Ensinger nel 1977 ha proposto per la prima volta al mercato un profilo prodotto in serie per l’isolamento termico di intelaiature metalliche di finestre, porte e facciate. L’ideatore di questa tecnologia, che oggi è in continua crescita e vede l’impiego nelle grandi superfici vetrate nelle costruzioni edilizie garantendo efficienza energetica, comfort e ridotta formazione di condensa, è Wilfried Ensinger, fondatore di Ensinger.
Wilfried Ensinger | Fondatore Ensinger
«Negli anni ’70 la situazione appariva piuttosto complessa. Da una parte si assisteva all’incremento dei nuovi materiali per la coibentazione di edifici, dall’altra però tali materiali difficilmente venivano impiegati in modo corretto. In particolare, si disperdeva molta energia attraverso le intelaiature metalliche degli involucri esterni. Qualcosa doveva cambiare. I costruttori dei sistemi in alluminio seppero riconoscere i segnali del tempo e studiarono diverse possibilità per aumentare l’efficienza energetica dei loro prodotti. Tra questi anche Ensinger, che divenne un partner per lo sviluppo in tale direzione. A livello mondiale, un terzo del consumo di energia e di emissioni di Co2 si registra nell’ambito delle costruzioni (Fonte: Unep Global Status Report 2016): un dato che fa riflettere, considerando che il potenziale di risparmio in questo mercato potrebbe andare oltre il 60%. I primi tentativi per ottenere un migliore taglio termico si erano affidati a sistemi diversi. Alcuni applicavano al telaio schiuma di poliuretano, altri produttori impiegavano lunghe strisce di tela bachelizzata con resina epossidica, altri ancora utilizzavano corti pezzi di poliammide o poliestere. I costruttori di sistemi, però, avevano grandi problemi con la plastica: quando l’assemblato arrivava alla fase di anodizzazione o a quella di verniciatura a caldo, gli elementi si deformavano e mancavano di stabilità. Questa tecnologia risultava molto complessa, dispendiosa e soggetta a troppi errori oltre a richiedere lunghi tempi di lavorazione. Noi eravamo gli unici a poter fornire prodotti plastici rinforzati con fibre di vetro mantenendo la precisione richiesta. Secondo la norma Din le tolleranze erano di +/- 0,2 mm il che però non era comunque sufficiente per questo tipo di applicazione. Noi invece eravamo in grado di fornire tolleranze di +/- 0,02 mm in forma di barrette estruse finite. Quando il costruttore di sistemi Wicona si rivolse a Ensinger, venne deciso di utilizzare la poliammide 66 rinforzata con fibre di vetro poiché il suo coefficiente di dilatazione termica corrispondeva perfettamente a quello dell’alluminio. Le tensioni in caso di sbalzi di temperatura venivano così minimizzate e il composito di alluminio e plastica poteva essere rivestito anche con trattamento termico sino a 200°C. La resistenza del materiale e la sua compatibilità vennero poi anche verificate, insieme a Basf, con circa 70 sostanze e processi, normalmente impiegati nella costruzione di finestre».
Produzione industriale
Per ottenere che la barretta in plastica alloggiasse in loco in modo duraturo, stabile e sicuro, Ensinger ha previsto un accoppiamento geometrico finalizzato alla massima aderenza: dopo l’inserimento, la guida in alluminio doveva collegarsi in senso longitudinale con la barretta isolante, generando così gli attuali processi di zigrinatura e assemblaggio.
Il nuovo tipo di assemblaggio è stato testato insieme all’Istituto Ift di Rosenheim e all’Istituto Federale per la Ricerca e la prova di materiali Bam: gli elementi compositi del telaio sono stati testati a livello meccanico, sottoposti a test termici ed è stata analizzata la resistenza al taglio longitudinale e il comportamento alla trazione trasversale. Così nel 1977 arriva la produzione in serie e da allora il profilo è stato commercializzato in tutto il mondo con il marchio Insulbar.
Caratteristiche performanti
L’alluminio è un materiale da costruzione leggero, stabile, resistente alla corrosione e riciclabile tuttavia la sua conducibilità termica è molto elevata (160 W/mk).
La barretta isolante in materiale plastico per taglio termico collega il guscio esterno ed interno del telaio della finestra. ll profilo deve quindi essere lavorato con estrema precisione e garantire stabilità e lunga durata: oltre 40 anni. Quanto più è grande la superficie vetrata, tanto più il telaio deve essere in grado di sopportare in modo affidabile e sicuro un peso e un carico di vento molto elevati, in ambienti sia freddi che caldi. Il profilo isolante riduce notevolmente il coefficiente di trasmissione termica dell’intelaiatura in metallo (Uf).
Dato che la percentuale di telaio sulla superficie finestra corrisponde a un valore compreso per lo più fra il 10 e il 60 %, di conseguenza il suo coefficiente di trasmissione termica (UW) viene fortemente influenzato. Grazie al taglio termico generato dai profili insulbar è possibile corrispondere agli standard per casa passiva con un UW inferiore a 0,8 W/mqK.
Nuove esigenze di mercato: ampie vetrate e protezione antincendio
La tendenza verso l’utilizzo di vetrate con superfici sempre più ampie e pertanto più pesanti ha comportato un aumento dell’importanza strutturale dell’intelaiatura in metallo e l’inserimento di elementi antiriflesso, di sicurezza, di illuminazione e di comando.
L’attenzione è stata posta anche sulle crescenti esigenze in materia di protezione antincendio e di sostenibilità: in tal senso sono state sviluppate barrette termoisolanti ignifughe, non fondibili, per sistemi antincendio.
Ensinger favorisce la certificazione degli edifici secondo i più elevati standard di sostenibilità grazie alla certificazione «Cradle to Cradle Material Health» per le barrette isolanti in materiale standard e la «» per insulbar Re in poliammide riciclata monotipo.