Terremoto | Professioni

Ing. Bruno Finzi: «occorre una scelta coraggiosa per portare a termine la diagnosi sul costruito in Italia dopo il 1945»

Diagnosi del patrimonio edilizio esistente, analisi di vulnerabilità sismica del costruito, libretto del fabbricato sono le priorità indicate dal presidente della Commissione Strutture degli ingegneri di Milano. Molto c'è da fare per il patrimonio privato esistente, 30 milioni di immobili di cui circa la metà edificato nel periodo critico tra il 1945 e il 1980.
Ing. Bruno Finzi | Presidente della Commissione Strutture dell’Ordine degli ingegneri di Milano.
Ing. Bruno Finzi | Presidente della Commissione Strutture dell’Ordine degli ingegneri di Milano.

L’ing. Bruno Finzi, presidente della Commissione Strutture dell’Ordine degli ingegneri di Milano, così ha commentato il terremoto delle ultime ore con epicentro tra Umbria e Marche.

«Mettere in sicurezza un paese come l’Italia per far fronte ad eventi sismici che possono colpire tutto il suo territorio non è facile come dirlo. La prima cosa da fare è la diagnosi del patrimonio edilizio esistente; molto purtroppo è stato costruito in fretta e male nel dopoguerra fino agli anni ’70.

Questa prima diagnosi deve essere finalizzata a indicare quando e come è stato pensato/progettato e costruito un edificio, se in anni successivi alla sua edificazione si è intervenuti di nuovo a modificare, ampliare o indebolire la struttura dell’edificio stesso e se ne sono state modificate le condizioni di uso previste in origine.

Si è parlato molto negli ultimi 15 anni del cosiddetto libretto del fabbricato che ha visto diverse false partenze e principalmente, per quanto è stato fatto finora, ha coinvolto amministratori di condominio e geometri. È fondamentale far capire ad amministrazione e politica che gli ingegneri civili sono gli unici che possono fornire questo tipo di diagnosi e ricostruire quanto serve dal punto di vista strutturale.

Dopo questa diagnosi iniziale è necessario approfondire attraverso un’analisi di vulnerabilità sismica il comportamento del complesso strutturale sia per i carichi verticali, sia soprattutto per i carichi orizzontali dedotti dalle accelerazioni sismiche la cui mappa è ufficiale, consolidata e recepita da tutte le Regioni italiane.

Se pensiamo che dopo il crollo della scuola di San Giuliano nel 2003 è stata emessa un’ordinanza del Governo che rendeva obbligatoria quest’analisi per tutti gli edifici strategici, e che a oggi questa analisi è disponibile per poco più del 50% degli edifici pubblici di questo tipo, ci rendiamo conto di quanta strada ci sia ancora da fare per l’immenso patrimonio privato esistente in Italia; si tratta di circa 30 milioni di immobili esistenti di cui circa la metà edificato nel periodo critico tra il 1945 e il 1980!

È necessaria un’azione forte e coraggiosa volta a evitare la caccia alle streghe e la conta dei morti che ogni quattro anni, in corrispondenza di un evento sismico, siamo abituati a vivere in Italia».

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