«Era il 1997 quando un gruppo di architetti vicentini attivo nella promozione della qualità dell’architettura in Italia ha pensato per la prima volta di premiare i “buoni committenti”. E così è nato il Dedalo Minosse, un evento che ben presto è diventato l’unico riconoscimento a livello internazionale rivolto a chi con sensibilità, visione e iniziativa consente al professionista di esprimere il suo talento» – Marcella Gabbiani, direttrice del Premio.
Cresciuto costantemente nelle sue diverse edizioni tanto da attrarre committenti e professionisti provenienti da tutto il mondo, il Premio Dedalo Minosse, promosso da Ala Assoarchitetti con la Regione del Veneto e con il Comune di Vicenza, compie 25 anni nel 2022.
Perché Vicenza?
Non è un caso che la città del Palladio sia la sede di Dedalo Minosse. Non ci sarebbe stato Andrea Palladio senza il suo committente Giangiorgio Trissino, né lo splendore di tanti Palazzi senza un tessuto sociale fertile e una città a vocazione internazionale. Perché questa è Vicenza, una piccola città, proiettata verso il mondo per tradizione.
Una città in cui la cultura e l’impresa sono da sempre strettamente legate, e che è perciò la sede giusta per parlare di committenza. Dedalo Minosse vuole mettere a confronto competenze e figure diverse, perché l’architettura, a metà tra arte e tecnica, non è retaggio solo degli architetti e degli urbanisti, ma anche degli imprenditori, dei critici, degli economisti, dei sociologi, degli artisti in generale.
Ogni progetto virtuoso poi è il frutto di un’idea, di una volontà politica in senso lato, di un dialogo con le persone e gli utilizzatori, di una mediazione tra interesse pubblico e privato, tra un sottrarre e un donare alla comunità e all’ambiente.
Francesco Rucco | Sindaco di Vicenza
«Nato nella Città del Palladio e tradizionalmente ospitato nei luoghi iconici dei nostri grandi architetti Palladio e Scamozzi, il premio internazionale Dedalo Minosse manifesta una longevità ormai ragguardevole, dovuta oltre che alla tenacia degli architetti e degli ingegneri italiani di Ala, anche al sostegno che il Comune di Vicenza gli ha sempre attribuito. Il Premio del resto contribuisce a rafforzare quel ruolo di capitale internazionale dell’architettura al quale Vicenza ambisce con perseveranza, forte del fatto che qui più che altrove, il rapporto tra committente e architetto ha radici particolarmente forti ed antiche. Questo Premio, del quale registriamo costantemente la crescita in termini prestigio e di autorevolezza, contribuisce a tener alto il dibattito culturale sull’architettura e sull’urbanistica a Vicenza, attraverso il confronto con le più variegate esperienze internazionali, in un momento nel quale la Città sta per rigenerare alcune componenti essenziali della propria immagine, grazie ai cospicui investimenti che l’Europa ha reso disponibili».
I Committenti della XII edizione da oltre 30 Paesi
Oltre 300 le iscrizioni da più di 30 Paesi di tutto il mondo tra i quali, oltre l’Italia, Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Montecarlo, Olanda, Portogallo, Pakistan, Qatar, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Taiwan, Turchia, Vietnam.
La giuria internazionale composta da architetti di altissimo profilo a partire dal grande architetto giapponese Kengo Kuma, personalità di spicco quali tra gli altri David Basulto, fondatore e Ceo di Archdaily, l’imprenditore Paolo Caoduro, Cesare Maria Casati, direttore de l’Arca International, Francesco dal Co, direttore di Casabella, Cesare Feiffer, direttore di Recupero e Conservazione, Luca Gibello, direttore de il Giornale dell’Architettura, Simona Finessi, fondatore di Platform, Cecilia di Marzo, editor archiportale e archilovers, lo storico dell’architettura Richard Haslam, Pierlugi Panza, scrittore giornalista e critico d’arte, Luigi Prestinenza Puglisi, storico dell’architettura e saggista, Paola Pierotti, giornalista e fondatore di Ppan, Veronica Marzotto, committente e imprenditrice, l’artista Michelangelo Pistoletto, Dan Pitera, preside d’architettura all’Università Detroit Mercy, Alessandro Melis, oltre a Etan Kimmel, l’architetto che con il Governo Israeliano, vinse la scorsa edizione del Premio.
A rimarcare ulteriormente lo spessore internazionale del Premio, la coincidenza per cui è in corso la mostra di Dedalo Minosse a Gerusalemme, con la promozione del Governo Israeliano, nella centralissima sede del Museo della Torre di David, nella parte antica della città, vicino alla porta di Giaffa. Questo importante appuntamento culminerà in una conferenza il prossimo 9 Settembre, alle ore 10:00 ora italiana. Qui il programma