Produzione | Manini Prefabbricati

I 60 anni di Manini Prefabbricati: una storia di successi e innovazione

Una storia d'innovazione lunga 60 anni e tante sfide in agenda per Manini Prefabrricati. 60 appena festeggiati che vedono il fondatore saldamente al comando di un'azienda che ha fatto della prefabbricazione un'occasione di sviluppo ingegneristico sostenibile, di bellezza architettonica e innovazione dei materiali, i cui frutti sono da riversare principalmente sul territorio in cui insiste la produzione. Mentre inizia i lavori per la realizzazione della nuova sede, l’azienda sviluppa con l’Università di Perugia, un proprio Sw per calcolare il Carbon Footprint di ogni singolo edificio.
Arnaldo Manini | Presidente Manini Prefabbricati.

A 60 anni esatti dalla sua costituzione Manini Prefabbricati festeggia questo importantissimo compleanno con il suo fondatore Arnaldo Manini ancora saldamente in azienda in qualità di Presidente.

La grande festa che l’azienda umbra ha organizzato con le maestranze dei due stabilimenti produttivi di Aprilia e Bastia Umbra e con il management, lo staff e i principali stakeholders aziendali lascia poco spazio alla commemorazione di una storia gloriosa, incentrata com’è sulla celebrazione dei traguardi dell’oggi e degli ambiziosi progetti che la proiettano in un futuro sempre più green, più tech, più vincente.

Che Manini Prefabbricati non fosse un “prefabbricatore” come tutti gli altri operatori di settore si era capito da subito, con quell’attenzione alle scelte architettoniche dei manufatti, non certo connaturata all’interno del settore. Il gusto estetico, l’arte, l’importanza del bello sono valori fondanti dell’azienda che si respirano da subito entrando nei suoi uffici, oltreché guardando le sue realizzazioni.

Da sinistra, Vincenzo Briziarelli, Confindustria Umbria e Manuel Boccolini, Amministratore Delegato Manini Prefabbricati.
Da sinistra, Vincenzo Briziarelli, Confindustria Umbria e Manuel Boccolini, Amministratore Delegato Manini Prefabbricati.

Ma da subito Manini Prefabbricati ha saputo affiancare alla ricerca estetica l’attenzione tecnica ai materiali e ai processi produttivi dotandosi di specialisti e ricercatori che non hanno mai smesso di fare innovazione.

L’essere sempre in anticipo sui tempi, all’interno del proprio comparto ma non solo, ha premiato l’azienda portandola a raggiungere i traguardi attuali di leadership economico produttiva con uno “stile della casa” unico ed imprescindibile.

Le ultime tecnologie di manutenzione predittiva dei prefabbricati industriali e di IoT applicata alla progettazione, si sposano in Manini con le più attuali esigenze di sicurezza nei cantieri e di sostenibilità ambientale.

Un momento del dibattito con Mario Tozzi, ricercatore Cnr e divulgatore scientifico.
Un momento del dibattito con Mario Tozzi, ricercatore Cnr e divulgatore scientifico.

Per festeggiare il suo futuro con l’impegno aziendale verso un’“ingegneria sostenibile” Manini ha invitato al suo compleanno Mario Tozzi, ricercatore Cnr e divulgatore scientifico di temi ambientali, per prendere sempre più coscienza di dati scomodi e trovare vie di riconciliazione tra produzione e ambiente naturale.

A seguire un sintetico excursus degli ultimi successi aziendali valorizzati dal mercato e da numerosi premi e riconoscimenti di prestigio.

Nel 2014 inizia la collaborazione con l’Università della Catalogna a Barcellona e di Gent in Belgio per lo studio del Biocemento, il “nuovo calcestruzzo vivente” progettato per climi mediterranei.

Dello stesso anno il brevetto di Ondal Green, una copertura che consente di realizzare “tetti verdi” sopra i capannoni per il loro efficientamento energetico e isolamento acustico.

Il 2018 è l’anno di lancio del rivoluzionario Manini Connect che proietta i prefabbricati industriali nell’industria 4.0, con un servizio di manutenzione predittiva a distanza dei rischi causati dall’ambiente H24/365.

Nello stesso anno Manini inaugura nel suo stabilimento di Bastia Umbra il primo simulatore di terremoti europeo, da privato, in scala 1:1 per testare il comportamento dei nodi di costruzione.

Nel 2019 la divisione Manini Service introduce applicazioni di realtà virtuale per l’assistenza nei cantieri e l’azienda brevetta un nuovo sistema anticaduta, realizzato con la Usl Umbria 1.

Prosegue lo studio di nuovi materiali di progettazione e l’azienda presenta al mercato il suo Circular Wall, una nuova pannellatura coibentata dei moduli prefabbricati basata su pet riciclato, in sostituzione del tradizionale polistirolo espanso e perfeziona lo studio del rivoluzionario Gfrp (Glass Fiber Reinforced Polymers).  Si tratta di una particolare fibra di vetro che sostituirà l’acciaio all’interno dei manufatti prefabbricati. Lo vedremo a breve applicato per la costruzione di un ponte in Sardegna che Manini ha già in ordine.

Nel 2020, ancora una volta prima nel settore della prefabbricazione industriale, Manini Prefabbricati presenta il suo primo Bilancio di Sostenibilità, anticipando gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Mentre inizia i lavori per la realizzazione della nuova sede, l’azienda sviluppa con                 l’Università di Perugia, un proprio Sw per calcolare il Carbon Footprint di ogni singolo edificio (Audit).

Nel 2022 Manini acquisisce la concessione in esclusiva del dispositivo certificato Jawfix, un importante sistema di dissipamento sismico da applicare alle proprie realizzazioni e sigla un accordo con Rete Clima per aderire al Progetto nazionale Foresta Italia patrocinato dal Mite (Ministero della Transizione Ecologica) e dal Mipaaf (Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali) per la riforestazione e il recupero di territori degradati da incendi e disastri ambientali.

Manuel Boccolini | Amministratore Delegato Manini Prefabbricati

«Un’azienda di produzione di manufatti industriali occupa suolo per definizione con il risultato della sua attività, oltre a immettere nell’aria C02 e gas serra, come tutte le attività umane, non solo economiche. Da questa consapevolezza parte però il nostro impegno e la nostra sfida tecnologica e culturale verso un’ingegneria sostenibile che restituisca al territorio e all’ambiente risorse e opportunità».

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