Costruzioni | Digitalizzazione

Il futuro del Bim? La gestione dell’ambiente costruito. Presto che è tardi!

Verso nuove frontiere. Cosa potrebbe esserci dopo lo sviluppo e l’adozione della metodologia Bim? Un nuovo asset dell'industria delle costruzioni e dell'ambiente costruito basato sulla gestione delle informazioni contenute nel progetto costruttivo Bim, che vuol dire programmazione e gestione, come accade per tutti gli altri settori industriali.

Il Building Information Modeling (Bim) è un termine consolidato nel settore delle costruzioni. Questa metodologia, che alla fine del secolo scorso e agli inizi degli anni 2000 ha rivoluzionato il modo di pensare, progettare e organizzare i flussi di lavoro coinvolti nella pratica costruttiva, dovrebbe essere ormai una prassi comune, accettata da tutti gli attori coinvolti nel settore, per gli innumerevoli vantaggi che si presentano quando si inizia a entrare nell’ambito operativo dell’argomento.

Digital twin dell’industria di acido solforico in Katanga (Repubblica democratica del Congo) progettato da Hatch. Il progetto ha vinto il primo premio al concorso “Year in Infrastructure 2019 Award” per la categoria “Industrie”.

È risaputo che il mondo delle costruzioni, per sua natura, è caratterizzato da un elevato livello di difficoltà soprattutto inell’ambito di coordinamento delle figure coinvolte e dei processi da introdurre per la realizzazione di un edificio, infrastruttura o servizio. Risultato di questa complessità è una generale disorganizzazione che si ripercuote sulla produttività dell’intero flusso organizzativo.

Da qui la necessità di adottare sistemi che consentano di gestire in maniera efficiente ed efficace tutte le informazioni necessarie. Perciò l’esigenza di adottare il Bim.

La realizzazione di una costruzione digitale (modello Bim di un edificio o infrastruttura) permette la concentrazione di una moltitudine di dati di differente natura (dati relativi alla geometria, alle quantità, alle proprietà dei materiali, alla costruzione, ai tempi di realizzazione, al facility management, alla dismissione…).

Molto spesso però accade che una volta realizzata l’opera, tutte le informazioni contenute all’interno dei modelli digitali non vengano più utilizzate, o peggio, non vengano più aggiornate.

Risultato che ne consegue è una generale staticità delle informazioni che, subito dopo la consegna dei lavori, finiscono con il diventare obsolete, perdendo quindi tutto il potenziale valore aggiunto relativo all’immissione dei dati durante l’intero processo costruttivo di un’opera. In altri termini, si considera il Bim come un punto di arrivo e non un punto d’inizio.

La conferenza Year In Infrastructure 2019, tenutasi a Singapore tra il 21 e il 24 ottobre e organizzata da Bentley System, fornitore di soluzioni software e di servizi cloud che promuovono l’innovazione nel campo della progettazione, la costruzione e la gestione nel settore delle costruzioni, ha trattato in maniera esaustiva tale problematica cercando di delineare una possibile soluzione attraverso l’uso dei Digital Twin.

Due operatori durante l’elaborazione di un digital twin prima che venga realizzato.

La teoria alla base di questo metodo è che, una volta realizzata l’infrastruttura dati di una costruzione, questa venga impiegata in due ambiti: la gestione e il monitoraggio degli asset nel presente e la previsione del loro comportamento nel futuro.

In altre parole, il digital twin è una copia esatta di qualcosa di reale (edificio, infrastruttura, processo…) sul quale fare simulazioni che possano limitare problemi o errori che potrebbero causare ritardi sulla consegna incrementandone i costi. Verificare in modo preventivo ogni possibile problema porta a un’efficienza di processo che aiuta a essere profittevoli.

Santanu Das | Senior Vice President Design Integration Bentley

«Oggi, grazie ai digital twin, innanzitutto possiamo aprire i dati di progettazione di un modello Bim includendo l’intera gamma di componenti digitali in esso contenuti, aggiornare il contesto digitale in modo continuativo utilizzando rilievi topografici eseguiti da droni e il reality modeling e, cosa più importante, continuare a modellare e simulare la specificità di un asset attraverso l’intera cronologia digitale del suo ciclo di vita».

L’utilità dei dati di progettazione di un modello Bim può essere quindi estesa, oltre la consegna della costruzione, durante la fase di operatività dell’asset, garantendone e migliorandone le prestazioni.

Far avanzare la modellazione Bim verso i digital twin dinamici significa poter sfruttare le simulazioni e i modelli di progettazione per scopi più complessi e produttivi rispetto alla semplice documentazione progettuale.

Specificato l’ambito di utilizzo e le potenzialità insite in questo strumento è possibile evincere le parti costituenti fondamentali per la “costruzione” dei digital twin.

  • Contesto: la specificazione e lo studio delle condizioni al contorno di un’entità (edificio o infrastruttura) sono alla base della corretta previsione del suo comportamento. Essa infatti dovrà rispondere a degli stimoli esterni provenienti dall’ambiente in cui è posta.
  • Componenti: la definizione degli asset e delle loro proprietà è la fase appena successiva dello studio delle caratteristiche del contesto. In base alle caratteristiche dei componenti è possibile conoscere la loro risposta agli agenti esterni.
  • Tempo: il fattore temporale è l’elemento forse più importante tra quelli sinora citati. Esso agisce sia sul contesto, determinando cambiamenti delle condizioni al contorno, sia sulle componenti, modificando le caratteristiche.

L’insieme di tutte le informazioni (relative a questi tre elementi) contenute all’interno di un modello digitale dà vita a una costruzione virtuale dinamica utile a prevedere e migliorare il suo futuro comportamento (Greg Bentley, amministratore delegato di Bentley Sistem Incorporated).

La strada sembra ormai essere tracciata. L’età della quarta rivoluzione industriale o rivoluzione digitale è ormai iniziata e pretende un costante aggiornamento e una ferma accettazione del cambiamento verso un continuo miglioramento del lavoro e dei processi.

Sicuramente questa trasformazione non sarà facile e né indolore ma inevitabile, cominciare a prepararsi.

arch. Stefano Piatti

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