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From automation to autonomy: le nuove frontiere della scansione digitale Leica Blk

Se l’ "automazione" è una semplificazione per l’operatore, l’ "autonomia" rappresenta un’implementazione operativa verso nuove possibilità. In quest’ottica, abbiamo assistito alla presentazione delle nuove frontiere della scansione digitale, che si identificano nel mondo dei prodotti Leica Blk, già noti sul mercato da alcuni anni per la loro portabilità e semplicità d’uso.

Il media event organizzato da Hexagon nella sede svizzera di Zurigo è stata l’occasione per  presentare alla stampa specializzata le ultime innovazioni in termini di realtà digitale.

Il tema della giornata è stato: from Automation to Autonomy. Il passaggio cioè da uno scenario in cui la macchina si affianca all’uomo, rendendo più semplici ed efficaci alcune sue attività (automatizzandole appunto) a una situazione in cui è la macchina stessa a sostituire la presenza fisica dell’uomo nelle attività di raccolta dati relativamente all’ambiente che ci circonda.

In buona sostanza, mentre l’Automazione è una semplificazione per l’operatore, l’Autonomia rappresenta un’implementazione operativa verso nuove possibilità.

In quest’ottica, abbiamo assistito alla presentazione delle nuove frontiere della scansione digitale, che si identificano nel mondo dei prodotti Leica Blk, già noti sul mercato da alcuni anni per la loro portabilità e semplicità d’uso.

Partendo infatti dal compatto Blk2Go, laser scanner portatile e maneggevole che ha già riscosso notevoli apprezzamenti da parte degli operatori specializzati in rilievi georeferenziati, ma che presuppone comunque sempre il controllo diretto del singolo addetto al rilievo, Hexagon ha introdotto alla stampa i nuovi applicativi Blk Arc Blk2Fly.

Si tratta di un passaggio fondamentale nel mondo della scansione digitale, in quanto tramite questi due strumenti l’operatore è in grado di controllare da remoto le attività di rilievo ed acquisizione dati, non dovendosi più preoccupare dell’attività fisica di rilievo ma unicamente del trasferimento ed analisi dei dati acquisiti.

Blk Arc è la derivazione del laser scanner Blk2Go su un robot di ultimissima generazione (denominato Spot), fornito da Boston Dynamics, che è in grado di muoversi con estrema precisione e fluidità nei movimenti in ogni ambiente abitato e non, oseremmo dire quasi come un essere vivente.

Il controllo dello stesso avviene da remoto, ma la “risposta” operativa del robot è assolutamente sorprendente in termini di realismo dei movimenti e di reazione alle sollecitazioni ricevute dall’ambiente circostante (per esempio: luce, vento, spinte meccaniche, ecc.).

Paragonabile per forma a un piccolo animale domestico robotizzato, Blk Arc ha già rappresentato un punto di svolta seppur nella sua ad oggi breve vita: come ci ha raccontato Burkhard Boeckem (Cto di Hexagon AB), “l’autonomia nei movimenti permette finalmente l’utilizzo della scansione digitale anche in ambienti poco human-friendly, di difficile accessibilità per l’uomo o semplicemente pericolosi“.

Si pensi a miniere, insediamenti industriali speciali, attività off-shore ma anche scenari ambientali che seguono un evento catastrofico come incendi, terremoti, maremoti.

Laddove, in queste situazioni, un rilievo ambientale dello stato di fatto è fondamentale ma molto complesso in termini di sicurezza, Blk Arc permette una completa operatività in termini di scansione dell’ambiente costruito, con il plus di una resa dinamica assolutamente paragonabile alla presenza umana.

In questo senso le richieste da parte di corpi di polizia e squadre di emergenza da ogni parte del mondo sono già moltissime, grazie anche alla totale compatibilità del sistema con altre tipologie di robot.

Con Blk2Fly le opportunità si spostano nell’ambito del volo controllato: si tratta infatti del primo esempio al mondo di laser scanner con volo autonomo completamente integrato all’interno di un piccolo dispositivo aereo.

Le molteplici impostazioni disponibili uniscono allo stesso tempo un perfetto controllo remoto a una precisione nei dettagli rilevati fino a poco tempo fa impensabile. Con pochi semplici settaggi è possibile preimpostare ad esempio la velocità di volo e la distanza dall’oggetto da rilevare, con un’accuratezza sorprendente.

È evidentemente una nuova frontiera quella che dispositivi di questo tipo sono in grado di aprire per il settore delle costruzioni, in particolar modo per il rilievo e la mappatura costante dell’ambiente costruito. Un patrimonio di informazioni tutto da approfondire, ad oggi solo limitatamente lambito dalle attività di georeferenziazione attualmente esistenti.

La possibilità di effettuare scansioni ambientali in maniera così semplice e soprattutto autonoma, fondamentalmente senza vincoli operativi, ci pone di fronte ad un mondo ancora inesplorato in cui l’ambiente costruito, sia esso costituito da edifici storici o nuove costruzioni, può essere ricreato fedelmente in maniera virtuale e, soprattutto, periodicamente aggiornato ed arricchito di dettagli.

Hexagon propone la sublimazione di questo processo nella piattaforma cloud denominata HxDr, dove tutti i dati oggetto di digital scanning possono essere caricati in tempo reale direttamente dal campo, in un ambiente virtuale in continua evoluzione, accessibile a chiunque ne abbia bisogno.

HxDr | Piattaforma cloud.

Una sorta di ambiente virtuale, georeferenziato, in cui il mondo reale (letteralmente città per città) è oggetto di ricostruzione digitale, grazie ai singoli contributi degli utenti che periodicamente aggiornano le scansioni.

Una street view dettagliatissima che non è una fotografia, bensì un database virtuale da cui estrapolare le informazioni di cui si necessita.

Va da sé che le declinazioni possibili di uno strumento così potente siano davvero innumerevoli per il mondo delle costruzioni: dalla possibilità di mappare edifici e centri storici, osservandone poi nel tempo l’evoluzione, il degrado, le trasformazioni ambientali a cui sono normalmente soggetti all’opportunità di inserire all’interno di un ambiente virtuale nuovi edifici o infrastrutture in fase di progettazione, creati con tecnologia Bim che interagiranno in maniera completa con questo “mondo parallelo”, permettendoci di vedere in anticipo il rapporto che essi avranno con l’ambiente costruito circostante. Una fusione tra virtuale e reale ormai indissolubile.

Sono solo un paio di esempi applicativi, per una piattaforma che si propone di essere prima di tutto un enorme database in continuo aggiornamento, pronto all’uso per i tecnici del settore e i progettisti di tutto il mondo.

Burkhard Boeckem | Cto Hexagon.

Burkhard Boeckem | Cto Hexagon

«Il mondo Blk di Leica non è solo un esempio di avanguardia tecnologicaè prima di tutto un ulteriore passo nel processo di democratizzazione dell’alta tecnologia, per renderla disponibile e accessibile al maggior numero di persone possibile, così che possa realmente migliorare la nostra qualità della vita e non rimanere un mero esercizio ingegneristico».

di Matteo Cazzaniga

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