zero»: destinata a giovani e donne, novità però accompagnata dalla notizia che non vi saranno più contributi a fondo perduto, ma solo finanziamenti a tasso agevolato. Il decreto del Fare bis decreterà la fine dell’incentivo gestito da Invitalia: il cui bando è stato chiuso nell’aprile scorso anche se il dl Lavoro (n. 76/2013 convertito nella legge 99/2013) lo abbia da poco rifinanziato con 26 milioni di euro per l’anno in corso, 26 milioni per il 2014 e altri 28 milioni di euro per il 2015.
Si tratta di fondi che serviranno a sostenere l’altra misura istituita dal dlgs 185/2000 e gestita da Invitalia, denominata Autoimpiego. Per quanto concerne la nuova agevolazione, si tratta di una misura che riscrive integralmente l’incentivo soppresso, tarandolo su nuove esigenze. Queste le differenze:

  • Estensione. La nuova agevolazione viene estesa all’intero territorio nazionale, mentre l’Autoimprenditorialità era riservata al solo Mezzogiorno e ad altre zone individuate dalla carta degli aiuti di stato a finalità regionale 2007/13 e del decreto del Ministero del lavoro 14 marzo 1995.
  • Forma delle agevolazioni. Scompare la quota di contributo a fondo perduto «per garantire una maggiore selettività dei progetti finanziati». Resta invece la forma di incentivazione attraverso il mutuo agevolato: in particolare ai soggetti beneficiari verranno concessi mutui agevolati per gli investimenti, a tasso zero, da restituire al massimo in 8 anni, sino a un massimo del 75% della spesa ammissibile a finanziamento. Mutui che, dice la bozza di decreto, «potranno essere assistiti dalle garanzie previste dal codice civile e da privilegio speciale, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare».

Beneficiari. L’agevolazione per l’autoimprenditorialità era rivolta a imprese composte in maggioranza (di soci o capitali) da giovani tra 18 e 35 anni. E voleva promuovere la creazione di nuove società o l’ampliamento di società esistenti. L’incentivo Nuove imprese a tasso zero invece è rivolta a nuove attività. Potranno accedervi le imprese:

  • costituite da non più di 6 mesi alla data di presentazione della domanda di aiuto;
  • di piccola dimensione (regolamento Gber);
  • in forma societaria, a esclusione delle società cooperative;
  • in cui la compagine societaria è composta, in maggioranza assoluta e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e 35 anni, o da donne.

Dunque, a differenza dell’autoimprenditorialità, oltre ai giovani potranno accedere ai benefici delle Imprese a tasso zero anche le attività costituite in maggioranza da donne.Investimenti agevolati. La vecchia agevolazione finanziava investimenti non superiori a 2,5 milioni di euro. Il nuovo incentivo intende finanziare attività che prevedano investimenti non oltre 1,5 milioni di euro. Questa la griglia individuata dal decreto del Fare bis:

  • la produzione di beni in ambito artigianale e industriale e la fornitura di servizi a favore delle imprese appartenenti a qualsiasi settore;
  • la fornitura di servizi nella fruizione dei beni culturali, nel turismo, nella manutenzione di opere civile e industriali, nell’innovazione tecnologica e nella tutela ambientale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here