Bene storico vincolato | Segheria Veneziana, Bresimo, Trento

Ingegneria e artigianalità per la nuova struttura del canale

Minuzioso lavoro di restauro per il quale è stato utilizzato solo il legno di larice proveniente da foreste e centri di taglio certificate. Tutto il legno è stato utilizzato al naturale, senza trattamenti con vernici e impregnanti. Le lavorazioni sugli elementi strutturali sono state effettuate dal centro taglio, la lavorazione degli elementi in legno inceve sono ad opera della falegnameria vincitrice dell’appalto.

La piccola segheria veneziana costruita sulla sponda destra del torrente Barnes, ai margini del piccolo centro abitato di Bresimo in Trentino è una delle poche ancora funzionanti dell’intero territorio della Valle di Non. Si ritiene che questo tipo di segherie siano state introdotte in Trentino intorno al XIII secolo dai veneziani ed ebbero una larga diffusione soprattutto tra il XV ed il XVI secolo grazie alla progressiva espansione del commercio del legname.

Stato di fatto. Vista d’insieme della segheria veneziana e del canale di derivazione dell’acqua.
Stato di fatto. Vista d’insieme della segheria veneziana e del canale di derivazione dell’acqua.

Il manufatto rientra tra i beni storici vincolati dalla soprintendenza dei beni architettonici della provincia autonoma di Trento ed è assoggettato alla Legge 16.6.1927, n. 1766. Dal rio Barnes è stata realizzata una derivazione e una canalizzazione dell’acqua di notevole pregio ingegneristico e artigianale.

L’acqua deviata in prossimità del ponte che attraversa il rio, è trasportata tramite un canale ligneo sopraelevato, fino alla ruota idraulica che con il suo movimento genera energia meccanica utilizzata per azionare la segheria idraulica.

Il manufatto è costituito dal corpo di fabbrica che ospita il macchinario per la segagione del legname e dal lungo canale in legno di larice che porta l’acqua alla ruota per il funzionamento della sega. L’edificio di modeste dimensioni che si sviluppa su due piani, uno seminterrato e uno completamente fuori terra, ha una pianta di forma rettangolare con il lato maggiore lungo circa 23 m e il minore lungo circa 5,50 m.

All’origine murature in pietrame locale e legno di larice

Il manufatto originario fu realizzato con murature in pietrame locale intonacate a calce al piano parzialmente interrato e nella parte che riguarda il deposito e residenza del segantino (la persona che in passato faceva funzionare la segheria), mentre la parte adibita a segheria e la copertura furono realizzate in legno di larice locale così come pure la finitura della copertura che originariamente era in tavole di larice. In tempi recenti il manto di copertura è stato sostituito con uno in lamiera e alcune parti della struttura muraria in pietra sono state sostituite e rinforzate con dei setti in calcestruzzo armato.

Stato di fatto. Il canale di derivazione svuotato dell’acqua.
Stato di fatto. Il canale di derivazione svuotato dell’acqua.

Il piano seminterrato presenta un’unica apertura costituita da un portone a due ante in legno posto sul lato est, mentre tutte le altre pareti fuori terra sono cieche. All’interno si trova un locale unico, nel quale si possono osservare i macchinari che trasmettono la forza motrice generata dal mulino ai macchinari per la segagione dei tronchi.

Il piccolo volume in muratura, abitazione e segheria

Il piano superiore è composto da un piccolo volume in muratura, abitazione un tempo del segantino, e dalla segheria vera e propria. I due corpi di fabbrica appaiono come un unico manufatto, anche se, le coperture, sono sfalsate tra loro in altezza di alcuni centimetri. Il volume si contraddistingue per essere in parte completamente opaco e chiuso al pubblico per una grande porzione, dove si trova la sega vera e propria che per necessità di lavorazione, completamente aperto su due dei quattro lati e protetto superiormente dalla copertura a due falde.

Stato di fatto. La ruota idraulica, lo scivolo e il deviatore dell’acqua.

Questa parte del corpo di fabbrica si distingue per la grande permeabilità visiva che caratterizza i lati sud ed est. Qui, infatti, la copertura è sostenuta da alcuni pilastri in legno e da alcuni piccoli setti in muratura, tra i quali non è interposto nessun tipo di tamponamento. A nord un tamponamento disposto tra i pilastri e realizzato in assi di legno di larice posate in verticale ripara dagli schizzi d’acqua e dalla corrente d’aria provocata dal rio Barnes. Lungo il lato sud del manufatto costeggiato dalla strada di accesso sono presenti alcune travi in legno che fuoriescono dalla struttura e che servivano un tempo per il deposito del materiale da lavorare.

Stato di fatto. La rastrelliera per fermare rami, foglie e sassi prima che arrivino alla ruota idraulica.

La parte adibita un tempo a abitazione è accessibile tramite una piccola porta d’ingresso sul lato est, in diretta comunicazione con l’ambiente della segheria. Il locale interno di limitate dimensioni presenta, oltre alla porta d’ingresso, solo due forature di forma regolare di modeste misure (60×100 cm) sul lato sud, mentre tutte le altre pareti sono completamente cieche.

Attualmente qui si conservano gli strumenti utilizzati un tempo per la segagione dei tronchi, mentre in passato costituiva l’abitazione del segantino. Unica particolarità dell’ambiente è la presenza di un caminetto nell’angolo sud-est. All’esterno il volume è basso e compatto con tetto a due falde il cui colmo ha orientamento est-ovest. La finitura esterna delle pareti è in intonaco di calce, a esclusione del timpano che è realizzato con assi di legno di larice.

Smontaggio del canale. La ruota idraulica senza scivolo e deviatore e particolare dei plinti in c.a. necessari al sostegno della struttura lignea e i piatti in acciaio che legano c.a. e legno.

Le due coperture, quella della segheria e quella dell’abitazione del segantino hanno entrambe una struttura lignea principale di pregevole fattura e in buono stato conservativo, mentre il manto di copertura in lamiera, posizionato sopra un tavolato grezzo in legno è in cattive condizioni di conservazione. Dalla segheria, tramite una porta posta sul lato nord è possibile accedere a una scala che porta a un piccolo terrazzino realizzato alla quota del canale di derivazione dell’acqua e dal quale è possibile verificare lo stato interno del canale stesso.

Canale in legno su plinti in calcestruzzo

Il canale, interamente realizzato in legno, fissato su plinti in calcestruzzo, si sviluppa per una lunghezza di circa 60 metri ed è caratterizzato dall’andamento sinuoso formato da due leggere curve contrapposte (una forma a S con le curve molto morbide).segheria-veneziana_6

Internamente ha una sezione di forma rettangolare, alta 76 cm e larga 90. Le pareti e il fondo sono state realizzate con assi di legno dello spessore di 4 cm e larghezza pari a circa 19 cm giuntate tra loro con un incastro a maschio e femmina.

La struttura che lo sorregge ha un’altezza variabile per mantenere uniforme la pendenza di scorrimento dell’acqua e allo stesso tempo adattarsi all’andamento del terreno. Il punto più basso dista dal terreno circa 1 metro, mentre nel punto più alto che corrisponde all’estremità finale del canale, l’altezza dal suolo è di circa 5,50 m.

Tutti gli elementi lignei che costituivano il manufatto prima dell’intervento erano stati completamente sostituiti alla fine degli anni ’80. Sia il canale, sia i supporti strutturali, presentavano marcescenze in molti punti ed era quindi necessario la loro urgente sostituzione per poter mettere nuovamente in funzione la segheria veneziana e anche per evitare danneggiamenti maggiori che potessero compromettere anche l’integrità della segheria.

Pulizia e sistemazione. La sistemazione del piano e delle rampe prima della posa in opera del nuovo canale.
Pulizia e sistemazione. La sistemazione del piano e delle rampe prima della posa in opera del nuovo canale.

Il degrado delle strutture

I plinti in calcestruzzo non presentavano segni di particolare degrado se non qualche piccolo cedimento avvenuto nel tempo che aveva leggermente compromesso l’andamento altimetrico del canale. Alcuni controventi della struttura in legno erano completamente staccati dal resto della struttura e erano crollati al suolo.

Nella parte più a monte, nei pressi del ponte carrabile che attraversa il rio, era inoltre evidente una grossa fuoriuscita di acqua dovuta alla deformazione e alla rottura delle assi del canale. Ciò comportava una forte perdita di pressione dell’acqua che quindi prima dell’intervento non aveva più la necessaria pressione per fare girare la ruota che mette in moto i meccanismi della segheria.

Montaggio del canale. Posa in opera dei cavalletti e delle travi di sostegno al canale dell’acqua.
Montaggio del canale. Posa in opera dei cavalletti e delle travi di sostegno al canale dell’acqua.

Per tale motivo la segheria, in genere utilizzata per scopi didattici, non è più stata messa in funzione da alcuni anni a questa parte. Inoltre la continua fuoriuscita di acqua dal canale, per tutta la sua lunghezza, in minima parte necessaria ai fini del corretto funzionamento del manufatto, aveva indebolito notevolmente dal punto di vista statico la struttura lignea portante, oltre ad aver favorito la nascita di funghi e muschi che hanno contribuito a indebolire ulteriormente le parti lignee.

Per tali motivi l’amministrazione comunale di Bresimo, proprietaria della segheria e del canale ha deciso di effettuare i necessari lavori di restauro del canale. Nel corso degli ultimi decenni l’edificio non ha subito interventi di manutenzione, e i segni del degrado sono evidenti, mentre il canale è stato realizzato nel 1989 in sostituzione del canale esistente, mantenendo forme e geometrie.

Il progetto di restauro

Strumento importantissimo e propedeutico al progetto di restauro è stato un accurato rilievo di tutti gli elementi lignei che costituivano il canale: la struttura, il canale, lo scivolo, i collari. Il rilievo ha permesso di conoscere in modo approfondito ogni parte dell’opera e ha fornito la base sulla quale è stato possibile realizzare nel modo più preciso possibile il progetto di restauro.

Montaggio del canale. Posa dei traversi inferiori dei collari che mantengo unito e integro il canale sotto il peso e le spinte dell’acqua.
Montaggio del canale. Posa dei traversi inferiori dei collari che mantengo unito e integro il canale sotto il peso e le spinte dell’acqua.
  • Lungo i 60 metri del suo sviluppo erano anche presenti ulteriori componenti lignei utili al corretto funzionamento dell’intero manufatto:
  • un dissabbiatore per fare in modo che il materiale trasportato dall’acqua non arrivi fino alla ruota ma venga eliminato o fermato prima
  • un deviatore posto all’inizio del canale permette di re-immettere l’acqua nel torrente Barnes senza che questa percorra il canale
  • una rastrelliera composta da doghe di legno distanti alcuni centimetri l’una dall’altra per trattenere eventuali sporcizie di grandi dimensioni che possono essere trasportate dall’acqua, come ad esempio sassi, foglie o rami
  • uno scivolo deviatore posizionato sopra lo scivolo finale che conduce l’acqua alla ruota. Se azionato permette di deviare l’acqua prima che colpisca la ruota.

Tutti i pezzi di legno che costituivano queste parti sono stati misurati e ridisegnati al computer per andare a comporre un abaco completo di tutti pezzi che componevano il manufatto.

Montaggio del canale. Posa dei traversi inferiori dei collari che mantengo unito e integro il canale sotto il peso e le spinte dell’acqua.
Montaggio del canale. Posa dei traversi inferiori dei collari che mantengo unito e integro il canale sotto il peso e le spinte dell’acqua.

Inoltre per garantire il funzionamento del bene anche dopo l’intervento di restauro è stato effettuato un preciso rilievo altimetrico per definire la corretta pendenza del canale e l’effettiva portata d’acqua necessaria per fare girare la ruota. Sulla base di queste analisi sono stati redatti gli elaborati di progetto, i computi e i capitolati per l’appalto del lavoro.segheria-veneziana_11

L’intervento di restauro

Una volta effettuato il rilievo e redatto l’abaco dei componenti si è proceduto a smontare pezzo per pezzo il manufatto. Durante questa fase è stata fatta un’attenta verifica per individuare se erano presenti elementi in buono stato conservativo e quindi riutilizzabili. Da questa analisi è emerso che tutti i componenti erano profondamente compromessi e non più utilizzabili.

Montaggio del canale. realizzazione del canale e dei montanti verticali collari. Per fissare il montante verticale al traverso orizzontale è stato utilizzato un piccolo cuneo in legno visibile alla base del montante.
Montaggio del canale. realizzazione del canale e dei montanti verticali collari. Per fissare il montante verticale al traverso orizzontale è stato utilizzato un piccolo cuneo in legno visibile alla base del montante.

Si è quindi proceduto allo smaltimento di questi ultimi. A questo punto dal terreno emergevano solamente i fissaggi metallici che vincolavano la struttura in legno ai plinti in calcestruzzo. Per volontà della direzione lavori è stata verificata la condizione di tutti i plinti e tre di essi sono stati sostituiti. Prima di cominciare la posa del nuovo canale è stato sistemato il terreno intorno rimodellando le rampe verdi ed estirpando la vegetazione in eccesso.

 La posa in opera della nuova struttura del canale

È cominciata dai “cavalletti” più a monte, di dimensioni minori. Ogni elemento è composto da un traverso (20×20 cm) posato in orizzontale parallelo alla fondazione e fissato a essa con dei profili metallici che lo tengono alzato rispetto al piano del terreno. Su questo si posano due pilastri (20×18 cm) leggermente inclinati verso l’interno.

Montaggio del canale. Il canale quasi concluso con in primo piano l’elemento che funge da dissabbiatore e da deviatore dell’acqua con il tratto di canale che re-immette l’acqua nel rio Barnes.
Montaggio del canale. Il canale quasi concluso con in primo piano l’elemento che funge da dissabbiatore e da deviatore dell’acqua con il tratto di canale che re-immette l’acqua nel rio Barnes.

Tra i due pilastri vengono posati due controventi (9×11 cm) e infine alla sommità è posato un ulteriore traverso (20x20cm) che lega insieme tutti i pezzi e che funge anche da appoggio per le travi che reggeranno il canale. Pilastri e controventi sono stati preventivamente tagliati e sagomati con le macchine a controllo numerico per fare in modo che tutti i pezzi s’incastrassero in modo corretto tra loro. Per fissare il tutto sono stati utilizzati bulloni a testa esagonale in acciaio inossidabile adatti all’assemblaggio di giunti legno-legno.

Dopo aver messo in sicurezza e vincolato questo primo elemento si è proceduto alla posa del secondo. Tra i due “cavalletti” è stato quindi messo in opera un diagonale (11×16 cm) con funzione di controvento. Si è proceduto così per tutti 20 i sostegni del canale.

Montaggio del canale. Lo scivolo che conduce l’acqua alla ruota idraulica.
Montaggio del canale. Lo scivolo che conduce l’acqua alla ruota idraulica.

Una volta conclusa la posa della struttura primaria è stata misurata dalla direzione lavori la quota di ogni elemento al fine di verificare la pendenza del tracciato. Questa informazione risulta di fondamentale importanza per il funzionamento della segheria. Se infatti l’acqua arriva in fondo al canale con una velocità troppo elevata, invece che scorrere lungo lo scivolo, formerà un salto e oltre a perdere potenza, non colpirà correttamente le pale della ruota idraulica che di conseguenza non si muoverà. Viceversa se l’acqua rallenta troppo all’interno del canale l’acqua che scorrerà lungo lo scivolo non sarà sufficiente per mettere in moto il meccanismo. Per ottenere la giusta velocità dell’acqua le pendenze del canale variano leggermente e l’ultimo tratto di quest’ultimo sarà addirittura leggermente in salita.

Montaggio del canale. Campionatura e verifica del traverso orizzontale dei collari.
Montaggio del canale. Campionatura e verifica del traverso orizzontale dei collari.

Al di sopra di questa struttura, da “cavalletto” a “cavalletto”, sono state posate coppie di travi (18x20cm), parallele tra loro, fino a coprire tutta la lunghezza del canale. L’unione di ogni tratta è stata realizzata con delle piastre in acciaio inossidabile preforate posizionate sul lato interno delle travi per non essere visibili.

Il piano inclinato così ottenuto è stato utilizzato per la corretta posa del canale che trasporterà l’acqua. Quest’ultimo è composto sia per le pareti sia per il fondo da tavole in legno di larice dello spessore di 40 mm, giuntate fra loro a maschio e femmina. Per garantire maggiore tenuta all’acqua la bisellatura e la fresatura delle tavole è stata eseguita manualmente dall’artigiano e non con macchinari a controllo numerico. È stato così possibile realizzare un biselllo di dimensioni 15 mm di altezza per 10 mm di larghezza, che possa resistere alle sollecitazioni dei movimenti naturali del legno.

Per mantenere unito e stabile il canale sono stati realizzati dei “collari” sempre di legno, formati da un traverso alla base e uno alla sommità del canale di dimensioni 8x25x140 cm, forati in due punti per fare passare i due montanti verticali che trattengono lateralmente le tavole dalla spinta dell’acqua. Questi montanti hanno dimensioni pari 6x8x102 cm.segheria-veneziana_16

Per il loro fissaggio, che avviene a secco, senza l’ausilio di parti metalliche, sono stati realizzati appositamente dei cunei da incastrare tra i morali verticali e i traversi orizzontali. Per bloccare definitivamente i collari sono state realizzate delle chiavi di forma trapezioidale da infilare in appositi fori realizzati sui montanti verticali. Per concludere l’opera in legno sono stati realizzati alcuni elementi particolari per il suo corretto funzionamento.

All’inizio del canale è stato realizzato il deviatore dell’acqua, realizzato tramite una saracinesca in legno, manovrabile manualmente con l’uso di una lunga leva di legno che permette di fare fuoriuscire l’acqua dal canale per la manutenzione futura di tutto il manufatto e farla rientrare nel torrente.

Lungo il canale, al suo interno è stata inoltre predisposta una “rastrelliera” per fermare eventuali sporcizie, quali foglie o sassi di grandi dimensioni che possono entrare con l’acqua nel canale e compromettere il funzionamento della ruota idraulica.

Montaggio del canale. Dettaglio del canale e degli elementi che lo compongono.
Montaggio del canale. Dettaglio del canale e degli elementi che lo compongono.

In fondo sono stati realizzati lo scivolo che conduce l’acqua al mulino e il deviatore per permettere di arrestare manualmente la ruota deviando il flusso dell’acqua prima che questa la colpisca. Quest’ultimo è costituito da un tratto di canale basculante che può essere mosso dal segantino tramite una lunga leva in legno direttamente dall’interno della segheria.

Per concludere il lavoro è stata stesa della ghiaia di porfido alla base dell’opera per evitare che l’acqua stagnante in prossimità delle strutture lignee le danneggi in breve tempo.

Prima di rimettere in funzione la segheria veneziana è stato necessario attendere che il legno del canale assorbisse la giusta quantità d’acqua. Non essendo infatti quest’ultimo impermeabilizzato è stato necessario attendere che il legno si gonfiasse con l’acqua e si chiudessero così tutte le micro forature e i giunti dai quali trapelava l’acqua. Dopo qualche giorno di utilizzo la portata d’acqua del canale ha raggiunto la quantità necessaria per avere la forza necessaria per mettere nuovamente in moto la ruota idraulica.

Canale concluso. Fase di riempimento del canale. L’acqua non ha ancora raggiunto il livello corretto per avere la necessaria forza per mettere in movimento la ruota idraulica e quindi la sega.
Canale concluso. Fase di riempimento del canale. L’acqua non ha ancora raggiunto il livello corretto per avere la necessaria forza per mettere in movimento la ruota idraulica e quindi la sega.

Solo legno di larice naturale

Per l’intervento è stato utilizzato solo legno di larice proveniente da foreste e centri di taglio certificati. Le lavorazioni particolari sugli elementi strutturali sono state effettuate dal centro taglio, mentre la fresatura, la bisellatura, la foratura e la lavorazione degli elementi in legno del canale sono stati tutti eseguiti dalla falegnameria che ha vinto l’appalto dei lavori. Tutto il legno è stato utilizzato al naturale, senza trattamenti con impregnanti o vernici. Questa scelta è stata fatta per garantirne la durata negli anni e anche per lasciare che il materiale continui a “vivere” modificando le sue caratteristiche nel tempo. La variazione di colore del legno di larice lasciato al naturale che in pochi anni avrà assunto una colorazione grigiastra è una scelta progettuale per mitigare e migliorare l’integrazione del manufatto nell’ambiente circostante.

Vista d’insieme a lavori ultimati.
Vista d’insieme a lavori ultimati.

Il ruolo dell’artigiano

L’intervento è stato completamente realizzato dalla falegnameria Fabio Fauri di Bresimo. Per la particolarità e per le difficoltà del lavoro il titolare si è occupato del cantiere e ha curato in prima persona tutte le lavorazioni artigianali del legno e la posa in opera degli elementi. Sul cantiere, per tutta la sua durata pari a 120 giorni lavorativi è stata presente sempre una sola persona. Fanno eccezione solamente il reperimento del legname e il posizionamento delle travi di dimensioni maggiori per la posa in opera delle quali, oltre al titolare della falegnameria era presente anche un operaio specializzato nell’utilizzo di sistemi di sollevamento e movimentazione di pesi in cantiere.

Arch. Mirko Franzoso
Arch. Mirko Franzoso

Chi ha Fatto Cosa
Committente Comune di Bresimo (Tn)
Progettista e direttore lavori arch. Mirko Franzoso
Importo dell’intervento  60.000 euro
Superficie d’intervento 150 mq
Realizzazione Falegnameria Fabio Fauri

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