Edilizia Residenziale | Una casa per quattro fratelli, Savignano Sul Rubicone (Fc)

Integrazione edificio – impianto: sostenibilità e durabilità dell’opera

Quattro unità abitative su tre piani, realizzate con criteri di bio-ecocompatibilità, si contraddistinguono per un sistema costruttivo a setti in cemento armato cielo-terra e solai a doppia nervatura. In considerazione della conformazione del lotto e del numero di unità abitative, il progetto ha previsto l’adozione di misure tali da garantire il contenimento dei consumi energetici attraverso un orientamento prevalente, soprattutto della zona giorno, ottenuta anche grazie a volumi compatti. Complessivamente il fabbricato per singola unità abitativa, considerato il sistema costruttivo dell’involucro, la configurazione degli impianti, il rendimento dei pannelli fotovoltaici e gli apporti passivi della radiazione solare, realizza un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale di 9.37 KWh/mq anno.

Ubicato nell’ambito collinare di Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena, l’edificio commissionato allo studio Cotta Solomita Architetti Pianificatori si compone di quattro unità abitative con tipologia a schiera. L’edificio ricade all’interno di un lotto sostanzialmente rettangolare, parte di un ampio piano particolareggiato articolato sul versante collinare.

Scorcio del fronte principale.

Con una superficie di circa 1300 mq e una capacità edificatoria di 1600 mc, le quattro unità abitative sono state sviluppate secondo un’articolazione planimetrica della pianta e una movimentazione dei fronti e delle coperture. Le quattro unità abitative sono composte da tre piani: un piano interrato, un piano terra e un primo piano.

Seguendo lo sviluppo delle curve di livello le unità abitative sono unite due a due e risultano quindi sfalsate tra loro di circa 60 cm seguendo l’andamento orografico del terreno.

In considerazione dell’orientamento del sublotto con i lati corti posti in parallelo all’asse nord-sud, le unità abitative risultano sviluppate lungo quest’asse e sono addossate sul limite nord della sagoma di massimo ingombro favorendo la più ampia superficie a giardino rivolta a sud e quindi verso gli accessi pedonali posti lungo il marciapiede.

Realizzate con criteri di bio-ecocompatibilità,si contraddistinguono per un sistema costruttivo a setti in cemento armato cielo-terra e solai a doppia nervatura.

Fronte laterale sulla strada di accesso.

Il progetto

Le abitazioni suddividono il lotto in aree di esclusiva pertinenza e aree comuni come la rampa di accesso e l’area di manovra per il piano interrato dove sono collocati i garage. L’accesso pedonale è posto sulla dalla pubblica via, in asse con la mezzeria della facciata; una rampa a leggera pendenza conduce all’area pavimentata e alla loggia.

La porzione di fabbricato della singola unità è composta in pianta da un sistema di due rettangoli paralleli: il primo scavato, su cui si individuano le due logge, il secondo allungato che delimita le logge. Il sistema compositivo e strutturale dell’edificio si rifà a setti paralleli in c.a.

Giardino dell’unità C.

L’ingresso all’abitazione avviene direttamente dalla loggia; dal soggiorno è possibile raggiungere direttamente la cucina e l’annessa area pranzo, il vano scala e il bagno. Il soggiorno, di forma pressoché quadrata, ha sul lato a sud un infisso scorrevole che consente il collegamento diretto con la loggia e il giardino sul fronte principale, mentre una parete in parte opaca e in parte trasparente filtra zona cucina pranzo e il relativo accesso alla loggia e al terrazzo di pertinenza sul lato nord.

Scala interna.

Mentre il soggiorno e la cucina hanno un’altezza di 2.70 m, il vano scala, il disimpegno, l’ingresso e il bagno hanno un’altezza netta di 2.40 m.

Il piano primo destinato alla zona notte oltre alla scala e al disimpegno è composto da due camere da letto matrimoniali che in parallelo al piano sottostante si affacciano direttamente sulle rispettive logge.

Un ulteriore balcone amplia la facciata principale rivolta a sud e collega di fatto la camera da letto con il bagno. Un bagno e un ripostiglio completano la dotazione del piano.

Un doppio lucernaio in copertura, posto sopra la scala, illumina zenitalmente tutto il vano scala. Il piano interrato, oltre al vano scala e disimpegno, si compone di un bagno, lavanderia, dispensa, garage e centrale tecnica.

Tutti i vani sono collocati sotto il perimetro della superficie coperta. Il perimetro di pertinenza dell’unità è dotato di una bocca di lupo ispezionabile profonda 1 m.

Interno del soggiorno con vista sul camino.

Struttura in cemento armato e copertura in legno

Dal punto di vista strutturale si tratta di un edificio con struttura in cemento armato e copertura in legno, piuttosto tradizionale quindi nella scelta dei materiali costruttivi delle strutture portanti se non fosse per la presenza di due particolarità: i solai realizzati a piastra nervata alleggerita con elementi-casseforme in plastica U-Boot Beton del gruppo Daliform e un numero rilevante di «pilastri in falso» poggiati sulla piastra del solaio.

L’impiego dei casseri a perdere in polipropilene riciclato U-Boot Beton ha consentito la realizzazione di solai a piastra senza ricorrere all’utilizzo di capitelli emergenti (i cosiddetti funghi) potendo, questi ultimi, essere confinati all’interno dello spessore stesso del solaio.

Terrazzo su fronte retro.

Con un’altezza degli elementi a perdere di 20 cm e grazie all’ausilio di piedini conici elevatori, sommergendo i casseri U-Boot Beton nel getto di calcestruzzo, si è ottenuta la formazione di una soletta piana continua sia al di sopra, sia al di sotto, e di un graticcio di nervature mutualmente ortogonali e interconnesse tra loro, nei due sensi, a costituire le sezioni resistenti.

Con un’altezza complessiva di 30 cm il solaio così realizzato ha consentito un notevole risparmio di calcestruzzo e ferri d’armatura nonché la configurazione di una soletta di grande luce e portata senza l’ausilio di travi aggiuntive.

Particolare fronte retro.

La suddivisione in quattro unità abitative distinte del complesso edilizio ha consentito in perfetto concerto con la concezione architettonica del fabbricato, di avere una serie di grandi setti trasversali in cemento dello spessore di 25 cm da cielo a terra in corrispondenza delle divisioni tra le singole proprietà.

Pertanto la divisione fisica tra le singole unità abitative sul lato cieco delle tipologie a schiera coincide fisicamente con i suddetti setti portanti.

Le quattro unità, unite due a due, sono interrotte fisicamente da uno spazio centrale che ha consentito il salto di quota per rispettare l’andamento orografico del terreno e il posizionamento del giunto sismico tra le due parti in modo da spezzare la lunghezza totale del fabbricato sia per ragioni torsionali sismiche che per contenere nel giunto gli eventuali cedimenti differenziali del terreno in una zona collinare sempre passibile di movimenti anche solo dovuti alla presenza o meno di acqua nel terreno.

Il particolare disegno della copertura che presenta un movimento delle falde all’interno del campo dell’unità abitativa ha determinato la necessità d’introdurre una stilata di pilastri in falso sul solaio del piano terra (il primo solaio a copertura dell’interrato destinato a garage) e un’ulteriore serie di pilastri in falso per l’appoggio dei balconi e della porzione del coperto nel retro dove era fisicamente impossibile arrivare alle fondazioni per la presenza del corsello interrato di accesso ai garage.

L’edificio pertanto, pur nella sua articolazione, presenta uno schema strutturale semplificato a garanzia di una richiesta della committenza e volontà dei progettisti di avere le piante libere su ogni piano al fine di garantire la più ampia libertà compositiva e funzionale.

Armatura della platea e i tubi di scarico annegati.

Pilastri in falso e azione sismica

Il tema dei pilastri in falso è stato piuttosto dibattuto in questi anni e non sono mancanti confronti serrati con gli organi di controllo preposti. È evidente che, dove possibile, è una soluzione da evitare in quanto introduce dei punti critici a taglio che non hanno un comportamento a rottura duttile ma fragile e quindi non auspicabili in zona sismica, ma alcune volte la presenza, come in questo caso, del parcheggio interrato con relativi percorsi di distribuzione porta il progettista strutturale a fare delle scelte anche non lineari rispetto ai classici schemi ormai consolidati.

Nel caso specifico di quest’intervento i setti trasversali in cemento armato sono stati considerati come le strutture portanti principali a cui sono appoggiati i solai di piano mentre i pilastri interni in falso come strutture secondarie necessarie solo a portare il coperto in legno, tra l’altro piuttosto leggero rispetto alle altre strutture, tutte estremamente massive (setti e orizzontamenti in cemento armato nervato).

Quindi la non duttilità della costruzione è stata concentrata tutta su questi pilastri interni che, al limite, possono plasticizzarsi e ridursi a bielle incernierate delegando ai setti trasversali il compito di reggere l’azione sismica.

A livello di calcolo, tutto il sistema è stato schematizzato a elementi tipo guscio sia per le pareti che per gli orizzontamenti. Nel caso dei solai, sono stati inseriti elementi con un peso equivalente a quello della piastra nervata alleggerita e poi ricavate le sollecitazioni con cui sono state dimensionate le armature distribuite all’interno dei canali (tipicamente ogni 60 cm in entrambe le direzioni).

Il coefficiente di struttura utilizzato, vista la presenza di setti irrigidenti prevalentemente agenti al taglio e alla bassa duttilità del complesso strutturale, è stato q=1.

Cantiere | Platea di fondazione

La cantierizzazione dell’intervento è stata preceduta da una dettagliata definizione del progetto esecutivo con particolare attenzione alla realizzazione del piano interrato. L’edificio poggia su una platea continua in cemento armato di 50 cm di altezza e nel salto di quota tra le due porzioni di fabbricato la platea assume una altezza di 100 cm ed è interrotta dal giunto sismico.

Il cemento di platea con aggiunta di additivo idrofugo alla base è stato ulteriormente protetto con l’ausilio di una guaina bituminosa impermeabilizzante Testudo P4/16 mm (Index).

Analogamente, lo spiccato dei setti verticali a contatto col terreno è stato ulteriormente protetto con guaina bituminosa Armodillo P4 (Index). La necessità d’impermeabilizzare la discontinuità del giunto sismico sia a platea sia lungo lo sviluppo delle pareti verticali è stato risolto con l’ausilio di Waterfirm Pvc (Fima System), un sistema brevettato in plastica morbida annegata nel getto con la predisposizione di tubi per eventuale iniezione di malte di ripristino nel caso sorgessero fessurazioni nel cemento con conseguenti infiltrazioni.

Copertura in zinco titanio VmZinc.

Il perimetro esterno della platea e del relativo spiccato dei muri in elevazione è stato ulteriormente protetto dalle azioni igroscopiche dell’eventuale acqua in eccesso con un tubo di drenaggio del diametro 125 mm in hdpe protetto da un foglio di tessuto non tessuto e ghiaia di granulometria 3-5 mm.

Nel getto della platea sono stati annegati i tubi orizzontali di scarico delle fognature e i relativi pozzetti di raccordo, ispezione e scarico. Nel passaggio delle tubazioni tra le due porzioni di platea, in corrispondenza del giunto sismico, si è introdotto un ulteriore tubo che garantisce lo scorrimento tra le due parti ed evita eventuali deformazioni e perdite del tubo stesso di scarico.

Facciate Ventilate Terreal | Zephir Evolution

La famiglia di rivestimenti a secco più diffusa tra la gamma Terreal, Zephir, con le innovazioni tecnologiche apportate al ciclo produttivo, è diventata Zephir Evolution: lastra monopelle con fissaggio a montante e traverso di lunghezza fino a 150 cm.

La tradizionale brillantezza delle argille di Francia caratterizza questo prodotto di grande formato ma di basso spessore (1,5 cm), leggero (meno di 35 kg/mq) e con caratteristiche meccaniche elevate, dal profilo sagomato con giunto orizzontale chiuso.

La versatilità del sistema di fissaggio dello Zephir, in lega di alluminio, si sposa alla modernità del grande formato, conservando intatte le prerogative di leggerezza e resistenza che ne fanno da sempre fa l’elemento più idoneo per interventi nuovi e per applicazioni in contesti di restauro, anche in zone sismiche.

Zephir Evolution facciate ventilate.

L’estetica inconfondibile della terracotta naturale di Terreal, con il suo calore, brillantezza, e la sua naturale variabilità cromatica trova nuove applicazioni, in questo elemento che rappresenta, per molti versi, una strada per il futuro.

La nuova lunghezza fino a 150 cm consente un uso anche in architetture contemporanee, mentre le nuove finiture, smaltate e rigate, si uniscono alla grande varietà di colori in pasta, per possibilità di uso di grande impatto architettonico e ottima valenza tecnica, con un occhio alle condizioni economiche che ne consentono l’utilizzo in innumerevoli contesti, dal nuovo al recupero.

Particolare del cassettone coibentato.

Dettagli tecnici e tecnologici in copertura

Le fasi costruttive della struttura portante si sono succedete con rapidità fino ad arrivare allo spiccato del tetto. Qui al sistema di travi trasversali allo sviluppo dei setti in cemento armato si è frapposto un’orditura di travi lamellari 18×24 cm con sovrapposto doppio tavolato incrociato 3+3 cm.

La particolare conformazione della copertura a falde contrapposte con la presenza di un impluvio ha comportato l’adozione di particolari accorgimenti. Innanzitutto la stratigrafia del solaio di copertura, a garanzia di un performante comportamento, sia durante il periodo estivo sia durante il periodo invernale, ha previsto la posa di un freno al vapore Usb Micro Strong Riwega, un pannello da 12 cm di Multipor Ytong a cui è stato sovrapposto un secondo pannello isolante Pavatherm da 10 cm.

Particolare dei cornicioni in metallo.

Piano terra, predisposizione delle tracce impianti. A completamento una microcamera di ventilazione a cui è sovrapposto un tavolato grezzo, uno strato separatore costituito da una stuoia di filamenti traspiranti Traspir 3d 520 T Double (Rothoblaas).

La copertura è in laminato di zinco titanio VmZinc in doppia aggraffatura. La scelta della finitura è ricaduta sul colore naturale del laminato, lasciando che il tempo e l’alternanza delle stagioni avviassero il processo naturale di ossidazione.

Per evitare fenomeni di corrosione la facciata inferiore delle lastre è arrivata in cantiere già laccata con un film in poliestere da circa 60 micron. Analogamente, anche le pareti laterali delle porzioni di tetto che si avvicendano lungo tutto il corpo di fabbrica sono stati rivestiti con nastri di lamiera di zinco titanio a doppia aggraffatura.

I canali di gronda sono stati contenuti (occultati) tra il terminale delle falde e le pensiline aggettanti. Con una larghezza di circa 30 cm garantiscono un adeguato deflusso delle acque meteoriche anche in situazioni di elevata piovosità. Per il medesimo principio anche i pluviali sono annegati all’interno delle murature e dunque invisibili sulle facciate stesse del fabbricato.

Dovendo garantire un’elevata capacità prestazionale, le calate dei pluviali sono state realizzate con tubazioni Valsir poste all’interno dei getti delle travi perimetrali. La predisposizione di queste riservazioni è stata ottenuta con l’inserimento di tubi metallici di adeguato spessore che hanno consentito il ripristino della continuità strutturale.

Un doppio lucernario con rialzo e copertura a cupolino Velux garantisce una diffusa illuminazione zenitale sulla sottostante scala. Avendo le falde di copertura pendenze modeste, eccetto quelle delle due porzioni soprastanti le logge, si è optato per un lucernario da copertura piana.

L’accorgimento adottato è stato quello di dotarsi di un rialzo per evitare eventuali infiltrazioni d’acqua durante i possibili accumuli di neve. I lucernari sono fissi e dotati di tende interne di oscuramento.

Piano primo, tamponamento in blocchi Ytong.

In considerazione della complessità del tetto e per garantire un ottimale funzionamento soprattutto durante le gelate invernali, i canali di gronda, gli impluvi e alcune vie di deflusso sono state dotate di resistenze elettriche in grado di scogliere il ghiaccio.

I cornicioni dei prospetti fronte e retro sono stati realizzati con scatolari di acciaio fissati alla trave di bordo della copertura, isolati termicamente e rivestiti da pannelli Knauf Aquapanel Outdoor. Questo sistema ha consentito di svincolare costruttivamente la struttura in c.a. della trave di bordo garantendo uno spessore ridotto del cornicione.

Piano terra, posa dei blocchi esterni e rivestimento del setto in c.a.

Pareti esterne e tramezzature interne

Per quanto riguarda il tamponamento del fabbricato sui fronti la scelta è ricaduta sui blocchi di tamponamento in calcestruzzo aeroclavato Climagold Ytong da 48 cm. Nonostante lo spessore elevato, la leggerezza del blocco consente un’agevole posa garantendo al contempo elevate capacità prestazionali in termini d’inerzia termica e isolamento acustico.

Per garantire continuità di materiale le pareti esterne in cemento armato sono state rivestite con un cappotto Multipor Ytong da 16 cm. Tutte le tramezzature interne di suddivisione dei vari ambienti sono state realizzate con tavelle Ytong da 8, 10 e 12 cm sia per consentire l’inserimento degli impianti sia per garantire un adeguato comfort prestazionale in termini climatici.

Gli intonaci interni ed esterni di rivestimento delle diverse superfici sono stati realizzati con una rasatura armata con un premiscelato Fassa Bortolo. La rasatura armata anche negli intonaci interni è stata fortemente richiesta dai committenti per evitare la benché minima setolatura delle superfici.

Alla finitura a intonaco tinteggiato fa da contraltare una facciata ventilata in elementi di terracotta Terreal San Marco serie Zephir color bruno cioccolato. Caratterizzati da una superficie scanalata questi elementi sono posati a secco su una sottostruttura in alluminio a sua volta sostenuta da montanti verticali fissati alle pareti perimetrali.

La variazione cromatica dovuta alla naturalità del materiale unito alla scanalatura orizzontale modifica continuamente la percezione della parete rivestita in funzione della diversa incidenza della luce naturale. Il risultato ricercato è un forte contrasto tra le diverse porzioni volumetriche che scandiscono la facciata.

Piano terra, predisposizione delle tracce impianti.

Controtelai e oscuramenti

I controtelai degli infissi esterni impiegati nel cantiere sono dei monoblocco Alpac sagomati con cassonetto dedicato per l’alloggiamento dei sistemi di oscuramento a lamelle frangisole Metalunic Griesser.

L’utilizzo di questi elementi ha permesso il mantenimento di prestazioni termiche e acustiche elevate, soprattutto se rapportate ai valori prestazionali dei muri attigui dello spessore di 48 cm.

A completamento gli infissi in alluminio color bronzo Fin-Project della Finstral con il loro triplo vetro garantiscono eccellenti valori d’isolamento termico e acustico e al contempo con il profilo dell’anta sostanzialmente invisibile dall’esterno conferisce ai prospetti un’estrema pulizia.

Uniformità cromatica degli esterni

La scelta delle finiture esterne è stata orientata verso un uniformità cromatica che si armonizzasse con la presenza materica della facciata ventilata. Con un sistema di piastrelle in ceramica 30×60 cm beige della serie Just Beige Porcelain Gres sono stati pavimentati i marciapiedi perimetrali al fabbricato, le terrazze e le logge del primo piano. Analogamente con la stessa finitura ma con formati differenti (120×30 cm e 120×60 cm) sono state pavimentate le scale che conducono al piano interrato e ai marciapiedi di accesso alle singole unità.

Posa primo solaio su U-Beton di Daliform.

Durabilità delle pavimentazioni esterne

A garanzia di un’adeguata tenuta nel tempo, tutte le pavimentazioni esterne sono state posate sopra la guaina Schlüter Ditra 25. La guaina in polietilene è provvista di nervature cave che consente di creare un sistema di impermeabilizzazione, separazione e compensazione della pressione del vapore in caso di sottofondi umidi.

A completamento delle pavimentazioni perimetrali lungo i due fronti longitudinali è stata inserita una canalina di deflusso delle acque meteoriche. La canalina Infinity (Malagrida Group) si distingue per la presenza di una doppia fessura intervallata da una porzione di piastrella.

Con un impatto visivo minimo e con la possibilità di rendere ispezionabile tutto il canale si è evitato l’inserimento di pozzetti d’ispezione e manutenzione. Le canaline sono già pendenzate e quindi è stato possibile posarle in fase di cantiere direttamente sul massetto in piano.

Tavolato di copertura prima della posa della lamiera in zinco titanio.

Progetto edificio-impianti

In considerazione della conformazione del lotto e del numero di unità abitative realizzate, il progetto ha previsto l’adozione di misure tali da garantire il contenimento dei consumi energetici attraverso un orientamento prevalente, soprattutto della zona giorno, ottenuta anche grazie a volumi compatti.

In particolare la tecnologia costruttiva adottata prevede l’utilizzo di un sistema di muratura di tamponamento con spessore al finito, intonaci compresi, di 52 cm. Tale sistema garantisce elevate prestazioni energetiche.

In ottemperanza alla norma in vigore, sulle coperture sono stati installati pannelli fotovoltaici per un potenza di picco di 4.29 Kwp su ciascuna unità abitativa, oltre a due pannelli solari. Il sistema di riscaldamento e raffrescamento è gestito da una pompa di calore aria – aria integrata a un sistema di ventilazione meccanica tramite il sistema Gaia Aria Clivet.

Travi lamellari di copertura.

Lungo i fronti sud-est e ovest sono state inserite ampie vetrate opportunamente schermate dalle logge in grado di garantire comunque la captazione solare lungo i mesi invernali e un’adeguata schermatura durante i mesi estivi.

Dal punto di vista bioclimatico appare oggi di maggiore interesse, in generale per quanto riguarda il clima temperato italiano, l’orientamento dell’asse principale degli edifici secondo la direzione est-ovest, ovvero con la disposizione delle facciate principali a sud e a nord, preoccupandosi di schermare adeguatamente le componenti trasparenti a sud di modo che la radiazione solare possa penetrare in inverno ed essere ostacolata in estate, come buona prassi per l’ottimizzazione dei guadagni termici solari.

La verifica dell’inclinazione dei raggi solari tra i mesi estivi e i mesi invernali garantisce un corretto bilanciamento tra esigenze d’illuminazione naturale e captazione solare. La verifica del fattore medio diurno, riferito all’ambiente principale delle singole unità abitative, il pranzo soggiorno, coniuga le esigenze della miglior captazione solare con l’attenuazione dei fenomeni di surriscaldamento.

Complessivamente il fabbricato per singola unità abitativa, considerato il sistema costruttivo dell’involucro, la configurazione degli impianti, il rendimento dei pannelli fotovoltaici e gli apporti passivi della radiazione solare, realizza un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale di 9.37 KWh/mq anno. Un avanzato sistema domotico gestisce e regola gli impianti tecnologici del fabbricato rendendo più efficiente la qualità di vita dei suoi fruitori.

Pasqualino Solomita | Architetto.

Pasqualino Solomita | Progettista e Direttore Lavori

«È stato un cantiere complesso. Complesso nella sua definizione e gestione che ha comportato un notevole dispendio di energie. Lo studio Cotta Solomita Architetti Pianificatori è stato chiamato a cimentarsi nella sfida di coordinare e gestire quattro committenti a cui si sommavano i rispettivi coniugi. Non sono mancati i momenti di acceso confronto ma il comune obiettivo di vedere realizzato il progetto a regola d’arte ha permesso il raggiungimento di quanto prefissato con soddisfazione di tutte le parti».

Chi ha fatto Cosa

superficie: 1200 mq
volume: 1600 mc
progetto: 2012-13
realizzazione: 2014-17

Progetto e direzione lavori: Pasqualino Solomita, Cotta Solomita Architetti Pianificatori
Consulenti: Marco Peroni Ingegneria (strutture); Studio Energia (impianti); Paolo Ruggeri (sicurezza); Geosat (rilievo e accatastamento)
Imprese realizzatrici: Daniele Pompili (lavori edili); Sabba Impiantistica (impianti termo idro sanitari); Orlandi Maurizio (impianti elettrici); Lattoneria San Pietro in Vincoli (copertura zinco titanio); Italtetti (facciata ventilata); Centro Infissi (infissi); Ab Metal (opere in ferro); Bisacchi (carpenterie metalliche); Bartolini (tinteggiature); AZ Cartongesso (cartongesso); C.A.T. Davide Bertozzi (sistema audio integrato a scomparsa); Salaroli (fornitura pavimenti e arredo bagno); Della Pasqua Ceramiche (fornitura pavimenti e arredo bagno); CasaLab (resine Kerakoll Design House); Casali (pareti vetrate); Arredamenti Zamagni (arredamenti e complementi)
foto: Fabio Mantovani

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