Aste | Scenario 2019

Immobili all’asta: nel 2019 svalutati del 29% rispetto al valore complessivo di 18 mld

Sono 160.594 gli immobili messi all’asta nel corso del 2019, per un numero totale di 254.649 aste. A causa delle numerose aste deserte, il patrimonio immobiliare si è svalutato di 3,4 miliardi di euro a fronte di un valore complessivo di 18 miliardi di euro. Il quadro emerge dall’indagine svolta da Reviva sul mercato delle aste nel 2019.

Reviva è la prima azienda in Italia che si occupa di vivacizzazione delle aste immobiliari, unendo intelligenza artificiale e marketing esperienziale per abbattere i rischi e prevedere i valori degli immobili, evitando che le aste vadano deserte.

Con l’obiettivo di voler fornire un’analisi estremamente precisa del mercato delle aste immobiliari in Italia, Reviva ha realizzato Scenario aste immobiliari 2019, un’indagine con cui poter analizzare, valutare e dare un contesto preciso al portafoglio immobiliare presente in Italia.

L’analisi di Scenario aste immobiliari 2019, realizzata con il patrocinio dell’Osservatorio Tsei (tavola di studio delle esecuzioni immobiliari), è la prima che si basa esclusivamente sui dati del Portale delle Vendite Pubbliche (Pvp), dove confluisce obbligatoriamente la pubblicità legale di tutte le aste immobiliari bandite in Italia, sia riguardanti le esecuzioni immobiliari, sia le procedure concorsuali.

L’analisi dei soli dati del Pvp dà quindi la certezza di aver raccolto tutte le aste bandite in Italia e, allo stesso tempo, esclude potenziali errori dovuti alla doppia analisi di portali autorizzati alla pubblicità legale.

Importante è anche l’aspetto qualitativo dei dati analizzati. La relazione infatti, a differenza delle precedenti pubblicazioni a riguardo, ha un taglio volutamente immobiliare. Questa analizza gli immobili in asta situati su regioni e province anziché occuparsi dei tribunali che li hanno in carico e analizza l’offerta minima a cui gli immobili sono posti in asta (che è a tutti gli effetti il prezzo) anziché il prezzo base d’asta, che è ormai una mera formalità in disuso.

Fotografia del mercato

Sono stati 160.594 i lotti (prevalentemente singoli immobili o complessi immobiliari venduti in blocco) messi all’asta nel corso del 2019. Un dato che va ben distinto da quello relativo al numero complessivo di aste avvenute in Italia, intese come esperimenti di vendita di lotti, che ammonta a 254.649.

Dei 160.594 lotti all’asta il 56% sono residenziali, il 34% non residenziali e il 10% sono terreni. Nello specifico, il 76% dei lotti è coinvolto in procedure esecutive, il 22% in procedure concorsuali (fallimenti e concordati preventivi) e il 2% arriva da altre procedure di liquidazione.

Infine, il 59% dei lotti è andato in asta una singola volta, sintomo di una complessiva lentezza delle procedure di vendita. Queste prevedono infatti, in caso di mancata vendita del lotto, che quest’ultimo venga rimesso all’asta a un prezzo svalutato ulteriormente rispetto al suo valore effettivo e solo dopo che sia trascorso un periodo minimo di sei mesi.

A fronte del valore complessivo di 18 miliardi di euro (considerando l’offerta minima) a cui i lotti sono stati posti in vendita, la svalutazione del valore degli immobili dovuta alle aste deserte è stata complessivamente di 3,4 miliardi di euro. La svalutazione media di un lotto posto più volte in asta è stata del 29%.

Le cause di questo fenomeno sono da rinvenirsi soprattutto nella scarsa partecipazione alle aste immobiliari, ammantate ancora da un pesante velo di scetticismo da parte dei potenziali compratori, che faticano a considerare questo genere di acquisto come una valida alternativa offerta dal mercato immobiliare.

Panoramica geografica delle aste del 2019

Con i suoi 7.327 lotti è Roma la provincia con il maggior numero di immobili all’asta, seguita da Milano con 6.746 e infine Bergamo con 5.081 lotti. Risulta invece essere Oristano la provincia con il minor numero di immobili all’asta, con solo 166 lotti.

Dall’analisi, inoltre, emergono profonde differenze di prezzo tra i lotti del nord Italia rispetto a quelli del sud. Per esempio, mediamente i lotti in vendita a un prezzo più alto sono gli immobili non residenziali siti in Friuli Venezia Giulia, dove l’offerta minima media è di 526.813 euro mentre quelli a un prezzo più basso sono i terreni in Basilicata, per i quali l’offerta minima media è di 35.915 euro.

L’asta con il prezzo più basso, 100,10 euro, ha avuto come oggetto di vendita una quota di terreno in provincia di Palermo, mentre l’asta con il prezzo più alto, che ammontava a 42.290.000 euro, ha riguardato un albergo a Roma.

I lotti residenziali, quelli che in Italia tendenzialmente vanno per la maggiore, sono stati posti in vendita mediamente a 76.525 euro. Quelli mediamente più costosi si trovavano in Trentino Alto Adige a 125.981 euro e quelli più economici in Calabria a 45.146 euro.

Tecnologia e innovazione per potenziare il settore

A distanza di oltre due anni, le aste che hanno previsto anche la partecipazione telematica sono state complessivamente il 39%, di cui il 26% in modalità mista telematica e analogica. Si tratta di un sintomo che il sistema digitalizzato non convince ancora, in primis, gli organi di vendita e in secondo luogo i partecipanti.

La prossima grande sfida da vincere è quella di rendere il mercato delle aste immobiliari maggiormente attrattivo per i potenziali acquirenti, snellendo la burocrazia complessa che allontana chi è alla ricerca di un immobile e che rende ancora oggi il mercato delle aste un settore frequentato in prevalenza dagli addetti ai lavori.

Ivano De Natale | Ceo e co-founder Reviva.

Ivano De Natale | Ceo e co-founder Reviva

«Lo stiamo vivendo tutti: l’emergenza Covid-19 ci ha obbligati a un passo avanti verso la tecnologia e a trovare nuove soluzioni a vecchi problemi, facendocene apprezzare i benefici.  È necessario un passo in avanti in tal senso anche in questo mercato».

Giulio Licenza | Co-founder Reviva

Giulio Licenza | Cbdo e co-founder Reviva.

«Con questa analisi sulle aste intendiamo alzare il sipario e far emergere per la prima volta e con chiarezza le informazioni sconosciute e mai studiate del settore, che negli anni ha sempre sofferto di reportistiche i dati approssimative e incomplete. La nostra ambizione è rendere Scenario aste 2019 un punto di riferimento imprescindibile per chi si appresta a studiare il mercato delle aste immobiliari. La complessità nella realizzazione di Scenario aste immobiliari 2019 non sta tanto nella raccolta dei dati, quanto nella loro normalizzazione svolta dai nostri Data Scientists, ovvero il lavoro necessario per rendere ogni asta univoca, ricondurne di più alla stessa procedura, classificare le innumerevoli tipologie di immobili in asset class, unire i tribunali o le procedure, ecc. Un lavoro reso necessario dalla naturale diversità dei dati reperiti anche se presi dalla stessa fonte. Questa tra aste e lotti è una distinzione fondamentale, che rafforza ulteriormente l’alto livello di affidabilità della relazione annuale che abbiamo realizzato, per quanto concerne la rappresentazione e l’analisi dei dati sulle aste immobiliari svoltesi in Italia nel 2019. In passato, infatti, spesso i due differenti dati sono stati confusi o trattati superficialmente, con il risultato di restituire un quadro ancora troppo poco chiaro e preciso del mercato. Seppur meno rispetto al passato, ancora oggi permane questa diffidenza nei confronti delle aste immobiliari, causata sicuramente da un sistema burocratico e poco accessibile che non invoglia, bensì respinge, potenziali acquirenti a causa delle sue procedure ostiche. Questo processo innovativo deve coinvolgere sia il sistema sia le singole aziende che operano nel settore. Reviva, con questa puntuale analisi dello scenario delle aste immobiliari, vuole schierarsi in prima linea per portare maggiore attenzione e consapevolezza su questo mercato. È proprio l’analisi dei Big Data che ci guida a vivacizzare le aste immobiliari che ottengono poi le migliori performance del mercato; sono i dati e l’Intelligenza Artificiale a guidare il processo, uniti poi al marketing esperienziale». (vb)

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