Convegno | Sira

Il restauro dell’architettura a convegno con Sira

Presso la Facoltà di architettura della “Sapienza” Università di Roma, si è svolto il I convegno Sira, dal titolo “Ricerca/Restauro”, finalizzato ad approfondire le questioni relative alla tutela e alle pratiche di intervento sul costruito storico.

La Facoltà di Architettura della «Sapienza» Università di Roma, ha ospitato il I Convegno Sira dal titolo «Ricerca/Restauro».

Sira, Società Italiana per il Restauro dell’Architettura, che annovera fra i suoi iscritti professori e ricercatori universitari nel settore disciplinare del Restauro dell’Architettura, nonché studiosi di ogni nazionalità che si distinguono nel campo della tutela dei beni culturali e paesaggistici, è una società di natura scientifica che si prefigge di promuovere la cultura del restauro attraverso lo studio e la valorizzazione del patrimonio1.

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1. Stralci del pannello espositivo della tesi di laurea in Restauro architettonico risultata vincitrice del I premio: Francesca Bertè, i «frammenti» della Grande Guerra: aspetti teorici, metodologici e di fattibilità per la conservazione della «memoria». Forte S. Alessandro nel sistema fortificato dell’alto Garda – Università degli Studi di Trento.

In linea con le finalità della società denominazione e contenuti del I Convegno Sira ben illustrano la stretta corrispondenza fra studio e operatività, caratteristica propria del settore del restauro architettonico che, in tale occasione, ha voluto approfondire le molteplici declinazioni e problematiche relative alla tutela e alle pratiche di intervento sul costruito storico.

La prima giornata è stata organizzata nella sede di Piazza Borghese, sotto forma di workshop di preparazione al convegno per i soli addetti ai lavori, con tavoli di dibattito suddivisi per aree tematiche omogenee.

L’intera mattinata è stata dedicata alla «ricerca in formazione», con due tavoli di lavoro che hanno visto confrontarsi dottorandi e giovani studiosi su «tematiche trasversali» e «casi di studio», coordinati dai professori Maria Piera Sette, Fabio Mariano e Eugenio Vassallo.

Nel pomeriggio, sono stati avviati i laboratori di discussione articolati in cinque aree tematiche: «questioni teoriche del restauro», «conoscenza dell’edificio», «il progetto e il cantiere di restauro», «valorizzazione e gestione delle informazioni», «ricerca e didattica».

Nove tavoli hanno animato il workshop, supervisionati ciascuno dal coordinatore designato. In particolare, tre gruppi hanno affrontato l’argomento della teoria del restauro, da un più esteso «inquadramento generale» (coordinatore: prof. Stefano Francesco Musso) a «tematiche specifiche» (coordinatore: prof.ssa Maria Adriana Giusti) e con un‘apertura dedicata alla «storia e geografia del restauro» (coordinatore: prof.ssa Donatella Fiorani).

Analogamente l’argomento della «conoscenza dell’edificio» è stato oggetto del dibattito in due tavoli di lavoro, che si sono confrontati da un lato sulle «questioni metodologiche generali» e dall’altro su «casi studio», rispettivamente coordinati dai prof. Alberto Grimoldi e Maurizio De Vita.

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2. Stralci dei pannelli espositivi della tesi di laurea in restauro architettonico risultata vincitrice del II premio: Francesca Brescia, Cinzia Meneghesso, Enrico Prete con il Progetto di restauro della Chiesa di San Paolo di Concordia sulla Secchia. Considerazioni metodologiche e soluzioni operative a seguito del sisma – Università degli Studi di Ferrara.

Stesso approccio di dibattito pluriscalare per i due tavoli dedicati a «il progetto e il cantiere di restauro», dalle «questioni generali e tematiche specifiche» (coordinatore: prof. Stefano della Torre) alle «problematiche strutturali e casi studio» (coordinatore: prof. Aldo Aveta).

Alle ultime due aree tematiche «valorizzazione e gestione delle informazioni» e «ricerca e didattica» hanno corrisposto due tavoli di lavoro coordinati rispettivamente dalle professoresse Renata Prescia e Carolina Di Biase.

A chiusura della prima giornata, sempre nella sede di Piazza Borghese, è stata inaugurata la mostra legata al Concorso I premio giovani Sira 2016, per le migliori Tesi di Laurea in Restauro Architettonico, rimasta aperta al pubblico fino al 30 settembre.

Le tavole dei partecipanti, arrivate da tutta Italia, sono state allestite, negli spazi della Facoltà di Architettura, per gruppi omogenei in relazione all’università di appartenenza, restituendo, tra l’altro, anche un quadro interessante degli esiti variegati della didattica sul restauro nelle varie sedi universitarie.

La mostra è stata al contempo occasione di visibilità per i tesisti partecipanti al concorso, ma anche opportunità di confronto per gli studenti della facoltà ospitante e degli altri venuti in visita. Le tesi selezionate ed esposte confluiranno in un catalogo della mostra, che verrà a breve pubblicato come e-book e presentato online. La giornata del 27 settembre ha visto l’aula magna della Facoltà di Valle Giulia ospitare la seduta plenaria del convegno, aperta al pubblico.

All’evento sono stati riconosciuti dall’Ordine degli Architetti di Roma 6 crediti formativi per gli architetti e dalla facoltà 2 crediti formativi universitari per gli studenti, previa redazione di una relazione.

A dare incipit al convegno, i saluti del Rettore Eugenio Gaudio, dell’allora direttore del Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’Architettura Francesco Paolo Fiore, del Preside della Facoltà di Architettura Anna Maria Giovenale e del Presidente della Sira Donatella Fiorani.

Successivamente, durante la mattinata, i relatori hanno restituito gli esiti del dibattito pluridirezionale coordinato ai tavoli il giorno precedente, in occasione del workshop. A moderare gli interventi dei relatori la prof.ssa Elisabetta Pallottino dell’Università di Roma Tre.

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3. Stralci del pannello espositivo della tesi di laurea in restauro architettonico risultata vincitrice del II premio: Francesca Isabella Micco, Ex Si.To.Com. Materiali per la trasformazione – Università degli Studi Roma Tre.

È stato rispettato il medesimo ordine indicato nel programma del giorno prima, ripartendo dal tema della «ricerca in formazione» dei dottorandi attraverso tematiche trasversali e casi studio, per poi procedere con le risultanze emerse relative alle cinque aree tematiche sopra indicate («questioni teoriche del restauro», «conoscenza dell’edificio», «il progetto e il cantiere di restauro», «valorizzazione e gestione delle informazioni», «ricerca e didattica»).

Gli esiti puntuali dell’incontro saranno pubblicati in un volume edito da Quasar nella duplice veste cartacea e in e-book, quest’ultima sempre disponibile su piattaforma informatica.

Al di là di questi, nella pluralità di argomenti affrontati, è interessante sottolineare come, a più voci, sia stato ribadito che lo studio/la conoscenza/la comprensione dell’architettura storica costituiscano un elemento imprescindibile del progetto di restauro: «studio non solo propedeutico ma parte del progetto e del processo culturale»; «la materia ha un’anima e come tale deve esserne compreso il significato»; «il legame stretto fra storia dell’architettura e restauro»2.

Il dibattito, aperto alla partecipazione del pubblico e moderato da Donatella Fiorani, Alberto Grimoldi, Renata Picone, Marco Pretelli, ha toccato alcuni nodi problematici ritenuti oggi ricorrenti e significativi, quali: la capacità di cogliere i valori e le specificità del costruito storico, nonché di porsi a sintesi di approcci diversi; la questione del restauro che come «territorio di margine», può in tal senso arricchirsi di significati e di ricadute operative; l’internazionalizzazione del restauro e la conseguente capacità di confrontare con il dovuto approfondimento i diversi modi di concepire il patrimonio e l’attività da svolgere su di esso; l’attitudine all’ascolto della preesistenza; la visione processuale del progetto, verso la gestione della trasformazione; l’impossibilità di separare, nell’architettura storica ma anche in quella moderna sottoposta a restauro, la struttura dalla superficie (e quindi il dissesto dal degrado) e di come questa caratteristica possa mantenersi salda anche dopo eventi eccezionali quali i terremoti.

Ulteriore momento topico della sessione plenaria pomeridiana è stato l’atto di approvazione, in seno al convegno, del documento finale della Sira in relazione al «miglioramento sismico», inviato, nei giorni immediatamente successivi, al Ministro del Mibact On. le Dario Franceschini e al Direttore della Direzione Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio Dott.ssa Caterina Bon Valsassina3.

Il presidente della Sira, Donatella Fiorani, nell’avviare la lettura del testo alla platea dei convenuti, ha espresso in primo luogo la solidarietà a nome dei soci Sira nei confronti delle comunità colpite dal recente sisma di agosto (fig. 4).

Il documento nei contenuti ribadisce che «un’efficace prevenzione sismica passa attraverso una profonda comprensione della storia e della logica costruttiva degli edifici antichi, avvalendosi di interventi misurati, in grado di migliorare la risposta sismica della fabbrica senza stravolgerne il comportamento strutturale, nel rispetto della complessità dei contesti architettonici.

Tale impostazione è stata codificata come «miglioramento» ed è stata successivamente strutturata come procedura di valutazione anche quantitativa».

Inoltre, il medesimo documento auspica, riconosciuta in premessa la piena validità delle «Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale, con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008», il raccordo delle stesse con il comma 4 dell’art. 29 del Codice 42/2004 che stabilisce che in zona sismica «il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale» 4.

In chiusura alla seduta plenaria del convegno è stato dato spazio alla Premiazione del Concorso I premio giovani Sira 2016 per le migliori Tesi di Laurea in Restauro Architettonico discusse negli anni accademici 2012/13 e 2014/15.

Il concorso, alla prima edizione, ha registrato una notevole affluenza di partecipanti, con 105 lavoridi tesi inviati (con punteggio di laurea da 108 a 110 e Lode).

La giuria valutatrice, presieduta dal prof. Giuseppe Cruciani Fabozzi e composta dai funzionari del Mibact Andrea Alberti, Carla Di Francesco, Stefano Gizzi, ha designato come primo classificato Francesca Bertè con la tesi dal titolo I «frammenti» della Grande Guerra: aspetti teorici, metodologici e di fattibilità per la conservazione della «memoria». Forte S. Alessandro nel sistema fortificato dell’alto Garda – Università degli Studi di Trento (fig. 1). Il secondo posto è andato al gruppo composto da Francesca Brescia, Cinzia Meneghesso, Enrico Prete con il Progetto di restauro della Chiesa di San Paolo di Concordia sulla Secchia. Considerazioni metodologiche e soluzioni operative a seguito del sisma Università degli Studi di Ferrara (fig. 2).

Il terzo premio è stato assegnato a Francesca Isabella Micco, Ex Si.to.com. Materiali per la trasformazione Università degli Studi Roma Tre (fig. 3).

Oltre i tre premi, ai quali è stato assegnato un contributo in denaro, la giuria ha riconosciuto 18 menzioni speciali.

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4. Il documento finale della Sira approvato durante il convegno.

Il panorama dei lavori presentati, come illustrato da Giuseppe Cruciani Fabozzi, si caratterizza per la molteplicità di temi, «dalla riqualificazione conservativa di sistemi paesaggistici e del costruito storico a quella del «patrimonio diffuso», con riferimenti anche a casi di altri Paesi europei (Spagna e Grecia) e d’Oltreoceano, grazie alla mobilità favorita dal programma Erasmus e agli interscambi con università statunitensi.

Ne emerge una spiccata attenzione verso il recupero di strutture dismesse e di nuclei storici «minori» in fase di spopolamento, cogliendo nei casi-studio oggetto delle proposte opportunità strategiche di «rigenerazione urbana» e per uno sviluppo sostenibile del territorio. In questo variegato panorama spicca il tema della sistemazione e della fruibilità di ruderi e aree archeologiche abbandonate, estendendolo al recupero di impianti industriali e attrezzature collettive in disuso.

Né mancano casi di restauro del «moderno», a riprova dell’ampia gamma di problematiche affrontate dalle tesi, confermando in tal modo lo straordinario ampliamento del campo di interesse e operativo della disciplina avvenuto negli ultimi anni5.

Cruciani ha inoltre sottolineato di come, in molte tesi, sia riconoscibile un «valido rapporto fra istanze conservative e proposte di riqualificazione funzionale dei manufatti, e una notevole sensibilità verso la preservazione dei valori paesaggistici […]. In breve, un panorama confortante che dà prova della ricchezza di temi che la disciplina affronta, adeguando di continuo la sua strumentazione alle nuove tecnologie informatiche e aprendosi a nuovi orizzonti e modi di esercizio (dalla manutenzione preventiva e programmata all’impiego del Building Information Modelling in campo disciplinare), a conferma della sua vitalità».

Riferimenti Bibliografici
1. Si rimanda al sito internet della Sira per una descrizione completa delle finalità e attività della società scientifica.
2. Le conclusioni citate sono desunte, in particolare, dalla comunicazione di Eugenio Vassallo.
3. Vedi figura 4. Inoltre, nel sito internet della Sira è pubblicato per intero il documento sul Miglioramento Sismico.
4. Vedi il documento sul Miglioramento Sismico nella figura 4.
5. Le affermazioni riportate sono tratte dalla relazione per il Premio Giovani Sira 2016, a cura di Giuseppe Cruciani Fabozzi.

A cura di Francesca Pinci dottoranda, Dipartimento di Storia,
Disegno e Restauro dell’Architettura (Dsdra), «Sapienza» Università di Roma.

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