Punti di Vista | Marcella Gabbiani, Ala Assoarchitetti

Il premio Dedalo Minosse alla committenza di architettura festeggia 20 anni

Il 23 giugno 2017 al Teatro Olimpico di Vicenza la premiazione della X edizione. Uno spazio particolare sarà riservato a chi ha investito e scommesso sui giovani progettisti under 40 e sugli architetti italiani, con l'attribuzione del premio Ala Assoarchitetti - Fondazione Inarcassa. In vent'anni di storia il Premio ha visto mutare gli scenari: dai grandi progetti del Real Estate degli anni 90, agli interventi di ricucitura e recupero urbano a seguito della dismissione degli edifici produttivi interni ai centri urbani sino alle infrastrutturazioni.
Marcella Gabbiani | Direttrice premio Dedalo Minosse

Il prossimo 23 giugno verranno annunciati i progetti vincitori della X edizione del Premio. Oltre ai 4 premiati, saliranno sul palco del teatro Olimpico di Andrea Palladio a Vicenza una ventina di committenti da tutto il mondo, per ricevere un riconoscimento al loro apporto all’architettura e alla promozione del talento degli architetti. Una kermesse che assomiglia alla notte degli Oscar, con riconoscimenti riservati ai diversi aspetti dal fare architettura, dalla sostenibilità, alla valorizzazione e tutela dell’ambiente e del patrimonio, alla promozione culturale, all’attenzione sociale, il tutto con l’imprescindibile comune denominatore della qualità architettonica, espressa nelle forme più varie. Decine di storie esemplari, che verranno raccontate anche in una mostra multimediale allestita, sempre a Vicenza, nel Museo di Palazzo Chiericati dal 23 giugno al 16 luglio.

Dal 1997….

Il premio Dedalo Minosse è nato nel 1997 dall’idea di un gruppo di architetti di Ala Assoarchitetti, che riflettendo sulle difficoltà della professione, ha individuato nel committente la figura chiave nel processo progettuale e realizzativo. Da qui l’idea di creare un evento di riconoscimento, dibattito e riflessione su chi investe denaro, idee e tempo per migliorare il mondo in cui viviamo: un premio che non fosse, come tanti altri, il riconoscimento alla creatività dell’architetto, solitario cavaliere difensore della bellezza, ma l’occasione di uno sguardo più attento a un intero processo complesso, che include a ben guardare, oltre all’architetto e al committente, anche il costruttore e la pubblica amministrazione, nel suo ruolo più ampio di decisore, di mediatore tra pubblico e privato, di tracciatore di percorsi e indirizzi per lo sviluppo sociale, economico, culturale. Un premio quindi unico nel suo genere, che ha scelto la dimensione internazionale, nella convinzione che solo dallo scambio di competenze e nella condivisione delle esperienze, piuttosto che nella difesa delle proprie posizioni, può avvenire una crescita proficua per tutti.

Perché a Vicenza

Perché Vicenza e non Milano o Roma? Perché Vicenza è la città di Andrea Palladio, simbolo internazionale dell’architettura italiana, un piccolo centro che ha saputo produrre, attraverso committenze altissime, un’architettura assurta a modello nei secoli in Europa e Oltreoceano. Una vocazione internazionale quindi che coniuga il locale con il globale, in un momento in cui questi due poli costituiscono spesso una dicotomia difficilmente conciliabile.

Perché Dedalo Minosse

E ancora perché il nome Dedalo Minosse? Perché il mito dai contorni anche foschi e oscuri, narra i più profondi significati del rapporto tra committente e architetto al centro del premio: il confine tra i ruoli, l’equilibrio tra il potere e l’aspirazione artistica, la condivisione delle conoscenze... E poi si voleva alludere, in modo scherzoso, a un rapporto per sua natura anche conflittuale, proprio come quello dei due personaggi del mito. A voler guardare ancora oltre, il Dedalo Minosse racconta storie la cui conclusione è forzosamente posta nella realizzazione dell’opera, che coincide con il momento in cui essa inizia a vivere, affidata ai suoi utenti. Da qui la riflessione si sposterebbe a indagare un’altra fase del processo: l’impatto sugli utilizzatori nel tempo, la durabilità dei manufatti, la capacità di rappresentare una comunità, sia essa privata o pubblica, ristretta o vasta…

Questa decima edizione

Ma tornando alla X edizione, lo scorso 3 marzo a Vicenza, dopo un’intera giornata di lavoro, preceduta da diverse sessioni di preselezione su oltre 400 committenti partecipanti da 50 paesi, una giuria internazionale e multidisciplinare, ha selezionato i progetti vincitori. Si sono affacciati sulla scena paesi solitamente negli anni poco rappresentati o addirittura assenti nelle precedenti edizioni come l’India, le Filippine, il Bangladesh, Messico, Argentina oltre ai più consueti Francia, Olanda, Spagna, Austria, Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone. Ne è emerso come sempre un panorama di storie e avventure variegato per scala degli interventi, tipologie degli edifici, tipi di committenza e contesti sociali. Di biennio in biennio in vent’anni di storia il Premio ha visto mutare gli scenari, dai grandi progetti del Real Estate degli anni 90, agli interventi di ricucitura e recupero urbano a seguito della dismissione di tanti edifici produttivi interni ai centri urbani in Italia e in Europa, sino alle infrastrutturazioni e ai fenomeni di sviluppo innescati nei diversi paesi che si affacciano sul panorama internazionale. Si sono visti sfilare sul palco del Teatro «committenti professionalizzati» (governi, città, musei e aziende…) e intelligenti «committenti di una sola occasione», che hanno saputo dare a piccole opere grandi significati. Accanto a loro, immancabili, gli architetti: grandi nomi internazionali, professionisti di innegabile valore e competenza, giovani talenti.

Premiazione: 23 giugno 2017
Teatro Olimpico, Vicenza
Mostra: 23 giugno -16 luglio 2017
Museo Civico di Palazzo Chiericati, Vicenza
Orari: da martedì a domenica 9-17
Dal 5 luglio da martedì a domenica 10-18
Chiuso il lunedì
info: dedalominosse@assoarchitetti.it
www.dedalominosse.org

Marcella Gabbiani, direttore Premio Dedalo Minosse, Ala Assoarchitetti

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