Ingegneria sismica italiana | Interventi antisismici

Isi: con il Sismabonus obiettivo raggiunto

Quattro anni dopo la presentazione del manifesto Isi sulla classificazione sismica è stato emanato il decreto ministeriale con il quale si dà attuazione a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2017 in tema di incentivi per interventi antisismici. Isi auspica il perfezionamento del provvedimento Linee Guida dando la propria disponibilità a cooperare.

È grande la soddisfazione dell’Ingegneria sismica italiana (Isi) per l’emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture che attua quanto previsto nella legge di Bilancio 2017 a proposito degli incentivi per interventi antisismici con il varo del Sismabonus.

Infatti, l’associazione che rappresenta sia i progettisti sia le aziende che operano nel settore dell’ingegneria sismica ha pubblicato nel maggio del 2013 il manifesto «Classificare la vulnerabilità sismica dei fabbricati – Come certificare la sicurezza e la sostenibilità del patrimonio immobiliare favorendo lo sviluppo economico» con lo scopo di effettuare una classificazione degli edifici esistenti basata su criteri oggettivi in modo da quantificare la vulnerabilità sismica attraverso classi di appartenenza.

Il gruppo di studio e la segreteria tecnica

Nell’autunno dello stesso anno, grazie al decreto ministeriale del 17 ottobre del 2013, veniva istituito un gruppo di studio «per la proposizione di uno o più documenti normativi per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, finalizzata all’incentivazione fiscale di interventi per la riduzione dello stesso rischio» per il quale venne assegnata ad Isi la funzione di segreteria tecnica.

Pietro Baratono | Provveditore interregionale alle opere pubbliche per la Lombardia e l’Emilia Romagna

Il gruppo di lavoro coordinato dall’ing. Pietro Baratono, attuale provveditore interregionale alle opere pubbliche per la Lombardia e l’Emilia Romagna, è formato dai massimi esperti in materia provenienti dal mondo accademico e dall’amministrazione pubblica, cioè i professori Franco Braga, Gian Michele Calvi, Mauro Dolce e Gaetano Manfredi, e rappresentanti del Consiglio superiore dei lavori pubblici ing. Giuseppe Ianniello ed Emanuele Renzi.

Nel 2015 le linee guida

Il gruppo di studio concluse il proprio lavoro nell’aprile del 2015 presentando le linee guida sulla classificazione sismica al ministro delle Infrastrutture Delrio.
Diverse sono le istanze proposte da Isi nel corso del tempo recepite dalla legge di Bilancio 2017 e tra queste:

  • l’adozione della classificazione sismica degli edifici come strumento per erogare incentivi fiscali di tipo selettivo: il Sismabonus prevede incentivi fino all’85% a seconda dell’entità del miglioramento della classe di rischio;
  • la definizione di un lasso temporale congruo (la legge di Bilancio prevede l’arco temporale 2017-2021) per l’applicazione degli incentivi antisismici; una misura quindi di natura strutturale e non di breve durata come necessariamente deve essere per poter finalmente andare nella direzione della prevenzione;
  • la definizione di misure atte all’utilizzo degli incentivi fiscali per condomini e che incoraggino interventi a livello globale (incentivi maggiorati se gli interventi sono apportati all’intero stabile);
  • la definizione di misure atte all’utilizzo delle agevolazioni anche da parte degli ‘incapienti’: i crediti maturati sulle parti comuni degli immobili potranno essere ceduti a soggetti terzi o ai fornitori che effettuano i lavori;
  • l’estensione del Sismabonus agli insediamenti produttivi.

Il decreto ministeriale appena pubblicato rende operative le linee guida per l’attribuzione della classe di rischio, parametro indispensabile per poter accedere ai livelli più alti del Sismabonus. Il documento, che si ispira ampiamente a quello realizzato dal gruppo di studio coordinato dall’ing Baratono presenta, forse a causa della forte accelerazione impressa nelle ultime settimane dal ministro Delrio, alcuni punti sicuramente perfettibili: tra questi il titolo del documento cita il termine «rischio sismico», mentre all’interno del documento non si fa alcun cenno all’esposizione che, appunto, insieme alla vulnerabilità e alla pericolosità, determina il rischio sismico. Inoltre nel documento non è purtroppo presente il cosiddetto «metodo avanzato», presente viceversa nel documento elaborato dal «gds Baratono», proposto dal prof. Gian Michele Calvi.

Perfezionare il documento

Isi ha auspicato che la commissione che provvederà al monitoraggio sull’attuazione delle linee guida, la cui costituzione è stata annunciata nei giorni scorsi dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, possa nel corso del tempo provvedere al perfezionamento di tale documento e in tal senso offre fin d’ora la propria disponibilità a cooperare con l’attività di tale commissione.

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