Workshop Ambrosetti | Prospettive

Il ministro Padoan punta all’abolizione della Tasi e allo sviluppo delle imprese.

Da Cernobbio due temi caldi per l’agenda delle imprese. La massima attenzione all’imprenditoria soprattutto quella del sud Italia e l’abolizione della tassa sulla casa. Il sistema bancario non deve gravare sul bilancio pubblico. Con Bruxelles discorso aperto per gli aiuti di Stato. Le considerazioni di Achille Colombo Clerici di Assoedilizia.
Ministro dell'Economia | Piercarlo Padoan
Piercarlo Padoan | Ministro dell’Economia 

Taglio delle tasse sulla prima casa e riduzione delle imposte per le imprese: sono queste le novità che dovranno essere inserite nella legge di Stabilità. Il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, ha parlato a Cernobbio in occasione del workshop Ambrosetti per rilanciare un tema che è particolarmente sentito dalla imprenditoria italiana. Il ministro rispondendo ad una domanda sull’ipotesi di un taglio del Ires ha puntualizzato che per ora ci si sta concentrando sulla prima casa anche se, nell’azione del Governo, ci sarà la massima attenzione nel mondo delle imprese e in particolare per quelle del sud Italia. Anche perché l’idea è che a parità di condizione «abbattere una tassa sul lavoro è più efficace che abbattere una tassa sulla casa». Ma sarebbe strano non intervenire sulla prima casa, sempre che non arrivino ostacoli dall’Ue.
Taglio della spesa
La strategia di taglio delle tasse è condivisa da tutto il Governo e oltre la leva del deficit vi sarà anche il taglio della spesa. Per questo il ministro ha chiesto tempo: per la Spending Review si sta facendo «un aggiustamento di un processo di bilancio che per decenni è andato in direzione opposta. Datemi un po’ di tempo anche perché il processo va fatto gradualmente per essere considerato permanente» ha dichiarato il ministro Padoan.
Sistema bancario
Intanto dall’Ue arrivano note di un altro capitolo aperto: quello relativo alle misure per il sistema bancario. «Che la messa in sicurezza del credito sia un tassello importante della ripresa è noto-dice Padoan- è evidente però che il paese che esce per primo e più rapidamente da una crisi è quello che mette a posto il suo sistema finanziario» citando Spagna e Usa, in particolare la Spagna spesso ricordata per la sua riforma del mercato del lavoro. L’Italia ha un problema con il sistema bancario che non può permettersi di gravare sul bilancio pubblico il costo dell’aggiustamento del sistema finanziario. Per questo necessitano altre soluzioni. Per ora un importante tassello è stato posto con la riforma delle banche popolari, così come un contributo è arrivato dalla riforma della normativa per accorciare i tempi delle procedure di recupero degli incagli. Ora l’ultima parte dovrebbe riguardare quella della bad bank leggera: un sistema di garanzie pubbliche sui crediti in sofferenza delle banche. Su questo aspetto a Bruxelles è in corso un serrato negoziato sempre sul tema degli aiuti di Stato. Problema che è rappresentato da un numero pauroso: 195,8 miliardi di euro la massa dei crediti difficili delle banche italiane.

Achille Colombo Clerici | Presidente Assoedilizia
Achille Colombo Clerici | Presidente Assoedilizia

Da Cernobbio il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici è intervenuto parlando di imposte sulla prima casa, Imu e Tasi, e in merito alla possibilità di esenzione per la prima casa:«La dichiarazione di Susanna Camusso, per cui «l’esenzione Imu e Tasi non serve alla ripresa del Paese» si allinea con le osservazioni che le abbiamo già rivolto in occasione di una sua intervista al Corriere della Sera; purché la si legga con riferimento stretto alle proposte del Governo. In effetti, la politica delle esenzioni solo per la prima casa non incide direttamente sull’andamento economico del settore immobiliare; in altri termini, se non è accompagnata da un parallelo alleggerimento del carico fiscale sulle locazioni e sulle compravendite non innesca un processo economico virtuoso per il sostegno del mercato. Riguarda infatti immobili che non «fanno mercato» essendo sostanzialmente indisponibili. Il mercato è determinato viceversa proprio dalle transazioni economiche aventi ad oggetto immobili disponibili per la compravendita e per la locazione: seconde case e nuova produzione edilizia che rimangono escluse dalla esenzione. Quelle esenzioni, da un lato creano problemi ai comuni, che tenderanno a scaricare l’onere, per la compensazione del minor gettito, sulle spalle delle seconde case e degli immobili commerciali. (Come d’altronde è già puntualmente avvenuto, nonostante le assicurazioni preventive che questo effetto non si sarebbe verificato in virtu’ di un parallelo aumento dei trasferimenti, già nelle due occasioni precedenti, con le esenzioni, una dall’Ici, l’altra dall’Imu). Ma il Premier Renzi ha assicurato che parallelamente ci sarà «un assegno» per i Comuni i quali vedranno aumentare i trasferimenti a loro favore di 3,6 miliardi. La tassa sulla casa, ha detto Renzi al Forum Ambrosetti di Cernobbio, è diventata una «tassa psicologica», metafora di un fisco vessatorio ed è quindi una priorità «politica» abolirla. Siamo d’accordo: la tassa sulla casa, non solo quella sulla prima casa. D’altro lato le esenzioni, come concepite dal Governo, rappresentano un trascurabile bonus fiscale – calcolato mediamente in 17 euro mensili – che si tradurrà in maggiori consumi solo ai livelli inferiori di reddito dei contribuenti. L’effetto finale per il Paese sarà una continua tendenza ad acquistare case come abitazioni in proprietà, per evitare una tassazione che diversamente risulterebbe abnorme e crescente. In definitiva, non possiamo, con siffatta politica, condannare l’Italia ad essere sempre più un Paese di prime case, pena la sclerosi del mercato immobiliare e della mobilità dell’abitazione». (GF)

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