Urbanocromie | Gianandrea Barreca 

Il progetto cromatico Settef per la riqualificazione delle città

Urbanocromie è la collezione colori per facciate dedicata alle città del futuro, a partire da Milano, firmata dell’arch. Gianandrea Barreca per il marchio Settef del Gruppo Cromology. La collaborazione con l’arch. Barreca ha inaugurato l’impegno di Settef a investire, anche nei prossimi anni, in una continua attività di ricerca sullo sviluppo cromatico dell’architettura delle città italiane.
Massimiliano Bianchi | Amministratore Delegato Cromology Italia.

Massimiliano Bianchi | Amministratore Delegato Cromology Italia
«Urbanocromie è l’avvio ufficiale di un percorso di studio continuo sulla progettazione del colore e su come questa possa cambiare in meglio il volto delle nostre città. Si tratta di un percorso che vogliamo compiere anche nei prossimi anni con altri progettisti e designer italiani. Un lavoro di studio del colore che si affianca alle attività di formazione sia mediante la nostra accademia CromoCampus sia mediante una ricca offerta di corsi di formazione online, a cui partecipano ogni anno diverse migliaia di operatori delle costruzioni. Quest’anno i corsi online si concentreranno proprio sulla progettazione del colore».

Il colore come elemento architettonico

Settef, brand del gruppo Cromology, specializzato nelle pitture per edilizia e architettura e soluzioni tecniche per la facciata, ha presentato la nuova collezione colori per esterni firmata dall’arch. Gianandrea Barreca e intitolata «Urbanocromie, i colori del paesaggio urbano.

Un momento della presentazione del progetto Urbanocrmie presso l’Urban Center del Comune di Milano. Da destra, Gianandrea Barreca, Barreca & La Varra; Franco Zinna, direttore centrale direzione urbanistica comune di Milano; Massimiliano Bianchi, amministratore delegato Cromology; Giordana Ferri, direttore esecutivo fondazione housing sociale Milano; Regina De Albertis, vicepresidente nazionale giovani costruttori Ance; Livia Randaccio, direttore editoriale di Imprese Edili.

Barreca con la collezione Urbanocromie ha identificato i colori che maggiormente possono rappresentare l’architettura di Milano e, in generale, dei contesti urbani italiani nei prossimi anni. La collezione rappresenta un’ipotesi e una proposta per l’architettura della città, in grado di suggerire, sulla base di una scelta di colori per esterni volutamente delimitata, uno sviluppo cromatico della città inusuale, cosmopolita, e allo stesso tempo rispettoso della tradizione architettonica meneghina.

Gianandrea Barreca nel 1999, con Giovanni La Varra e Stefano Boeri, fonda Boeri Studio. È uno dei soci fondatori di Gruppo A12, con il quale promuove e realizza seminari, ricerche, mostre e installazioni sulla condizione urbana contemporanea. Dal gennaio 2008 insieme a Giovanni La Varra apre lo Studio Barreca & La Varra con sede a Milano.

Milano per Barreca è un esteso e ininterrotto collage fatto di scorci di Avenue americane adiacenti alle forme architettoniche e ai colori del Naviglio; dell’eleganza dei Boulevard parigini che si diluiscono in asburgiche Piazze austere, quasi monocromatiche; dell’incanto della Perspektiva che si apre lungo i bordi dei parchi e del calore raccolto dei Portici secolari, come quelli più austeri di età moderna. Avenue, Boulevard, Naviglio, Perspektiva, Piazza e Portico sono, infatti, le famiglie colore che compongono Urbanocromie.

«Sviluppando Urbanocromie, ha ampiamente argomentato Barreca durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, mi sono reso conto dell’esigenza di riprendere e continuare a studiare il colore e le sue differenti forme di applicazione e di utilizzo nel progetto di architettura. Sono convinto che, se vogliamo restituire a quest’elemento un ruolo primario, sia necessario, soprattutto per noi progettisti, tornare a studiare questo importante tema di definizione della qualità dello spazio urbano delle nostre città. In una società evoluta e complessa come quella nella quale noi viviamo, non si può prescindere dall’ascolto e dalla compartecipazione di più soggetti alla determinazione dello spazio costruito in cui abitiamo e ci muoviamo, ma allo stesso tempo è compito degli architetti e degli operatori del settore guidare e indirizzare il processo decisionale e partecipativo. Come per la definizione di un volume o degli elementi di composizione di una facciata, anche per la scelta di un colore c’è bisogno di professionalità, conoscenza e cura. Il colore non può essere considerato un elemento secondario e di «superficie», né può essere lasciato al libero arbitrio. Se vogliamo rendere più belle le nostre città non possiamo pensare più al colore come a un elemento accessorio, ma dobbiamo riportarlo al centro del nostro agire».

Le famiglie colori di Urbanocromie

Urbanocromie | Avenue

AVENUE | Rappresenta le strette e lunghe vie cittadine in cui volumi alti e importanti caratterizzano una spazialità e un’architettura in cui prevale la dimensione verticale. I due fronti urbani dialogano tra loro, si riconoscono l’un l’altro come parte di un insieme omogeneo ma, allo stesso tempo sono autonomi, distinti e separati, quasi schizofrenici. In questa famiglia cromatica colori di forte impatto nella gamma dei viola, dei grigi e del marrone, si fronteggiano e si guardano da lontano.

Urbanocromie | Boulevard

BOULEVARD | È una strada ampia, aperta, che ospita architetture e natura che, seppur organizzata in filari, è ricca e rigogliosa, in grado di accogliere e proteggere le persone e di divenirne tratto imprescindibile. È una strada da «passo lento», voyeurista ed elegante, dal respiro profondo determinato dalle sue dimensioni spaziali vaste. I colori di questa famiglia sono un connubio di grigi cromatici in varie tonalità uniti a verdi e blu mutuati dalla natura, che si mischia all’architettura.

Urbanocromie | Naviglio

NAVIGLIO | Oggi luogo nostalgico e giocoso, habitat per mercanti e tempo libero, il Naviglio era, in principio, un fatto funzionale, un’arteria necessaria al trasporto e al commercio. Era ed è un elemento imprescindibile alla vita dei campi e dell’agricoltura intensiva dei territori intorno a Milano. Sui bordi e sugli edifici scomposti per altezza e fattezze, la città si specchia e riflette nell’acqua, dentro la nebbia e sotto il sole. Il Naviglio di questa collezione è un luogo onirico, romantico e visionario, dove tutto è possibile, come un viaggio in gondola alla scoperta di Milano e del suo territorio. Il Naviglio di Urbanocromie si veste di forme e colori nuovi, con i rossi e gli arancioni che contrastano con i colori e le sfumature dell’acqua e del cielo.

Urbanocromie | Perspektiva.

PERSPEKTIVA | La Perspektiva è la necessità di allontanarsi dalla città, di guardarla da lontano interponendoci un brano di natura, di acqua, di campagna. Rappresenta il desiderio di osservare un insieme senza farne parte, di produrre una distaccata riflessione sulle forme e colori che compongono il tutto. Perspektiva è un potente binocolo che ci invita a fermare la corsa e restituirci il tempo per osservare, per captare la città dall’alto o da lontano nella sua bellezza primordiale e originaria sospesa tra natura e artificio. I colori di Perspektiva sono i colori del sole e della terra: gialli, arancioni, senape, toni della terra.

Urbanocromie | Piazza

PIAZZA | Piazza avvolge, racchiude, delinea uno spazio, anche se aperto, molto preciso in cui stare o muoversi. È lo spazio più semplice e al tempo stesso complesso che le città abbiano mai prodotto. Eterna e intramontabile, anche se a volte non ci appare più in grado di rappresentare le nostre città, la piazza affascina e attira a sé l’attenzione del visitatore di passaggio come dei suoi frequentatori abituali. Stupiti e rapiti dalla chiarezza del suo impianto e dalla necessità delle sue ragioni, ci lasciamo avvolgere dalla sua spazialità. I colori di Piazza sono composti da una scala di grigi e beige di diversa intensità.

Urbanocromie | Portico

PORTICO | Portico, loggia, broletto, sono strutture architettoniche e urbane di raccordo tra altre che stanno a esse al contorno. Sotto la pancia greve del palazzo del broletto, lungo la sequenza ritmata delle arcate e dei pilastri dei portici e dentro la gentile e avvolgente spazialità delle logge si partecipa ai fatti della città da una posizione protetta, particolare, calda e raccolta. Sono queste strutture che producono dimensioni intermedie dell’abitare sospese in un esterno domestico dentro il quale muoversi. Il Portico di Urbanocromie si riempie di colore attingendo dai toni del rosso, del rosa, dei gialli e del marrone. Come infinite sequenze spaziali, architetture del presente, del passato e del futuro si susseguono.

Le riflessioni degli operatori delle costruzioni

Arch. Franco Zinna.

FRANCO ZINNA | DIRETTORE CENTRALE URBANISTICA COMUNE DI MILANO

Il colore migliora la vita nelle nostre città

«Il colore può contribuire a rendere la città più bella e a fare stare meglio le persone. Questo è uno dei motivi per cui nel processo di riorganizzazione della Direzione Urbanistica del Comune di Milano abbiamo voluto tenere in capo alla Direzione la Commissione del Paesaggio. Non tanto per esercitare una funzione di controllo tout court quanto per garantire armonia nelle scelte sia cromatiche sia dei materiali. Riteniamo infatti che sia necessaria una progettazione attenta e integrata del colore, per tutelarne la valenza architettonica e sociale».

Ing. Regina Dealbertis.

REGINA DE ALBERTIS | VICEPRESIDENTE GIOVANI IMPRENDITORI ANCE

Il colore, elemento architettonico ed economicamente attrattivo nei lavori di riqualificazione

«Sia come costruttore sia come sviluppatore immobiliare ho sperimentato come il colore, realizzato con prodotti vernicianti, sia in grado, a fronte di un investimento ridotto rispetto ad altre soluzioni per la decorazione e il rivestimento delle facciate, di garantire un forte impatto estetico oltre a un’elevata efficienza energetica, quando abbinato al cappotto termico. Abbiamo realizzato diverse riqualificazioni a Milano (per esempio, l’intervento di via Pitteri 106) facendo un attento uso del colore per migliorare la percezione dei cittadini dell’ambiente in cui vivono. L’utilizzo del colore nelle riqualificazioni ha un risvolto importante per il mercato immobiliare: un edificio efficiente e con un impatto estetico positivo ha molte più probabilità di successo, sia nel breve sia nel lungo periodo».

Arch. Giordana Ferri.

GIORDANA FERRI | DIRETTORE ESECUTIVO FONDAZIONE HOUSING SOCIALE

Il contributo del colore nell’housing sociale

«Molte esperienze nel social housing europeo provengono dai paesi nordici, che adottano schemi colore in architettura piuttosto discordanti rispetto a quelli più caratteristici di Milano e delle nostre città. Nell’housing sociale dei paesi del nord Europa il colore sgargiante, utilizzato in maniera audace, è diventato quasi un simbolo distintivo per quella che una volta chiamavamo volgarmente edilizia popolare. Apprezzo molto il lavoro svolto dall’Arch. Gianandrea Barreca con la collezione Urbanocromie perché ritengo che sia la corretta evoluzione di ciò che possiamo considerare un gusto molto milanese, la collezione contiene infatti un’ampia selezione di colori non saturi, molto adatti alla nostra città. Ciò che mi auspico è che lo stesso approccio venga usato nella riqualificazione degli immobili di social housing della città: dobbiamo inserirli in un piano cromatico armonico e non contraddistinguerli mediante scelte cromatiche azzardate che si trasformano quasi in «etichette» che identificano e indicano l’edilizia di minore pregio. Dobbiamo anche tenere a mente che gli immobili di housing sociale vengono spesso abitati dalla popolazione più giovane, che ha sì minore possibilità economica e minore accesso a finanziamenti per l’acquisto d’immobili, ma ha anche una maggiore attenzione per l’architettura».

 

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