Edilizia storica | Laterlite - Argilla espansa Leca

La leggerezza, primo requisito per il consolidamento strutturale delle volte

L'argilla espansa Leca ha giocato un ruolo chiave nel restauro conservativo di questa struttura del Cinquecento: leggerezza, resistenza e durabilità sono state le caratteristiche messe in campo nel quadro dell'intervento di consolidamento delle volte dell’ex convento di Piazza Armerina a Enna.

Il restauro dell’ex convento dei Frati Minori Osservanti di San Pietro di Piazza Armerina (Enna), è stato realizzato in tempi record nonostante si trattasse di un’opera caratterizzata da tutte le complessità proprie di un intervento su una struttura che, oltre alle problematiche tipiche di ogni contesto di particolare valore storico-architettonico, ha dovuto tenere in attenta considerazione anche i delicati aspetti strutturali di un edificio risalente al tardo Cinquecento.

L’attuale progetto di restauro conservativo ha portato al consolidamento delle strutture portanti, al rifacimento delle coperture, al ripristino delle volte e al restauro e trattamento protettivo dei paramenti murari a vista.

Un cantiere le cui caratteristiche ben si prestavano ad ospitare le soluzioni leggere, isolanti e resistenti Laterlite. Nella fattispecie sono state adottate soluzioni per il consolidamento delle volte con l’argilla espansa Leca in granulometria 8/20 per i riempimenti delle stesse propedeutici alla loro riqualificazione.

L’attuale progetto di restauro conservativo, messo a punto dai tecnici comunali, ha portato al consolidamento delle strutture portanti, al rifacimento delle coperture e al ripristino delle volte, al restauro e trattamento protettivo dei paramenti murari a vista, un ascensore interno e la cura del verde del chiostro interno all’ex convento; anche pavimentazioni, tinteggiature e intonaci sono stati completamente ripristinati durante l’intervento di recupero. E proprio nella fase di ripristino delle volte Laterlite è stata coinvolta dall’impresa esecutrice dei lavori, la Damiga di Alcamo, cui ha fornito circa 300 mc di argilla espansa Leca in granulometria 8/20, utilizzata per il riempimento delle stesse.

La leggerezza e la resistenza dell’argilla espansa

L’intervento ha costituito un ambito d’impiego in cui le caratteristiche di leggerezza e resistenza dell’argilla espansa Leca si sono rivelate determinanti. Adatta per la realizzazione di sottofondi, coperture, riempimenti, alleggerimenti, isolamenti e confezionamento di calcestruzzi, è un aggregato leggero che, grazie alla sua struttura cellulare racchiusa in una scorza clinkerizzata, ottimizza il rapporto tra peso e resistenza. Oltre a rivelarsi funzionale nella realizzazione degli isolamenti termici grazie al basso valore di conducibilità termica certificato, l’argilla espansa Leca non contiene materiali organici né loro derivati, non marcisce, non si degrada nel tempo, resiste bene ad acidi, basi e solventi conservando inalterate le sue caratteristiche e garantendo una eccezionale durabilità.

L’argilla espansa Leca è stata pompata da un’autocisterna fino a raggiungere le zone di applicazione per realizzare uno strato di riempimento destinato in un secondo tempo a ospitare il getto di consolidamento.

Nell’intervento in questione, in particolare, il materiale è stato scelto al fine di non gravare eccessivamente sulle strutture cinquecentesche delle volte. L’argilla espansa Leca è stata pompata da un’autocisterna fino a raggiungere le zone di applicazione per realizzare uno strato di riempimento destinato in un secondo tempo a ospitare il getto di consolidamento. Ciò ha consentito di ripristinare un adeguato grado di funzionalità statica senza parallelamente sottoporre le strutture esistenti a eccessivi carichi permanenti, realizzando così un intervento in grado di offrire tutte le necessarie garanzie di stabilità e durata nel tempo.

Per il ripristino delle volte Laterlite ha fornito circa 300 m3 di argilla espansa Leca in granulometria 8/20.

Chiesa e convento di S. Pietro

Pregevole esempio di architettura medio-rinascimentale, la chiesa e il convento di S. Pietro furono edificati nel XVI secolo, diventando ben presto fra i più importanti della città, e all’epoca della costruzione erano situati al di fuori delle mura di Piazza Armerina. L’edificio attuale è il frutto del lavoro di ampliamento dei frati Francescani ai quali, dopo annose controversie, fu affidato nei primi anni del 1500. Questi inoltre costruirono il convento che ancora oggi possiamo scorgere accanto alla chiesa. L’inaugurazione del complesso avvenne nel 1562. Parte dei lavori come la costruzione della cappella principale, delle cappelle a sud e del chiostro quadrato vennero eseguiti grazie al nobile Fra Girolamo Cagno di Piazza e per questo motivo furono scolpite nell’arco del presbiterio i simboli del suo casato. Nel 1624 il convento di S. Pietro, tramite concessione del Vicerè Emanuele Filiberto di Savoia, fu dichiarato di regio patronato con il conseguente innalzamento dello stemma reale nella chiesa, e diverse famiglie nobili di quel periodo fecero costruire all’interno della chiesa cappelle di gran pregio al fine di utilizzarle come mausolei. Nel frattempo l’adiacente convento era divenuto famoso per la sua ricca biblioteca, la quale nel 1876 contribuì coi suoi volumi ad apprestare l’attuale biblioteca comunale. Dopo le leggi di liquidazione dell’asse ecclesiastico, infatti, il complesso venne destinato a caserma dei Carabinieri e diventò di proprietà comunale, con l’eccezione di parte dell’ala est che fu destinata al supporto alle attività religiose che si tenevano nella chiesa. Successivamente il convento fu abbandonato e divenne oggetto di un cantiere di restauro rimasto incompleto, e solo a partire dagli anni Novanta la parrocchia di San Pietro ha provveduto a rifare i tetti dell’ala est e a recuperare una parte dei locali.

Interno a lavori ultimati.

Chi ha fatto Cosa

Committente: città di Piazza Armerina, V Settore Lavori pubblici e Urbanistica
Rup: ing. Mario Duminuco, responsabile V Settore Lavori pubblici e Urbanistica
Progettisti: arch. Filippo Bruno, geom. Salvatore Germanà, geom. Giovanni Giangrande
geom. Fernando Rausa
Direzione dei lavori: arch. Marcello Renda, arch. Giuseppe Di Vincenzo
Coordinamento sicurezza: geom. Vittorio Scimone
Impresa esecutrice: Damiga srl

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