Fintech | Crescita e posizionamento

La crescita di Opyn si consolida nel 2022 con i prestiti digitali

La fintech digitale dei prestiti alle imprese, Opyn, è in forte crescita e per questo ha attivato la ricerca di 30 nuove figure da inserire nel proprio organico nel 2022. Opyn nel secondo semestre 2021 è stata la piattaforma di “fintech lending” a più rapida crescita in Europa, con un fatturato a +356% rispetto all’anno precedente e 391,5 milioni di prestiti erogati. 

Opyn, fintech italiana pioniera del credito digitale alle imprese, fu fondata con il nome di BorsadelCredito.it, e nel suo capitale figurano Gruppo Azimut, P101, Gruppo Italmondo; nel tempo ha stretto accordi con alcune delle principali istituzioni finanziarie del paese tra cui Intesa Sanpaolo e nel secondo semestre del 2021 è stata in cima alla classifica delle piattaforme di lending europeo alle imprese, avendo erogato più prestiti di tutte le altre imprese del settore in tutta Europa.

Un risultato raggiunto attraverso un percorso di crescita costante che ha visto il suo culmine  proprio nel 2021, anno in cui la piattaforma digitale ha segnato un incremento dei prestiti erogati del 420% rispetto al 2020 fino ad arrivare sfiorare i 391,5 milioni di euro di finanziamenti alle imprese.

E per la fine del 2022 la società si aspetta di raggiungere quota 500milioni. In solido aumento anche il fatturato dell’azienda, che nel 2020 si era portato oltre la soglia dei 4 milioni, nel  2021 è aumentato del 356% a quota 19 milioni.

Antonio Lafiosca | Chief operating officer Opyn

Antonio Lafiosca | Chief operating officer Opyn.

«Anche quest’anno possiamo affermare di aver raggiunto e superato gli obiettivi che ci eravamo  prefissati. Siamo ovviamente  entusiasti di essere stati la prima piattaforma in Europa per erogato nel secondo semestre 2021 secondo dati di P2PMarketData e dobbiamo questo risultato alla somma delle capacità e degli sforzi  di tutti i nostri team, che insieme hanno contribuito al consolidamento della società. Per quest’anno  ci aspettiamo di attrarre ancora nuovi talenti, professioniste e professionisti che abbiano voglia di  cambiare insieme a noi il mondo del credito, persone che credano nel valore dell’innovazione e nella  potenzialità della tecnologia di abbattere i muri e dare vita a un futuro di nuove possibilità».

Ampliamento dell’organico 2022

Il consolidamento di Opyn procede con l’espansione del suo organico e per il 2022 si prevede un ulteriore accrescimento, grazie all’inserimento di oltre 30 figure professionali che permetteranno  all’azienda di integrare competenze digitali e ibride in linea con la natura tecnologica e finanziaria  del suo business.

Tra le professionalità ricercate:

  • ingegnere del software
  • head of people & talent  management
  • project management officer (pmo)
  • risk e compliance operativo
  • senior ux designer
  • business operations specialist
  • credit operations
  • project manager crm
  • it business analyst.

Queste figure andranno a inserirsi in un contesto dinamico che ad oggi conta 45 dipendenti  con un’età media di 38 anni, è composto al 60% da uomini e 40% da donne, ed è suddiviso in 8 team operativi e manageriali.

La crescita del 2021

L’erogato 2021 è andato a beneficio di 1.275 imprese (in aumento del 153%) operanti  principalmente nei settori: manifatturiero (27,1%), vendita all’ingrosso (18,8%), retail (13,3%), e  costruzioni (12,4%); in particolare nelle regioni Campania (23,7%), Lombardia (22,3%), Lazio (17,2%) e Veneto (9%). Il finanziamento medio dell’anno passato è stato di oltre 307mila euro.

Il mondo del credito digitale

La crescita di Opyn s’inserisce all’interno di un settore che è anch’esso in veloce espansione e trasformazione: quello del fintech – un mercato che, a livello globale, crescerà fino a un valore di  324 miliardi di dollari entro il 2026 – e più nel dettaglio quello dei prestiti digitali o alternative lending.

Quando Opyn è nata, nel 2012, sul mercato italiano erano i pionieri assoluti, negli anni il  settore è cresciuto in maniera esponenziale in termini di numero di piattaforme.

Successivamente il mercato si è concentrato su quelle aziende (come Opyn) che avevano sviluppato una tecnologia proprietaria che rende molto efficace il sistema di selezione delle aziende richiedenti il prestito.

Oggi, il lending italiano è entrato nella sua fase 3.0: ovvero una progressiva ibridazione delle fintech dentro al sistema bancario e aziendale più “tradizionale” ma che ha necessità di restare al passo con  le esigenze delle imprese.

In questo scenario Opyn è sempre più posizionata come fornitore di servizi tecnologici agli istituti di credito ma anche realtà corporate e ha già stretto accordi in questo  senso con alcune delle principali banche del territorio.

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