Edilizia | Brescia

Imprese edili bresciane 2015-2019: comparto in salute, pronto a nuove sfide

Dopo mesi di intenso lavoro, Ance, in collaborazione con l’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili e con la Camera di Commercio, ha presentato i risultati dell’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane riferita al periodo 2015-2019. Dal 2017 si registra una ripresa con l’incremento del due per cento degli addetti impiegati rispetto al 2016. L’esame illustra non solo la situazione organizzativa e dimensionale delle realtà esaminate, appartenenti alle costruzioni secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, ma anche i risultati della gestione economica, patrimoniale e finanziaria delle stesse, utili ad aggiornare il quadro dell’edilizia bresciana.

Dopo mesi di intenso lavoro, Ance, in collaborazione con l’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili e con la Camera di Commercio, ha presentato i risultati dell’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane riferita al periodo 2015-2019.

Qui lo studio

L’analisi è un prezioso strumento per elaborare valutazioni in merito alla tenuta e alla ripresa del settore, dopo il lungo inverno economico legato alla profonda trasformazione scatenata dalla crisi finanziaria del 2007 e alla successiva complessa stagione di crisi economica internazionale, che per lunghi anni morse il tessuto produttivo nazionale e si mangiò centinaia di imprese edili e migliaia di posti di lavoro in terra bresciana.

Dal 2017 si registra una ripresa con l’incremento del due per cento degli addetti impiegati rispetto al 2016, aumento determinato soprattutto dagli occupati del settore dei lavori di costruzione specializzati e del settore della costruzione di edifici. Aumentano anche i contratti a tempo determinato passando dal 12% del 2016 al 16,6% del 2017.

L’esame illustra non solo la situazione organizzativa e dimensionale delle realtà esaminate, appartenenti alle costruzioni secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, ma anche i risultati della gestione economica, patrimoniale e finanziaria delle stesse, utili ad aggiornare il quadro dell’edilizia bresciana.

In occasione della presentazione della ricerca, l’Auditorium Ance Brescia ha ospitato un confronto, seguito da alcune centinaia di addetti ai lavori anche in streaming, moderato dal giornalista Massimiliano Del Barba, che ha visto i presidenti delle realtà coinvolte nello studio dialogare insieme a Gian Pietro Marco Facchetti, responsabile Area Brescia Banco Bpm.

Adriano Baffelli, direttore della rivista “Costruire il futuro”, ha aperto i lavori definendo l’edilizia “un settore centrale per un nuovo Rinascimento” e specificando che “la dinamicità e la capacità di adeguamento del comparto edile consentono allo stesso di rispondere prontamente alle emergenti esigenze dettate dalle necessità di sviluppo, con l’obiettivo primario di favorire la sostenibilità all’insegna di rigenerazione urbana e riqualificazione”.

Il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi, ha sottolineato che “Lo scrupoloso esame svolto dal Gruppo di professionisti di Ance Brescia, Commercialisti e Camera di Commercio deve diventare il benchmark del settore perché aiuta a capire dove si colloca la singola impresa e dove stanno andando le imprese, analizzando i trend di mercato”.

Dei risultati emersi dallo studio, il leader dell’associazione ha posto l’accento su due aspetti: “stanno incrementando le imprese specialistiche, da qui l’esigenza di una maggiore collaborazione tra aziende, in caso contrario il rischio è la parcellizzazione, verticalizzazione e destrutturazione del mercato; l’indebitamento è diminuito, per cui le imprese edili stanno pagando i loro debiti, ma non possono essere le sole a sostenere i costi del settore produttivo”.

Michele De Tavonatti, presidente dell’ordine commercialisti ha dichiarato che, “La crisi indotta dalla pandemia può essere superata e le opportunità possono essere colte facendo sistema tra il mondo delle pro­fessioni, tecniche economiche e legali, quello delle imprese edili e le istituzioni pubbliche che indirizzano e promuovono il sistema delle imprese”. Auspicando un clima di proficua collaborazione, il presidente De Tavonatti ha trattato il tema delle maxi-agevolazioni fiscali in essere, incalzando le banche ad aprirsi a un più intenso dialogo con i professionisti della filiera.

Il presidente di Camera di Commercio, Roberto Saccone, ha evidenziato la valenza della filiera edile nazionale e provinciale, “che fa lavorare tutti i settori e garantisce un effetto leva pari a tre volte gli investimenti”. Saccone ha sviluppato anche il tema dell’impatto ambientale degli edifici e dei cantieri, a suo dire “oggi diventato centrale nella valutazione d’acquisto di un immobile e presto lo sarà anche nella scelta, da parte dei consumatori, delle imprese cui affidare i lavori di costruzione e di ristrutturazione”.

Gian Pietro Marco Facchetti ha focalizzato il suo contributo al confronto sulle valutazioni effettuate dalle banche sui bilanci delle imprese e su quali siano le esigenze che stanno emergendo insieme alle risposte di Banco Bpm. Fra il resto ha affermato: “Il merito di credito è un aspetto fondamentale per consentire alle aziende di alimentarsi e al contempo d’investire. Sappiamo che il 4.0 è entrato anche nell’edilizia. Si tratta di un passaggio rilevante, che impatta anche sulle valutazioni del mondo creditizio”.

Gli interventi tecnici, sempre stimolati e moderati da Del Barba, hanno registrato i contributi di Francesco Landriscina, commercialista e revisore contabile, che ha ricordato l’apporto al Gruppo di lavoro anche delle colleghe Rosa Billone, Simona Cherubini, Patrizia Apostoli, Grazia Savelli e del collega Giovanni Simonelli, e descritto in sintesi i risultati dell’Analisi e la metodologia osservata; Enrico Massardi, funzionario area economica di Ance Brescia, ha analizzato il tema dei possibili nuovi servizi attivabili, considerando la cospicua base di dati disponibili grazie alla ricerca, base per costruire un efficace pannello di controllo; Maria Elena Russo, funzionaria della Cdc, ha posto in evidenza il fatto che il Covid non ha fermato la risalita dopo la crisi del 2011 e il recupero dal 2016 e che ciò che non è stato recuperato sono i livelli occupazionali, soffermandosi anche su come stia cambiando qualitativamente la domanda di operai specializzati.

Massimo Angelo Deldossi | Presidente Ance Brescia.

Un altro fattore rilevante conferma la crescita in atto del settore: la patrimonializzazione. “Un dato che attesta la solidità dell’impresa e la capacità di fare affidamento sui propri mezzi per crescere e investire nel futuro – ha dichiarato il presidente di Ance Brescia, Massimo DeldossiQuesta attitudine rappresenta un segnale positivo, sintomo di sviluppo e portatore di un pensiero imprenditoriale innovativo e coraggioso. Lo stesso pensiero che deve accompagnarci ora più che mai nella ripresa.”

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