Guida Pratica | Conservazione

Integrazione dell’intonaco e ripristino della volta in canniccio

Interventi di consolidamento e integrazione della struttura lignea della volta in canniccio di Villa Bombrini detta «Il Paradiso» a Genova. Oggetto della scheda è l’intervento effettuato nel salone del piano nobile sulla struttura lignea della volta in canniccio e sui dipinti a fresco di Lazzaro Tavarone (1614).

Villa Saluzzo Bombrini, detta «Il Paradiso», fu edificata su progetto dell’architetto Andrea Ceresola detto il Vannone sul finire del XVI secolo per residenza di villeggiatura della famiglia Saluzzo. A metà Ottocento passa in proprietà ai Bombrini (sino al 2005).
Oggetto della Guida Pratica è l’intervento effettuato nel salone del piano nobile sulla struttura lignea della volta in canniccio e sui dipinti a fresco di Lazzaro Tavarone (1614). 

GUIDA CONSERVAZIONE

La presenza di un intonaco coevo alla struttura, presumibilmente cinquecentesco, sull’estradosso delle canne è insolita, tuttavia risulta essere un’espediente suggerito come protezione da più autori di antichi manuali di tecnica costruttiva.
I campioni d’intonaco prelevati in più punti e sottoposti ad analisi fisico-chimiche e mineralogiche risultano costituiti da calce bianca magnesiaca carbonatata e sabbia a granulometria irregolare con calcarenite e serpentino; in un campione sono presenti grossi grumi di calce mal miscelata. Lo spessore di questo intonaco è di circa 5/7 mm.

GUIDA CONSERVAZIONE estradosso

In base ai dati acquisiti in fase di progettazione dell’intervento si è potuto stabilire che il restauro del ‘46 era ancora efficace per quanto riguarda il rinforzo delle centine e la chiodatura dell’intradosso, mentre risultava ormai inefficace per quanto riguarda la stabilizzazione dei piedi delle centine: la malta applicata come blocco era decoesa e priva di forza strutturale e per il consolidamento degli intonaci: il gesso, per sua natura non è un materiale idoneo per questo tipo d’intervento, igroscopico e costituito da sali idrosolubili. Sotto la boiaccatura di restauro in gesso sono stati evidenziati residui di polvere e sporco che non permettevano la buona adesione col canniccio e l’intonaco originale.
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