Edilizia per il culto | Estudio Ala, Messico

La Cappella Centinela di Arandas

La cappella Centinela, costruita ad Arandas dallo studio messicano di architettura Ala, semplicemente è «una valida e concreta interpretazione dei rapporti interno-esterno ed edificio-contesto costituisce una delle acquisizioni più importanti della coscienza critica dell’architettura contemporanea» come descritto dalla Commissione Episcopale per la Liturgia.

(Cil 173) Nel 1993 viene pubblicata una nota pastorale della Commissione Episcopale (Cei) per la Liturgia in cui, tra le altre cose, si chiede di progettare complessi parrocchiali in grado di dialogare e arricchire l’ambiente urbano (articolo 6), di adottare elementi di ornamento e arredo che «mirino alla nobile semplicità piuttosto che al fasto» (articolo 18) e, «al fine di garantire la durata dell’edificio e il rispetto dovuto a quanto i fedeli hanno offerto con generosità, di scegliere materiali tradizionali, sperimentati, durevoli, noti per le loro caratteristiche, evitando sperimentazioni e tecniche inedite che comportano rilevanti spese di manutenzione nel breve periodo» (art. 29).

Tutto ciò, senza negare la validità della scelta del dialogo con la contemporaneità. Pertanto, coerentemente con i progettisti che anche nel recente passato hanno adottato soluzioni in linea con l’eredità della storia, quali Louis Kahn, Sigurd Lewerentz e Rudolf Schwarz, molti contemporanei hanno voluto scegliere soluzioni che, anche da un punto di vista materico, interpretassero il luogo di culto con sensibilità contemporanea, aggiornando il tema linguistico nel solco della tradizione: tra questi, solo nel nostro Paese, si possono certamente annoverare Antonio Monestiroli, Mauro Galantino e Paolo Zermani.

Il progetto della Cappella Centinela in Messico è dello Estudio Ala.

Non sono pochi i progettisti e i progetti che, anche ad altre latitudini, rispondono a tale obiettivo. Un progetto interessante è la Cappella Centinela realizzata ad Arandas, cittadina messicana del nordest dello Stato di Jalisco. L’ex Nueva Galizia della Nuova Spagna è una regione nota per essere una delle più religiose del Paese nonché una delle più ricche di agave blu, pianta dalla cui parte più interna e ricca di zuccheri si distilla la migliore tequila.

I volumi in laterizio sono appoggiati su un basamento in pietra arenaria.

Ed è proprio nell’area di una fabbrica di tequila che lo Studio Ala ha progettato una piccola cappella. La struttura rappresenta una felice reinterpretazione delle tradizionali cappelle presenti nelle più vecchie tenute e abitazioni, in cui le cerimonie religiose si alternano a eventi sociali e familiari. Nasce da tale esigenza la scelta di realizzare spazi flessibili, in cui senza modificare la superficie complessiva è possibile accogliere nel tempo differenti attività.

Il grande spazio interno.

Anche per tale ragione, il progetto crea un’interazione profonda tra gli spazi, dissolvendo i confini tra interno ed esterno. D’altra parte, come scrive la Commissione Episcopale per la Liturgia all’art. 6 nella stessa nota pastorale del 1993: «una valida e concreta interpretazione dei rapporti interno-esterno ed edificio-contesto costituisce una delle acquisizioni più importanti della coscienza critica dell’architettura contemporanea».

L’edificio si trova su una spessa piattaforma che domina la fabbrica, il lago e i giardini con le distese di agave blu.Un percorso pedonale piastrellato di elementi in terracotta introduce i visitatori dalla fabbrica alla cappella, consentendo di ammirare il panorama e godersi la passeggiata lungo il lago e i giardini.

Superata la soglia di un basso ingresso, si accede a un volume che incornicia un cielo solido che illumina uniformemente gli spazi interni, definendo delle nitide ombre che enfatizzano l’esperienza spirituale.

L’edificio presenta un’estrema semplificazione formale, grazie anche all’accettazione di una visione solenne e alla rivalutazione del muro come elemento strutturale. La cappella esprime, infatti, una visione murale molto forte, con una spazialità giocata sulla massa laterizia a grande spessore.

I massicci muri ciechi sono orientati in modo da proteggere gli spazi interni dalla zona più trafficata e dal feroce sole del sud-ovest. I prodotti impiegati concorrono a contestualizzare l’architettura: mattoni faccia a vista, lastre di pietra arenaria rosa e mattonelle di terracotta fanno così tanto parte della tradizione locale e della storia di questo Paese da favorire il legame tra le cose e tra le persone.

Pianta con sistemazione per sole cerimonie religiose.
Spaccato assonometrico dell’involucro.

Chi ha fatto Cosa

Oggetto: Cappella Centinela
Località: Arandas (Messico)
Committente: Tequila Centinela
Progetto architettonico: Estudio Ala
Superficie: 540 mq
Fotografie: César Béjar

di Adolfo F. L. Baratta,
professore associato Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Roma Tre

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here