Edilizia scolastica e sportiva | Versailles, Francia

Il ruolo del laterizio nell’ampliamento del polo per la danza e la musica Joly&Loiret

Il progetto per l'ampliamento del plesso scolastico Lully-Vauban si fonde con armonia e continuità nel contesto, senza sacrificare scelte materiche e volumetriche incisive, che esprimono distintamente la destinazione pubblica. L'involucro dell'edificio in mattoni bianchi e il manto di piastrelle smaltate riflette il cambiamento della luce durante il giorno, contribuendo all'effetto di movimento e forme danzanti.

(Cil 172) Per l’estensione e il recupero del plesso scolastico di Lully-Vauban, sito nel cuore di un isolato del centro di Versailles, i giovani progettisti Paul-Emmanuel Loiret e Serge Joly concepiscono un intervento in armonia e continuità con il contesto, senza rinunciare a incisive scelte materiche e volumetriche, che distintamente esprimono la vocazione pubblica del progetto.

Seguendo il lieve dislivello del terreno e costeggiando la strada di distribuzione agli edifici scolastici, l’Allée Charretière cui si accede dalla Contre-Allée Avenue de Paris, il nuovo polo per la danza e la musica s’innesta su un’ala della scuola originaria. Il volume su due livelli delimita la vecchia corte dagli accessi carrabili, creando uno spazio più intimo, a misura di bambini e ragazzi.

Vista dell’edificio dalla corte del complesso scolastico (fronte est). ©Schnepp Renou.

I progettisti puntano a interrompere visivamente la massività della volumetria realizzata nel piccolo lotto, in un contesto già densamente costruito. La regolarità del parallelepipedo è spezzata dalle pendenze dei due grandi volumi in copertura che ospitano le sale di danza. Un terzo volume, più basso, permette il collegamento con l’edificio scolastico esistente.

L’involucro del nuovo edificio in laterizi bianchi a pasta molle e la forma delle aperture s’integrano sapientemente con le tonalità lattiginose e le sagome frastagliate dei fabbricati circostanti che si affacciano sul lotto.

I mattoni sono apparecchiati in modi diversi sulle facciate: di fascia verso il cortile e sul retro, a blocco sul fronte sud svettante verso l’accesso pubblico. Qui, una serie di mattoni sporgenti di testa compone l’insegna «conservatoire» a indicare la destinazione dell’edificio. Il manto, in tegole smaltate bianche, riflette la luce mutevole durante la giornata, contribuendo all’effetto di una sagoma mossa, quasi danzante.

Sala di musica al piano terra e sala di danza al piano primo. ©Schnepp Renou.

Ogni altro dettaglio della costruzione è trattato con cura. Le soglie sono realizzate in mattoni di costa inclinati, gli infissi in rovere sbiancato verso il cortile e naturale verso la strada, le tende elettriche esterne nascoste nella cortina di facciata.

Le destinazioni d’uso del fabbricato sono rese teatrali, manifestate dalle ampie aperture che incorniciano le diverse funzioni interne. Gli spazi di distribuzione e di attesa sono trattati nei caldi toni del legno e dell’argilla. Gli infissi a filo esterno creano delle sedute informali nello spessore murario.

A soffitto, un’opera dell’artista parigina Marie Maillard accompagna il movimento nello spazio evocando i flussi continui di danza e musica. In contrasto e complemento, le sale dedicate alle discipline sono bianche, luminose, eteree. Qui tempo e spazio reali sono sospesi per lasciare posto a quelli propri della melodia e del movimento.

Al piano terra sono localizzate le sale di musica, concepite con pianta trapezoidale per fornire migliori prestazioni acustiche. Pur affacciandosi sulla corte interna, le aperture quadrate sfiorano il soffitto ed incorniciano la vegetazione in fondo al lotto. Internamente, dagli spazi di attesa è possibile udire la musica filtrare soffusa e affacciarsi a vedere l’esercizio degli allievi attraverso degli oblò.

Al piano superiore, nelle due grandi sale di danza, la luce penetra da più direzioni per creare un chiarore uniforme e diffuso: da ampie aperture sulla corte, da vetrate in copertura, da una fenditura orizzontale rivolta a sud al di sopra degli specchi.

Sezione longitudinale. ©Schnepp Renou.

Una particolare attenzione nel processo progettuale è rivolta alla sostenibilità dell’edificio.
L’ossatura in cemento armato è completamente rivestita da un isolamento a cappotto esterno e rifinita dalla cortina muraria ad elevata inerzia termica. Il doppio orientamento dei locali e le aperture in copertura nelle sale di danza favoriscono la ventilazione naturale degli ambienti.

Le tende oscuranti esterne limitano gli apporti solari nella stagione estiva evitando il surriscaldamento interno. Ne deriva un progetto lontano da ogni ideologia formale, dinamico ed efficace, pur in grado di generare effetti poetici ed emotivi.

Vista sulla volumetria svettante che ospita la sala di danza dal fronte sud. ©Schnepp Renou.

Scheda Tecnica

Oggetto: estensione del plesso scolastico Lully-Vauban con la creazione di un polo per la danza e la musica Località Versailles, Francia
Committente: Commune De Versailles, Versaille Grand Parc
Progetto architettonico: Joly & Loiret Agence d’architecture
Progetto strutturale: Otce Ingénierie
Progetto acustico: Vincent Hédont
Impresa di costruzione: Snrb Entreprise Generale
Cronologia: 2013 (concorso) 2016 (completamento)
Superficie: 800 mq
Costo complessivo: 2,3 milioni di euro
Fotografie: Schnepp Renou

di Elisa Di Giuseppe, ricercatore,
Dipartimento di Ingegneria Civile edile e Architettura, Università Politecnica delle Marche

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