Riciclo | Sistemi a secco

Gy.eco, il progetto di rigenerazione degli scarti di Gyproc Saint-Gobain

Gyproc Saint-Gobain ha avviato nel sito estrattivo marchigiano il progetto di gestione e recupero di scarti a base gesso. Il programma è rivolto a tutti i produttori di rifiuti a base gesso ed è particolarmente interessante per i rivenditori e gli applicatori di sistemi a secco operanti sul territorio nazionale.

Produrre nuova materia prima a partire da scarti e rifiuti a base gesso riducendo la quantità di rifiuti destinati in discarica e rendendo gli edifici più sostenibili.
È l’obiettivo del progetto Gy.eco di Gyproc Saint-Gobain – l’attività del gruppo francese specializzata nella produzione di sistemi a secco e intonaci – ed è ora anche la missione strategica che il brand ha affidato al suo polo produttivo di Sassofeltrio (Pu).

La cava di Sassofeltrio (Pu).

L’impianto marchigiano, recentemente inaugurato, è il secondo in Italia a ospitare la nuova tecnologia produttiva e l’avanzato sistema di recupero messo a punto da Gyproc Saint-Gobain per la gestione e il recupero di scarti provenienti dalle attività di posa e post vendita di rivenditori e applicatori che operano nel mondo dei sistemi a secco.
Nei piani dell’azienda permetterà di rendere accessibili le opportunità del progetto a tutta l’area dell’Italia centrale, affiancandosi al sito Gy.eco già attivo a Guglionesi (Cb) e al terzo già previsto per l’area settentrionale a Montiglio Monferrato (At).
Il polo di recupero è ubicato nell’area di pertinenza di cava gestita da Gyproc Saint-Gobain potrà trattare a regime 10.000 tonnellate di rifiuti all’anno, garantendo la produzione di più di 9.000 tonnellate annue di «nuovo gesso» che sostituirà, in parte, il gesso naturale estratto dalla cava limitrofa.

Sassofeltrio | La lavorazione degli scarti di cartongesso.

Per la realizzazione del sistema di trattamento degli scarti gessosi e per l’esecuzione dei lavori inerenti l’area di ubicazione dell’impianto sono state coinvolte importanti ditte locali operanti nel campo della produzione di macchine per l’industria e nei lavori edili.
L’iniziativa è stata promossa anche dall’Unione Europea all’interno del programma Life+, uno «strumento finanziario per l’ambiente» dedicato ai progetti che contribuiscono alla conservazione delle risorse naturali e allo sviluppo di approcci e tecniche innovativi di salvaguardia ambientale.
Sostenibilità. Il servizio Gy.eco rientra nella strategia di sostenibilità ambientale di Gyproc Saint-Gobain. La tecnologia stratificata a secco infatti rappresenta già oggi un sistema di costruzione ecosostenibile, in quanto minimizza l’uso dei materiali e quelli utilizzati sono ecocompatibili e in gran parte riciclabili.
Il gesso, materia prima dei sistemi a secco, viene estratto da giacimenti naturali e, durante il processo di trasformazione, rilascia in atmosfera soltanto vapore acqueo allo stato gassoso, a differenza di altri prodotti che emettono anidride carbonica. L’impiego dell’edilizia a secco consente inoltre, grazie alle sue caratteristiche prestazionali, un elevato risparmio energetico.

Sassofeltrio | Produzione di nuovo gesso dai rifiuti.

Le tecnologie tradizionali di nuova costruzione consumano mediamente 120-160 kWh/mq. Se consideriamo gli edifici costruiti tra gli anni 60/70, che costituiscono la maggior parte del patrimonio edilizio delle città italiane, si hanno addirittura valori che si aggirano tra i 200 e 400 kWh/mq. Una casa costruita, invece, con tecniche di stratificazione a secco ha consumi compresi tra 30 e 50 kWh/mq, che tradotto in termini pratici significa: maggiore efficienza energetica, risparmio economico sulle bollette e bassa emissione di Co2 nell’atmosfera per il condizionamento e il riscaldamento della casa.
Come aderire al progetto Gy.eco. Il programma è rivolto a tutti i produttori di rifiuti a base gesso, e in particolar modo, è d’interesse dei rivenditori e applicatori di sistemi a secco operanti sul territorio nazionale. I rivenditori hanno la possibilità di creare un vero e proprio centro di raccolta rifiuti in collaborazione con Gyproc Saint-Gobain, o per i soli rifiuti prodotti dalle proprie attività produttive o anche per quelli dei propri clienti, da recapitare poi agli impianti di recupero Gy.eco.
In alternativa, possono partecipare anche solo come intermediari, ovvero rivendendo il servizio di recupero ai propri clienti senza diventare un vero e proprio gestore di rifiuti.
Gli applicatori aderenti possono scegliere due diverse modalità di gestione dei propri rifiuti a base di gesso; il servizio Gy.eco prevede, infatti, o la raccolta e il trasporto verso un sito di recupero Gy.eco, direttamente dal cantiere, luogo stesso di produzione dei rifiuti, oppure la raccolta e il trasporto verso un sito di recupero Gy.eco da un loro magazzino o ad altro impianto regolarmente autorizzato.

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