Centro Studi Cni | Analisi dei dati Miur

In costante aumento il numero dei laureati in ingegneria

Soprattutto a Parma dove 16 studenti su 1000 si laureano in ingegneria. In lieve calo il numero di donne laureate, mentre sale la quantità di iscritti all’indirizzo telematico, soprattutto all’università Marconi di Roma. In grande ascesa la quota di laureati degli indirizzi del settore industriale.

IngegneriPubblicata l’analisi effettuata dal Centro Studi del Cni >> sui dati del Miur relativi ai laureati dell’anno solare 2014: ancora in aumento il numero di studenti che ha conseguito un titolo utile per accedere all’albo degli ingegneri che raggiunge quota 52.495 (+ 0,7% rispetto al 2013), pari al 17,2% dell’universo dei laureati.
Dai dati emerge inoltre che i due politecnici di Milano e di Torino sono ancora i principali centri di formazione ingegneristica italiani: un laureato su quattro proviene da uno dei due atenei.

Luigi Ronsivalle | Presidente Centro studi Cni
Luigi Ronsivalle | Presidente Centro studi Cni

Luigi Ronsivalle | Presidente del Centro Studi
«I dati più significativi che emergono dalla nostra analisi sono due: il primo è rappresentato dalla crescita del numero di laureati in discipline ingegneristiche rispetto ad altre ex facoltà che registrano un calo di iscrizioni generalizzato. Ciò può essere interpretato come una sostanziale fiducia nella possibilità di crescita dei settori produttivi del paese. Il secondo aspetto rilevante è il calo delle lauree in ingegneria civile ambientale di primo livello, il cui principale responsabile è facilmente individuabile nella crisi che investe da anni il settore delle costruzioni che ha provocato la chiusura di molte piccole e medie imprese. A mio avviso, però, influisce anche l’incertezza sulle competenze professionali di questa categoria di laureati che ne limita l’effettivo accesso al lavoro autonomo. Quest’ultimo rappresenta invece un possibile sbocco per gli omologhi laureati di secondo livello che infatti non sono calati».

Ascesa del settore industriale. Per quanto riguarda la composizione dei laureati con competenze ingegneristiche, si rileva un brusco calo della componente civile ed ambientale tra i laureati di primo livello (-7,2%). Tra quelli di secondo livello, invece, essa rappresenta ancora il grosso dei laureati: 10.794 laureati, quasi il 45% dell’universo dei laureati di secondo livello. In grande ascesa, sia tra i triennali che tra i magistrali/specialistici, la quota di laureati degli indirizzi attinenti al settore industriale (rispettivamente +4,6% e + 6,8%).

Indirizzo telematico.
Nel 2014, infine, è quasi raddoppiato il numero di laureati ingegneristici delle università telematiche, arrivando quasi a 600. Il primo ateneo a registrare iscritti all’indirizzo telematico è l’università Marconi di Roma con quasi 350 laureati (tra primo e secondo livello), seguito dall’E-campus di Novedrate (110 laureati) e Uninettuno di Roma (84 laureati). Si registrano inoltre i primi laureati ingegneristici di primo livello dell’università Pegaso di Napoli e Unicusano di Roma.

Al primo posto Parma. Analizzando la distribuzione dei laureati in base alla loro residenza territoriale, la popolazione con maggio numero di laureati in ingegneria è in assoluto quella della provincia di Parma con 16 laureati in ingegneria ogni 1.000 giovani in età 18-25 anni. Seguono Ascoli Piceno, Lecco, L’Aquila e l’intero Molise, mentre al contrario, la provincia di Bolzano e il nord della Sardegna sono le aree in cui la propensione agli studi ingegneristici è minore.

Lieve flessione. Le donne laureate in ingegneria contano un 30,9% in leggero calo rispetto al 31,1% del 2013. Il rapporto mette in evidenza anche che i laureati di primo livello, dopo anni di progressiva crescita, hanno subito nel 2014 una lieve flessione: 28.253 contro i 28.346 del 2013.

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