Edilizia Ricettiva | Grottammare

Il polo sociale di Bernard Tschumi

Anima sarà una struttura quadrata in cemento armato con ampi spazi e suddivisa su tre piani. La sala principale come fulcro centrale dell’opera.

Anima (Arti, Nature, Idee, Musiche, Azioni) è il nome del progetto che Bernard Tschumi ha presentato al comune di Grottammare (Ascoli Piceno) per riqualificare l’area agricola ex-Ruffini.

Dopo il Museo di Atene e il Parc della Villette di Parigi, l’archistar franco-svizzera firmerà anche la prima opera italiana (cantiere dal 2014) commissionata dalla Fondazione Carisap e presentata ai cittadini del comune in una serata tenutasi al Teatro dell’Arancio.
Dal progetto risulta che si tratterà di un’immensa struttura di cemento armato, caratterizzata da ampi spazi e suddivisa su tre piani; avrà e dovrà avere le potenzialità per creare nuovi indotti turistici e non solo.
Considerando la piazza come luogo di incontro e aggregazione, il progettista ha scelto una grande sala centrale con una struttura a chiostro che gli gira intorno e sfocia in ampi spazi verdi e balconate.

La superficie sulla quale l’opera si colloca coincide pressappoco con quella del piccolo centro medievale di Grottammare, poco più di 7mila mq. All’esterno Anima si presenta come un corpo compatto, un quadrato perfetto che, se per certi versi allude a un’idea di chiusura e di protezione, s’infrange e dimostra da subito un’elevata permeabilità. Una volta entrati nel corpo quadrangolare ci si trova immersi in uno spazio scomposto, in parte interno e in parte esterno.
La complessità di tale spazio è determinata dalla rotazione di un grande volume parallelepipedo che occupa l’area centrale dell’edificio e che contiene la sala principale, con mille e cinquecento posti a sedere, flessibile e configurabile in base alle variabili esigenze di capienza (la sala infatti è il fulcro centrale dell’opera stessa, luogo in cui sarà possibile ospitare concerti, conferenze, convention o grandi esposizioni).
La rotazione di questo volume determina un sistema di quattro ampi cortili, verso ciascuno dei quali la sala principale ha la possibilità di aprirsi. Adiacenti alla sala principale e ad essi spettacolarmente collegati attraverso una molteplicità di percorsi in quota, sono disposti i laboratori, gli uffici, il caffè-ristorante, gli spazi accessori.
Nella parte superiore della struttura saranno innestati dei pannelli fotovoltaici. Il costo ipotizzato dell’intervento è di 20 milioni di euro sostenuto dalla Fondazione cassa di risparmio di Ascoli Piceno e dal comune marchigiano.

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