Speciale Convegno | Edificio Salubre

Salubrità indoor: ventilazione meccanica controllata e qualità dell’aria

Paolo Iachelini (product manager Sistemi Vmc Hoval) sulla salubrità degli ambienti confinati al convegno l'Edificio Salubre.

«Ridurre gli sprechi, l’inquinamento e avere uno stile di vita più salutare: questo si è tradotto nella vita di tutti i giorni con la realizzazione di edifici sempre più efficienti da un punto di vista energetico, quello che ancora dev’essere percepito meglio è la qualità dell’aria che respiriamo in ambiente domestico che a volte può essere peggiore di quella esterna.

Il mercato della Vmc è in continua crescita anche se interessa ancora una fetta piuttosto piccola del mercato, in futuro è destinato a crescere sempre di più, quando la percezione di questo sistema si sposterà dal puro risparmio energetico alla qualità della vita.

Hoval, pioniera della tecnologia Vmc, ha da sempre puntato alla massima qualità delle soluzioni proposte, con scelte a volte controcorrente ma sempre orientate all’ottenimento della migliore qualità dell’aria ambiente e del comfort degli utenti.

Utilizzare un recuperatore entalpico che riesca a controllare l’umidità dell’aria oltre che a recuperare calore va in questa direzione, un ambiente caldo ma secco non è sicuramente confortevole.

Scegliere di utilizzare filtri che hanno dal doppio al quadruplo della superficie filtrante rispetto a quelli della concorrenza è segno di attenzione all’efficienza e al comfort per l’utente (minori consumi e vita dei filtri più lunga).

L’ultima evoluzione sono i sensori Voc per il controllo in tempo reale della qualità dell’aria ambiente, Hoval è l’unica sul mercato a offrire 2 sensori uno che monitora la qualità dell’aria ambiente e il secondo che controlla quella dell’aria esterna, il tutto con l’obbiettivo di avere il massimo comfort per l’utente nel modo energeticamente più efficiente.

Siamo disposti a fare sacrifici economici per avere l’ultimo modello di smartphone ma se dobbiamo scegliere un sistema di Vmc puntiamo a quello più economico. Forse dovremmo rivedere le nostre priorità». Qui per approfondire

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