Bentley | The Year In Infrastructure Conference 2016

I migliori progetti mondiali di Bentley Systems: l’innovazione digitale applicata

All'evento The Year In Infrastructure 2016 di Bentley l'Italia è stata rappresentata, nella sezione Utilities and Communications, dal progetto Cartesio: Planning and Maintaining Nationwide Gas Transportation Network di Snam, progetto risultato, purtroppo, finalista non vincitore della sua categoria. La prossima conference si terrà a Singapore, uno stimolo interessante per i nostri professionisti Bentley compliant.
Ing. Vittorio Mottola | Laureato in ingegneria edile, libero professionista e imprenditore edile, consulente software tecnico e Bim Manager.

Si è recentemente conclusa The Year In Infrastructure 2016, la manifestazione annuale promossa da Bentley Systems, un evento nel quale sono state presentate le numerose novità della software house d’oltre oceano e, sottoposti a concorso, al giudizio di una giuria internazionale, i migliori progetti provenienti da ogni parte del mondo.

La formula dell’evento, ben collaudata, prevede intense giornate nelle quali si offre l’opportunità di partecipare a incontri tecnici in funzione delle discipline progettuali di appartenenza e dei settori d’interesse.

Le novità di rilievo dal punto di vista tecnologico e operativo

  • Catalog center grazie al quale sarà possibile reperire, in base al paese d’intervento e della tipologia di progetto, risorse da un archivio web.
  • Contex Capture in grado di creare modelli tridimensionali a partire da rilevi fotografici da renderizzare successivamente insieme al progetto in Lumen RT.
  • AssetWise per pianificare e implementare le strategie legate alle performance e all’affidabilità degli asset.
  • Molto interessante e promettente la partnership con Siemens che vedrà le due aziende lavorare sinergicamente per realizzare nuove opportunità di crescita nel settore industriale e delle infrastrutture attraverso l’integrazione di modelli d’ingegneria digitali complementari.

Differenti sezioni del concorso coprono le diverse discipline progettuali e operative offerte e coperte da Bentley: Assett Performance, Bridges, Building, Construction, Government, Land Development, Manufacturing, Mining, Offshore, Power Generation, Project Delivery, Rail and Transit, Reality Modeling, Roads, Structures, Utilities and Communications, Water Network Analysis, Water Treatment Plants. Ciascuna sezione prevedeva la presentazione di tre progetti finalisti.

L’Italia è stata rappresentata, nella sezione Utilities and Communications, dal progetto Cartesio: Planning and Maintaining Nationwide Gas Transportation Network di Snam, progetto risultato, purtroppo, finalista non vincitore della sua categoria.

Altri italiani erano presenti alla manifestazione ma, tuttavia, vestivano casacca rispettivamente olandese, ing. Pellegrino Guerrieri (Seaway Heavy Lifting); e inglese, ing. Carlotta Malavolti (WSP Parson Brickenrhoff) rispettivamente nelle sezioni Offshore e Structure. Il progetto presentato dall’ing. Malavolti insieme ad alcuni colleghi dello studio WSP è risultato vincitore nella sua categoria.

La partecipazione a eventi internazionali di questo calibro offrono la possibilità di guardare in maniera diversa a quanto succede nel nostro Paese. Troppo spesso, siamo abituati a piangerci addosso e a lamentarci pensando che gli altri siano sempre almeno un passo più avanti a noi, a dare colpe o false aspettative ad  auspicati e/o possibili interventi legislativi. A volte, purtroppo, come mostra la presenza di italiani che vestono casacche diverse da quella tricolore, sono le opportunità a mancare. Ma non è l’unico motivo. Il vero nodo è che il libero mercato ha molto spesso fatto da traino a interventi legislativi e anche in tema di Bim non ci si sottrae alla dinamica. Il confronto, nazionale e internazionale, porta alla consapevolezza che non siamo necessariamente più arretrati nelle singole conoscenze ma ciò che appare evidente è che certamente siamo in grande difficoltà a fare sistema. Inoltre, tecnologia e innovazione portano i processi ad avanzare molto più velocemente di quanto riusciamo a percepire e a seguire e comporta continue revisioni critiche dei modelli operativi che necessitano di tempi certamente non brevi per essere metabolizzate e portate a regime. La direzione intrapresa è irreversibile, ci porta alla ricerca di risposte e soluzioni real time e a questo dobbiamo adattarci riorganizzando non solo il nostro modo di fare ma prima ancora il nostro modo di pensare.

L’evoluzione infrastrutturale nel campo delle comunicazioni digitali, in aggiunta, sta trasformando i processi di comunicazione tradizionali rendendo, di fatto, non più strettamente necessarie le infrastrutture IT aziendali interne. L’avvento del Cloud sposta su server esterni le informazioni e i processi di condivisione. Ma non c’è Bim se non c’è collaborazione e condivisione e la condivisione si concretizza con la compartecipazione di informazione create con tecnologie spesso differenti che però devo restituire, assieme e in maniera coordinata, un unico prodotto digitale anticipatario del prodotto finito.

Con i sistemi di progettazione tradizionale non abbiamo allenato le nostre menti alla risoluzione di problemi ma abbiamo eseguito degli esercizi stilistici di rappresentazione.
Il Cad ha portato una tecnologia che non ha investito i processi interni aziendali perché ha sostituito degli strumenti in un semplice passaggio analogico/digitale. Le nuove tecnologie, invece, permettendo la condivisione delle informazioni obbligano non solo a un  cambio di tecnologia ma molto più difficile e costoso è l’investimento in cultura.

Il timore non è quello di essere rimasti indietro. Siamo forse ancora in una fase in cui con uno sforzo non eccessivo, da non intendersi in senso economico come costo diretto, possiamo colmare il gap. La paura è che la veloce corsa della tecnologia ci porti a un salto tale di conoscenze delle procedure che avremo sempre maggiore difficoltà a gestire e controllare la crescente quantità di informazioni dei nostri stessi progetti.

Dobbiamo smettere di guardare fuori dai confini nazionali come se gli altri fossero sempre migliori e dobbiamo anche smettere di lavorare solo in competizione uno contro l’altro per entrare prima di tutto in competizione con noi stessi in una visione critica della nostra stessa professione perché i diversi settori che ruotano attorno al mondo delle costruzioni non possono viaggiare a velocità differenti per non compromettere le performance di tutto il sistema.

Rumors non confermati durante la scorsa edizione parlavano di Dubai come sede della conferenza successiva. Stavolta nessun rumors ma l’annuncio ufficiale da parte dello stesso Greg Bentley che la prossima conference si terrà a Singapore e sarà certamente uno stimolo interessante per i nostri professionisti Bentley compliant.

Ing. Vittorio Mottola

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