L'intervista | Igino Elefante

KatoImer, si lavora al rilancio nel segno della continuità

Da quanto emerso dall’intervista al direttore commerciale Igino Elefante questo 2018 si preannuncia estremamente interessante per il nuovo marchio KatoImer, che nelle intenzioni del costruttore giapponese dovrebbe rappresentare la chiave di volta per rientrare in maniera importante nel mercato europeo e per l’azienda italiana Imer Group, molto nota anche nel settore delle attrezzature edili, un consolidamento e un rilancio della propria immagine nel settore del movimento terra.
A destra Igino Elefante, direttore commerciale KatoImer, in occasione del primo incontro con i dealer italiani.

A un anno di distanza dalla definizione dell’accordo tra la giapponese Kato Works e l’italiana Imer Group per la produzione e distribuzione in Europa di escavatori di media e piccola dimensione, abbiamo incontrato il direttore commerciale Igino Elefante per fare il punto della situazione su come questo accordo si concretizzerà nel corso del 2018.

Poche settimane fa avete incontrato stampa specializzata e dealer nazionali a Firenze per una presentazione dei progetti concreti del nuovo brand KatoImer per il 2018. Un evento importante che è servito a focalizzare l’attenzione sugli aspetti legati alla produzione e alla distribuzione che caratterizzeranno un turning point così importante come è quello di un cambio di denominazione sociale, da Ihimer a Kato Imer. Continuità è indubbiamente la parola che pare meglio rappresenta questa fase di passaggio: può riassumerci brevemente ancora una volta quelli che sono stati i momenti fondamentali che hanno permesso di arrivare all’attuale assetto societario?

La nuova partnership con Kato nasce sostanzialmente dalla scelta strategica, da parte del nostro precedente socio di maggioranza, Ihi Corporation Ltd, di cedere in blocco il proprio ramo del settore macchine per costruzioni (Ihi Construction Machinery Ltd). L’acquirente è stato individuato in Kato Works Co. Ltd che dal 1 gennaio 2017, rilevandone tutte le quote, è divenuta proprietaria del 51% della nostra società, configurandosi così automaticamente come socio di maggioranza. Dal canto nostro, quindi, non abbiamo avuto un ruolo attivo nell’operazione e ci siamo limitati a prendere atto del cambiamento dell’asset societario. In linea generale, però, non possiamo non sottolineare due aspetti che ci hanno soddisfatto particolarmente: si è trattato di un’operazione siglata tra due soggetti entrambi giapponesi ed è certamente un fattore premiante, in quanto ci ha già dato la possibilità constatare una sostanziale analogia culturale nell’approccio industriale e imprenditoriale con il nostro vecchio socio Ihi. Inoltre Kato ha, a differenza di Ihi, il proprio core business proprio nel segmento del construction equipment e porta con sé quindi un sistema di conoscenza specifico che non ci potrà altro che giovare.

Da un punto di vista sia economico sia tecnico come si configura la nuova unione con Kato?

Si è trattato sostanzialmente di un’acquisizione in blocco, pertanto la configurazione societaria è del tutto simile a quella precendente, con Kato socio al 51% e Imer Group al 49%. Sicuramente la nuova proprietà si è dimostrata fin da subito predisposta a un miglior supporto finanziario. I soggetti con cui ci interfacceremo a livello tecnico e di sviluppo prodotto saranno però praticamente gli stessi, in quanto Kato ha acquisito uomini e mezzi in maniera pressoché integrale da Ihi e, per lo meno in una prima fase, non intende cambiare le figure di riferimento strategiche.

Quali sono i primi progetti di sviluppo comune in programma a breve termine?

I primi frutti della nuova unione inizieranno ad aversi già dall’inizio di quest’anno. È infatti previsto il trasferimento dal Giappone delle due linee di produzione degli escavatori 30 e 35 qli marchiati Kato nello stablimento Imer di Cusona (Si). È un primo passo che ci rende molto orgogliosi in quanto va a rafforzare l’immagine che Imer Group ha sempre voluto trasmettere di azienda fortemente legata alla produzione e all’italianità dei suoi stabilimenti. Dal 2008 a oggi il rapporto della nostra produzione tra Italia e Giappone è passato da un 30%-70% a un 80%-20% e questo dato è destinato a consolidarsi ulteriormente nella partnership con Kato. Per ciò che riguarda gli escavatori di medio-grande dimensione è previsto un rinnovamento completo della gamma a nome Kato che inizierà nel 2019 e vedrà la luce al prossimo Bauma. È probabile che questi vengano distribuiti direttamente da Kato Works, con la gamma dei medio-piccoli invece a nome Kato Imer, ma le strategie definitive non sono ancora state ufficializzate, quindi c’è ancora molto in divenire nei prossimi mesi.

In che modo sarà interessata la rete commerciale attualmente presente in Italia?

Anche per ciò che riguarda la nostra rete commerciale agiremo nel segno della continuità. L’attuale assetto sarà in larghissima parte confermato. D’altra parte un aspetto che ci ha sempre contraddistinto è il forte legame con i nostri dealer, che tendiamo a individuare in maniera attenta sul territorio di riferimento e a fidelizzare negli anni: buona parte dei nostri distributori lavorano con noi da parecchi anni. La nostra politica commerciale, infatti, favorisce la genesi di rapporti consolidati con i dealer di fiducia. Certamente, uno degli obiettivi per i prossimi anni è il rafforzamento della rete vendita nel Nord Italia, a cui fa da contraltare un’immagine commerciale molto forte di cui godiamo da sempre nel Centro-Sud Italia.

Intervista a cura di Matteo Cazzaniga

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