Costruire in Laterizio | Basilea, Svizzera

Kunstmuseum di Christ & Gantenbein

La conformazione architettonica del nuovo volume del Kunstmuseum di Basilea, insieme ad altre scelte di design, riflette la costante ricerca dei due designer svizzeri Emanuel Christ e Christoph Gantenbein di un delicato equilibrio tra essere al servizio dell'adiacente prestigioso sito storico e la volontà di affermare con forza la propria autonomia architettonica.

Cil 176 – Dopo la vittoria, nel 2009, a un concorso a inviti (al quale parteciparono ben 23 studi di architettura internazionali, tra i quali anche cinque premi Pritzker), gli architetti svizzeri Emanuel Christ e Christoph Gantenbein realizzano un nuovo volume museale che ha permesso al Kunstmuseum di Basilea di ampliare la sua capienza di gallerie espositive e di spazi per eventi.

Il nuovo edificio, ubicato di fianco alla sede storica, progettata e terminata tra il 1931 e il 1936 da Paul Bonatz e Rudolf Christ (prozio di Emanuel Christ), è unito al volume preesistente soltanto tramite un ampio spazio sotterraneo, tanto è vero che “fuori terra” i due volumi risultano divisi, separati da una strada urbana. Esteriormente, il volume aggiunto, nonostante la sua piena adesione ai parametri dell’architettura contemporanea, presenta alcune caratteristiche che fanno chiaramente riferimento all’ingombrante “vicino”, come l’altezza, la gamma cromatica, l’impostazione tipologica e una certa manifestazione di solidità che diffonde.

Fronte principale. © Walter Mair

Situata nella parte storica della città, la nuova sede museale chiude l’estremità di un isolato urbano con un organismo di forma sostanzialmente trapezoidale, composto da due parti posizionate lungo i perimetri del lotto.

La sua facciata principale, orientata a nord-ovest, è suddivisa in due porzioni che seguono  rispettivamente gli allineamenti della via su cui affaccia la sede storica del museo e quelli della strada che porta al vicino ponte sul fiume Reno.

La forma concava scelta per il fronte d’entrata assolve a una duplice funzione compositiva: unire visivamente – ma anche “geometricamente”, riproponendo l’allineamento tra la nuova facciata e il portico del museo preesistente – i due volumi di cui, dopo questo intervento, risulta composto il Kunstmuseum e cercare di inserire senza grandi contrasti il nuovo intervento nella planimetria generale della città.

In realtà, la conformazione architettonica, insieme ad altre scelte progettuali adottate per il nuovo volume, riflette la ricerca di un delicato equilibrio tra l’essere al servizio della primogenita prestigiosa sede storica e il voler affermare con forza la propria autonomia.

Planimetria generale.

A proposito, Christ & Gantenbein dichiarano: «Volevamo che il nuovo edificio parlasse la stessa lingua della struttura esistente con le sue possenti mura e le sue originali strisce orizzontali. Allo stesso tempo, tuttavia, volevamo raccontare una nuova storia completamente diversa».

Il collegamento tra i due volumi del Kunstmuseum avviene al primo livello sotterraneo, in un insieme formato da ampi spazi aperti, grande quasi quanto un intero piano del nuovo volume, contenente foyer, galleria, spazio sperimentale, auditorium e sale riunioni. Tuttavia, al nuovo volume non si accede solo attraversando il piano sotterraneo comune, ma anche attraverso il portale d’entrata sul prospetto principale.

L’edificio è suddiviso in due parti dedicate alle funzioni espositive, oltre ai locali di servizio e alla monumentale scala centrale, che collega in verticale i quattro piani pubblici (di cui uno sotterraneo) del museo.

È la figura architettonica della scala centrale − composta de due lunghissime rampe che si sovrappongono in parte; illuminata dall’alto da un grande lucernario rotondo, che consente alla luce naturale di filtrare fino al seminterrato; rifinita in marmo di Carrara, con espressive venature grigie, e col corrimano in acciaio zincato – che, come “una figura libera ed espressiva nello spazio”, contraddistingue maggiormente lo spazio interno del nuovo volume.

Le due parti espositive di ogni singolo piano sono suddivise ciascuna in quattro stanze, di forma rettangolare e leggermente diverse, che ospitano gli oggetti della sua collezione d’arte, una delle collezioni pubbliche più grandi della Svizzera.

Visione d’angolo. © Stefano Graziani.

L’edificio è stato costruito in muratura portante di mattoni, caratterizzanti anche tutto l’involucro esterno.

Le diverse sfumature del colore grigio e la texture, ottenuta dai corsi orizzontali di mattoni sfalsati, ravvivano la compattezza delle facciate esterne; in più, i mattoni, alti solo 4 cm, sono stati posati senza giunti di dilatazione.

A circa due terzi d’altezza complessiva, una fascia di mattoni di colore più scuro dà luogo a un fregio architettonico contemporaneo che percorre tutto l’edificio.

Al suo interno, mediante l’utilizzo di strisce di luci a Led, disposte in una serie di solchi tra i corsi di mattoni, viene pubblicata la programmazione espositiva del museo. Il progetto dell’ampliamento del Kunstmuseum è stato proclamato come vincitore del Grand Prize (ex aequo con le Westkaai Tower 5 e 6, realizzate da Tony Fretton Architects in Belgio), e anche della categoria Sharing Public Spaces, dell’ultimo Wienerberger Brick Award 2018.

Chi ha fatto Cosa

Dettaglio della texture. © Stefano Graziani.

Oggetto: Nuovo volume del Kunstmuseum
Località: Basilea, Svizzera
Proprietà: Municipality of the City of Basel, Immobilien Basel-Stadt
Committente: Construction and Transport Department of the Canton of Basel-Stadt, Städtebau & Architektur, Hochbauamt
Progetto architettonico Emanuel Christ, Christoph Gantenbein, Julia Tobler (Project Manager Extension), Michael Bertschmann (Project Manager Extension), Stephanie Hirschvogel (Project Manager Main Building)
General contractor: Arge Generalplaner Kme Basel, Christ & Gantenbein ag / Peter Stocker ag
Construction management: Fs Architekten GmbH Structural engineering Zpf Ingenieure ag
Building services: Engineering Stokar + Partner ag
Progetto fregio illuminato: Christ & Gantenbein (design and architecture), iart ag, Basel (design and engineering), Ludovic Balland Typography Cabinet, Basel (design and typographie)
Dimensioni: 3.636 mq, superficie del lotto; 2.054 mq, superficie non costruita; 11.481 mq, slp; 64.621 mc, volume costruito; 2.555 mq, spazio espositivo; 740 mq, spazio per eventi Costi chf 100 M, budget totale (50% Public financing, 50% Financing Laurenz Foundation)
Cronologia: 2009-16
Fotografie: Rory Gardiner | Walter Mair | Stefano Graziani

di Igor Maglica, phd architetto e giornalista

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