Geometri | 45° congresso nazionale

I geometri hanno disegnato il loro identikit professionale del 21° Secolo

Il 45° congresso nazionale dei geometri ha promosso la strategia di cambiamento per la categoria. Su tutti è emerso il tema dell’istruzione, che, intesa come percorso scolastico nel suo complesso, deve essere rinnovata nella didattica per andare incontro alle esigenze del mercato del lavoro e dell’economia. Il corso di laurea triennale professionalizzante e abilitante è considerato dalla quasi totalità dei partecipanti al Congresso una leva strategica per la crescita qualitativa e quantitativa della categoria.

Il 45° congresso nazionale dei geometri si è svolto nel 90° anno di fondazione di questa figura professionale ed è stato un vero punto e a capo per la categoria dei professionisti che hanno “costruito” l’Italia dal secondo Dopoguerra a oggi. In continuità con la loro storia, hanno però affrontato a viso aperto le nuove dinamiche professionali e creato una piattaforma condivisa per discuterne e prendere decisioni.

Guidato negli ultimi sei anni da Maurizio Savoncelli (geometra spezzino 60enne, libero professionista che conosce l’industria delle costruzioni nella sua interezza e l’apparato pubblico locale dal suo interno – ha ricoperto per una legislatura il ruolo di assessore all’urbanistica a La Spezia, sua città natale), il Consiglio Nazionale Geometri (condividendo il progetto con Cassa Geometri) ha approcciato con metodo i cambiamenti socio-economici intervenuti con la grande crisi che dal 2008  attraversa tutti i comparti industriali, e in specie l’industria delle costruzioni, con l’ambizione di portare il geometra libero professionista nel mercato del lavoro del XXI° Secolo.

A marzo del 2019 si è insediato l’attuale consiglio formato da 11 membri. Un consiglio quasi completamente rinnovato e con un obiettivo preciso: condividere e decidere insieme alla base degli iscritti una piattaforma programmatica tesa a crescere insieme per cogliere il cambiamento, interpretarlo al meglio e adottare gli strumenti corretti per gestirlo, restando, all’interno delle professioni tecniche, la figura cerniera fra Cittadino-Pubblica Amministrazione-Territorio.

La tre giorni bolognese del 45° congresso della categoria, per la prima volta organizzato in modo interattivo attraverso un’app di condivisione delle idee oltre che di gestione della logistica dell’evento, ha firmato questa strategia di cambiamento per affrontare il mutato mercato del lavoro. Vediamone i punti salienti.

Studiare di più, studiare tutti

Per i geometri oggi l’istruzione, intesa come percorso scolastico nel suo complesso, deve essere rinnovata nella didattica per andare incontro alle esigenze del mercato del lavoro e dell’economia, senza trascurare la funzione di stimolo alla conoscenza, nonché mezzo per conseguire soddisfazione personale, riconoscimento sociale e indipendenza economica.

L’Università, in particolare, deve puntare su scelte formative sensibili agli esiti occupazionali, ivi comprese le lauree professionalizzanti. Un tassello in questa direzione sono le quattro nuove classi di laurea a orientamento professionale recentemente approvate dal Cun, tra le quali LP01 – “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio”, cornice all’interno della quale s’inserisce la proposta di “laurea del geometra”.

La formazione deve realizzare un autentico processo educativo, ossia trasferire le competenze necessarie non solo allo svolgimento della professione, ma del lavoro che evolve. Ed è ormai chiaro a tutti che l’investimento strategico per il lavoro che cambia sono le competenze digitali.

Diventa quindi un imperativo garantire agli iscritti gli strumenti per re-interpretare la professione in chiave innovativa: pensiamo, ad esempio, al processo costruttivo, dall’ideazione alla manutenzione programmata, alla gestione del ciclo di vita dell’edificio, delle infrastrutture e del territorio, che non potrà prescindere dalla conoscenza della metodologia Bim e tecnologie digitali; alle rilevazioni satellitari, potenziate dai big data; alla sicurezza sul lavoro, che approcciata con la realtà virtuale è in grado di abbattere drasticamente il numero e la frequenza degli infortuni; all’evoluzione del catasto, sempre più rapida in una dimensione open data; all’Agricoltura 4.0, ottimizzata dall’impiego di droni e sensori.

A corollario, il potenziamento delle soft skills per valorizzare le caratteristiche individuali e gestire al meglio i rapporti con i clienti. Sullo sfondo, poi, il cloud, la blockchain, i data analytics.

Imperativo categorico: preparare il futuro insieme ai giovani

Il 45° Congresso nazionale ha dato il palcoscenico a #GEOfactory Laboratorio d’idee under 35, progetto avviato lo scorso 10 settembre con 220 giovani iscritti provenienti da tutta Italia. Due gli obiettivi: favorire il dialogo e il confronto tra i giovani geometri, chiamati a discutere del presente e, soprattutto, disegnare il futuro della professione. I giovani hanno cominciato ad analizzare e formulare proposte sui seguenti temi:

  • formazione di qualità
  • rivoluzione digitale e professione
  • new business e internazionalizzazione
  • competenze trasversali
  • multidisciplinarietà, networking e nuovi modelli organizzativi
  • tecnologie open source per le costruzioni
  • orientamento scolastico e alternanza scuola-lavoro
  • equo compenso e nuovi modelli di welfare
  • ecosistema geometri: committenza, interlocuzione, stakeholder
  • le donne geometra.

Le cinque priorità uscite dal congresso per vincere nel lavoro

  1. Laurea del geometra: il corso di laurea triennale professionalizzante e abilitante è considerato dalla quasi totalità dei partecipanti al Congresso una leva strategica per la crescita qualitativa e quantitativa della Categoria.
  2. Formazione: la formazione obbligatoria dev’essere tempestiva e funzionale a presidiare le aree professionali più innovative. Fornendo nozioni sia trasversali sia fortemente specialistiche e in linea con le richieste del mercato.
  3. Comunicazione: è considerata cruciale sia quella interna verso gli iscritti per implementare l’informazione e la conoscenza di tematiche e di normative del settore sia quella esterna verso il pubblico perché volta a incrementare la visibilità e la reputazione della Categoria.
  4. Digitalizzazione: per i geometri italiani, è fondamentale conoscerla e utilizzarla in modo strategico nei diversi segmenti di mercato che si trovano ad affrontare.
  5. Geometra Manager: da imprenditori di sé stessi a manager a tutto tondo. I geometri italiani hanno fatto il punto anche sull’evoluzione dei modelli organizzativi, relazionali, strutturali e di business che possono rispondere al meglio alle sfide poste dalla nuova dimensione del lavoro professionale.

Maurizio Savoncelli | Presidente Consiglio Nazionale Geometri

«Il format del Congresso è stato fortemente innovativo. Abbiamo deciso di puntare sulle idee e sulle sinergie che, grazie all’impegno di tutta la Categoria, si possono mettere a sistema per garantire il futuro della professione e del Paese. Tra i tanti punti di vista emersi, siamo orgogliosi che il Congresso abbia pienamente legittimato la richiesta di attivazione del corso di laurea professionalizzante e abilitante con una presa di posizione forte e univoca da parte di tutti i geometri. Tanto più che la più grande opera pubblica per i prossimi 30 anni sarà la messa in sicurezza del territorio italiano. E non si potrà certo prescindere dalle competenze dei singoli».

Il presidente cng Maurizio Savoncelli con Diego Buono, presidente Cassa in un intervista al termine del 45° congresso nazionale.

Diego Buono | Presidente Cassa Geometri

«Abbiamo vissuto 10 anni di crisi che hanno pesato su tutte le professioni. Ciononostante, la nostra Categoria continua ad avere appeal e lo dimostrano i dati, a partire da quelli sui redditi. La nostra forza è la polivalenza, la capacità di fare da collante tra amministrazione e cittadini con lo sguardo rivolto sempre al futuro. Inoltre, lavoriamo di concerto con il Consiglio Nazionale e ci confrontiamo su ogni aspetto. Portiamo avanti una politica di categoria condivisa, supportata da entrambe le parti e con una visione univoca. Oggi diamo inizio, insieme, a una nuova era per il nostro futuro!».

servizio a cura di Livia Randaccio

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