Edilizia | Efficienza energetica

Protocollo Itaca: Habit.A individua e integra due nuovi parametri per valutare l’efficienza di un immobile

Nel Protocollo Itaca e quindi nel futuro Progamma di Sviluppo Rurale potrebbero entrare due nuovi parametri per misurare l’eco-efficienza degli edifici individuati da Habit.A, il progetto inserito nel programma di cooperazione transfrontaliero tra Italia e Francia guidato dall’Ordine degli Architetti di Cuneo. La Regione Piemonte è partner progettuale.

Ricondurre a fattor comune una sequenza di indicatori relativi alla misurazione dell’efficienza di un immobile e integrare elementi di novità all’interno degli strumenti di valutazione a supporto delle politiche di incentivazione dell’edilizia a elevati standard di qualità energetico ambientale, attraverso il Protocollo Itaca in Italia e il sistema di certificazione Bdm in Francia.

Questo è l’obiettivo raggiunto da Habit.A, il progetto del valore complessivo di 660.000 euro (fra fondi europei e co-finanziamenti nazionali) inserito all’interno del programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia-Francia, Alcotra, per ripensare le architetture delle Alpi del sud nella prospettiva dei cambiamenti climatici.

Sono due le schede di indirizzo per edificare immobili inserite da Habit.A nel Protocollo Itaca. Queste si focalizzano sull’inserimento degli edifici nel paesaggio dando priorità alla tutela della biodiversità e alla valorizzazione di progetti mirati al recupero dell’esistente, mentre sul lato strettamente architettonico richiamano l’attenzione su soluzioni che rispondano a strategie di efficienza energetica.

La sostenibilità in edilizia significa però misurare l’eco-efficienza, ma anche la compatibilità con il contesto ambientale, architettonico, culturale ed economico in cui una costruzione è inserita. Il contesto di riferimento di Habit.A è appunto il territorio montano, pedemontano e rurale delle Alpi, a cavallo tra Italia e Francia, fra cuneese e Dipartimenti delle Hautes Alpes e delle Alpes de Haute Provence. Qui è nato una sorta di distretto-laboratorio, che potrà diventare modello per altri progetti in area Alcotra.

Protocollo Itaca: cosa cambia

Grazie al progetto Habit.A sono state aggiunte due schede di valutazione.

Q.1  Sito – Inserimento nel paesaggio:

  • area di valutazione: qualità architettonica e di paesaggio
  • esigenze: valorizzare progetti mirati al recupero dell’esistente, ad un limitato consumo di suolo (conservazione del terreno agricolo) e alla tutela della biodiversità
  • indicatore di prestazione: percentuali di soluzioni migliorative nella documentazione tecnica e illustrativa relativa alla sostenibilità del progetto in relazione al sito
  • cluster ambientali di riferimento: rapporto con la pendenza, stabilizzazione del terreno, vegetazione, ventilazione naturale, orientamento, sistemi di riuso integrati, disegno degli spazi aperti.

Q.2  Integrazioni – soluzioni – architettoniche-tecnologiche-costruttive:

  • area di valutazione: qualità architettonica e di paesaggio
  • esigenze: individuazione di soluzioni architettoniche, la cui morfologia risponde a strategie di efficienza energetica
  • indicatore di prestazione: percentuali di soluzioni migliorative nella documentazione tecnica e illustrativa relativa all’accessibilità e alla fruibilità dell’edificio preso in considerazione
  • cluster ambientali di riferimento: sistemi di accumulo, logge, controllo della radiazione solare (schermature), posizione e visuali (impianti Fv e T), coibentazione termica (cappotto).

Programma di Sviluppo Rurale

Il Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale, tramite i Programmi di Sviluppo Rurale regionali, individua i fabbisogni dell’agricoltura e del mondo rurale e le iniziative per farvi fronte. Il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte ha una dotazione di circa 1 miliardo di euro di finanziamento pubblico disponibile per il periodo di 7 anni 2014-2020. Il regolamento prevede che lo sviluppo rurale contribuisca al raggiungimento di 3 macro-obiettivi:

  • stimolare la competitività del settore agricolo
  • garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali
  • realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali

Attraverso 6 Priorità d’azione:

  • formazione e innovazione
  • competitività e reddito
  • filiera agroalimentare e gestione del rischio
  • ecosistemi
  • uso efficiente risorse e cambiamenti climatici
  • sviluppo economico e sociale delle zone rurali.

Tali priorità sono perseguite attraverso 15 misure di intervento, a loro volta articolate in 67 tipi di operazioni, che costituiscono gli obiettivi del Programma, risultato di una lunga consultazione territoriale, e a ognuna delle quali la Regione ha assegnato una dotazione finanziaria.

Possono accedere al sostegno del Psr 2014-2020 diverse tipologie di beneficiari che comprendono soggetti privati e soggetti pubblici sia singoli che associati, soggetti riuniti in partenariati e aggregazioni e le cui caratteristiche sono dettagliate nei singoli bandi.

Marco Protopapa | Assessore Agricoltura e Cibo Regione Piemonte.

Marco Protopapa | Assessore Agricoltura e Cibo Regione Piemonte

«In relazione alla qualità architettonica e all’integrazione con il territorio, ritengo necessario che l’adozione del Protocollo Itaca, in grado di misurare la sostenibilità ambientale, debba essere sostenuto anche attraverso l’inserimento di nuovi parametri di valutazione nel futuro Programma di Sviluppo Rurale. Occorre quindi anche una diversificazione degli standard costruttivi in base alla classificazione territoriale, per giungere a un’adeguata “premialità”, con l’inserimento nelle graduatorie di punteggi relativi all’adesione al protocollo, così da coprire i maggiori costi relativi all’impiego di soluzioni e tecnologie innovative. Per quanto riguarda gli aspetti legati alla tutela ambientale proprio in questi giorni abbiamo dato corso a un nuovo bando del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 finalizzato ad avviare azioni volte al contrasto dell’inquinamento con il contenimento dei gas serra e delle emissioni di ammonica derivante dalle attività agricole». (vb)

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