Classifica 2019 | Ingegneria e Architettura

La congiuntura delle maggiori società di progetto

La classifica su dati 2018 delle maggiori 150 società di architettura (e design) evidenzia la buona salute del vertice del settore, che conferma però dimensioni molto ridotte (il che preoccupa soprattutto in un’arena internazionale sempre più competitiva). Tra le società d'ingegneria nel 2018 sono 64 le posizioni finanziarie nette attive.

Le società di progetto (quelle cioè che offrono servizi anziché lavori e forniture), pur ovviamente pienamente inseriti nell’intera “filiera” della costruzione (edile e infrastrutturale), si distinguono dalle imprese di costruzioni per dati di bilancio molto più esigui, in quanto non includono alcuna componente produttiva.

Qui Top 150 Architettura

La loro importanza è però fondamentale perché tutto il valore dell’ambiente costruito (nel senso più lato del termine) si gioca su una prestazione, nel senso di soddisfazione delle esigenze dell’utenza (nell’intero ciclo di vita dell’opera e dell’ambiente nel quale insiste).

Non si dimentichi peraltro, da un lato la sostanziale differenza tra progettazione edile e civile (quindi degli edifici e delle infrastrutture che permettono loro di collegarsi con il territorio, i primi, chiamandoli alla tedesca “hochbau” i secondi “tiefbau”), dall’altro la fondamentale distinzione disciplinare tra architetto e ingegnere (il primo inteso etimologicamente come capo e contemporaneamente costruttore), il secondo come tecnico delle macchine (ingegnî, in inglese engines).

Qui Top 150 Ingegneria

Né si dimentichi che il respiro disciplinare dell’ingegneria, con il progredire delle scienze e delle tecniche, ne ha esteso il campo di applicazione a tutti i dominî dell’industria, sia essa di prodotto o di processo, fino alle più avanzate frontiere dell’informatica, della digitalizzazione, della robotica.

Lo dimostra non foss’altro che la notevole differenza di fatturato tra le prime 150 società di architettura (e design) italiane, limitate come si è detto al costruito, e le prime 150 di ingegneria, che “pesano nel prodotto interno lordo sei volte più delle prime (in parte anche per un maggior attivismo nell’esportazione di servizi).

Questo contributo sulla congiuntura delle società di progetto si basa su una doppia classifica (per l’architettura (design) e l’ingegneria), rigorosamente limitata alle sole società di capitali, anche cooperative (con esclusione non solo degli studi professionali ma anche delle società tra professionisti).

Esse sono pubblicate in forma cartacea nel Report 2019 on the Italian Construction, Architecture and Engineering Industry, a cura dell’autore con la collaborazione del dottor Stefano Vecchiarino, e scaricabili dal sito www.guamari.it, che viene aggiornato regolarmente, nonché qui allegate.

 I numeri d’insieme

La classifica su dati 2018 delle maggiori 150 società di architettura (e design) evidenzia la buona salute del vertice del settore, che conferma però dimensioni molto ridotte (il che preoccupa soprattutto in un’arena internazionale sempre più competitiva). La cifra d’affari di 395 milioni (un quinto all’estero) cresce del 13,2 percento, ma si conferma sei volte inferiore a quanto fatturato dalle omologhe dell’ingegneria. Aumenta inoltre – e preoccupa – la frammentazione dell’offerta con il peso delle top 5 che scende da 19,1 a 16,4 percento.

A livello reddituale l’andamento è decisamente positivo: l’ebitda sale del 14,9 percento e l’utile netto addirittura del 40,2 percento (con solamente cinque società su 150 che chiudono il bilancio 2018 in perdita). Le soddisfacenti prestazioni delle top 150 sono confermate anche dalla posizione finanziaria netta, ancora una volta confermata attiva e migliorata del 36,1 percento oltre che dal patrimonio netto incrementato del 18,5 percento.

Se come detto le top 150 società d’ingegneria mostrano dimensioni maggiori (2,2 miliardi il fatturato 2018), risultano decisamente meno performanti che non le big dell’architettura.

Innanzi tutto crescono meno (4,3 percento) nonostante la maggiore propensione all’estero (26,2 percento), inoltre a livello reddituale riducono sia l’ebitda (meno 14,4 percento) che l’utile netto (meno 32,8 percento).

Diametralmente opposta anche la tendenza alla concentrazione del mercato: se già nel 2017 le cinque leader del settore pesavano per il 30,6 percento sulla cifra d’affari delle top 150, nel 2018 la quota sale a 31,3 percento.

Finanziariamente l’andamento si conferma poco brillante: l’indebitamento si aggrava dell’80,6 percento, pur mantenendosi ampiamente coperto dal patrimonio netto, stabile sui valori 2017 (meno 0,2 percento).

I paragrafi che seguono distinguono le due classifiche (architettura (design)) e ingegneria.  Scegliendo di limitare il rendiconto (e l’analisi) dei dati (e degli indici ricavabili da questi) ai soli casi delle società più “performanti”. Quindi all’insegna delle “buone notizie”!

Architettura (e design) – Dati e indici società per società

Tra le società di architettura, i cinque campioni di crescita nel 2018 sono: ATIproject, che continua il trend positivo degli ultimi esercizi aumentando il giro d’affari di quasi sei volte; Schiattarella Associati segue con un fatturato cinque volte maggiore rispetto al 2017, Giraldi Associati Architetti e Frigerio Design Group triplicano le proprie dimensioni, mentre Gbpa più che raddoppia.

Le migliori performance reddituali, in termini di ebitda margin, sono quelle di: ATIproject (63,9 percento), tre società d’interior design quali Ad Architettura (56,6 percento), M²Atelier (48,3 percento) e Duccio Grassi Architects (45,5 percento) seguite da Archea Associati, la sigla scelta dall’architetto Marco Casamonti (37,4 percento).

Se il vertice dell’architettura conferma ogni anno una buona situazione finanziaria, nel 2018 tra le 65 posizioni finanziarie nette attive spiccano quelle di: Zuccon International Project (leader dello yachting design), ATIproject, Lissoni Associati (la società specializzata in interior design delle tre che fanno capo a Piero Lissoni), Cremonesi Workshop (gruppo Italferr / Fs) e Lombardini22.

Una diversa classifica, che dà però un’idea più precisa delle vere dimensioni delle realtà imprenditoriali, si basa sulla somma dei fatturati delle diverse società (italiane o estere) facenti capo a un’unica proprietà.

In questo caso a guidare il lotto è Renzo Piano Building Workshop (RPBW) che se dall’headquarter genovese fattura 13,2 milioni, dalla filiale parigina (che controlla anche la newyorkese) aggiunge a questa produzione ben 42,9 milioni raggiungendo un giro d’affari totale di 56,1 milioni.

La graduatoria prosegue con Lombardini22 e One Works che scendono di una posizione rispetto alla top 150, seguite al quarto posto da Citterio-Viel che somma alle due società italiane (una di architettura e una d’interior design) una branch con sede a New York.

Quinta è Progetto Cmr con la sua filiale cinese, sesta è Lissoni che alle due realtà in classifica ne aggiunge una specializzata in grafica (Graph.X) e la branch statunitense e settima è una sorta di “rivelazione”: ATIproject che con le filiali in Danimarca e Serbia tocca i 10 milioni. 

Ingegneria – Dati e indici società per società

Passando ai big dell’ingegneria, i maggiori aumenti di fatturato 2018 sono quelli di Conser, che triplica il giro d’affari, Studio Tecnico Bfp, che cresce di due volte e mezzo nell’ultimo esercizio, Via Ingegneria, che dopo aver più che raddoppiato la produzione nell’ultimo esercizio, lo scorso ottobre ha affittato un ramo d’azienda di Lotti Ingegneria, la filiale del gruppo francese Systra-Sotecni (più 92,6 percento), Milano Serravalle Engineering (più 63,2 percento) oltre che Seingim Global Service (più 60,1 percento) che punta a un ulteriore balzo dimensionale dopo le operazioni di m&a che tra novembre e dicembre hanno riguardato due rami d’azienda rispettivamente di Hitachi Industrial Engineering Emea e Rina Consulting.

A livello reddituale e in particolare per quanto riguarda il rapporto ebitda margin, spiccano i dati di: Studio Ing. G. Pietrangeli (44,7 percento), Ets (37,0 percento), Prometeoengineering.it (36,9 percento), la società del gruppo Toto (terzo concessionario autostradale italiano), Infraengineering (34,9 percento) e Eos Consulting (33,7 percento).

Tra le società d’ingegneria nel 2018 sono 64 le posizioni finanziarie nette attive, tra cui le migliori appartengono a: Manens – Tifs, Enereco, Sina (gruppo Astm/Gavio, secondo con cessionario autostradale), Spea Engineering (gruppo Atlantia/Autostrade per l’Italia, primo concessionario autostradale) e Net Engineering International (partecipata da Assicurazioni Generali).

Aldo Norsa (già professore, Università Iuav di Venezia) e Stefano Vecchiarino (analista/ricercatore, Guamari Srl)

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