Ristrutturazione | Edilizia per il terziario

La palazzina uffici di Panaria Ceramica

A seguito dei due eventi sismici del 2012 la palazzina uffici di Panaria Ceramiche subì danni tali da portare la proprietà a richiedere un intervento di ristrutturazione generale dell’edificio. L’obiettivo primario del progetto è stato quindi il consolidamento e il miglioramento sismico dell’immobile con l’idea di conciliare l’aspetto estetico con quello funzionale e statico.

La mattina del 20 maggio 2012 una scossa tellurica di magnitudo locale pari a 5.9 della scala Richter ha interessato gran parte del Nord Italia; l’epicentro è stato rilevato nel comune di Finale Emilia a una profondità di 6,3 km. La mattina del 29 maggio un altro evento sismico di magnitudo locale pari a 5.8 della scala Richter ha avuto il suo epicentro fra i comuni di Medolla e Cavezzo.
A seguito di questi due importanti eventi sismici la palazzina uffici della ditta Panaria Ceramiche subì danni tali da portare la proprietà a richiedere un intervento di ristrutturazione generale dell’edificio.

La palazzina uffici com’è oggi.
La palazzina uffici com’è oggi.

Il fabbricato si trova proprio a Finale Emilia nella zona industriale a pochi km dal centro storico del paese. Si colloca in corrispondenza dell’ingresso del vasto stabilimento sede storica di Panaria Ceramiche, uno dei nomi di riferimento a livello internazionale per quanto riguarda la produzione di piastrelle, rivestimenti in ceramica, pavimenti in ceramica, gres porcellanato e prodotti ceramici.
La palazzina originale era un edificio con uno sviluppo altimetrico di tre piani fuori terra costruito in due fasi successive e con due differenti metodologie costruttive.

La progressione del cantiere.
La progressione del cantiere.

La parte più vecchia era un classico edificio realizzato in opera con struttura a travi e pilastri portanti e pareti di tamponamento sui lati esterni. Analogamente anche l’ampliamento realizzato una decina di anni dopo prevedeva una struttura a travi e pilastri ma realizzati con elementi in prefabbricato. Dopo il sisma, i danni erano ingenti.
Dal punto di vista strutturale furono rilevate lesioni per flessione in alcuni pilastri, lesioni alle murature di tamponamento del vano scala tali da renderlo inagibile, scostamenti tra gli infissi esterni e i pannelli prefabbricati con una conseguente perdita di tenuta all’acqua, nonché la caduta di ampie porzioni di controsoffitti e di tramezze in cartongesso.

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L’assenza di giunti strutturali tra i due blocchi della palazzina ha portato a un fenomeno di «battimento» che ha comportato il sollevamento dei pavimenti e dei massetti. Nelle settimane successive all’evento sismico sono stati eseguiti attenti e puntuali interventi di messa in sicurezza demolendo le partizioni interne, i pavimenti, i controsoffitti e gli infissi esterni per evitare ulteriori crolli di parti lesionate e distaccate. Nella parte in prefabbricato sono state ripristinate le varie connessioni tra i pilastri e le travi esistenti in c.a.p. rinforzandole mediante l’utilizzo di angolari in acciaio con fori asolati. L’obiettivo primario del progetto è stato quindi il consolidamento e il miglioramento sismico dell’immobile con l’idea di conciliare l’aspetto estetico con quello funzionale e statico.

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Il consolidamento strutturale. Sono stati previsti quattro grandi portali che abbracciano la struttura esistente ancorandola e rafforzandola. I portali sono stati realizzati con strutture reticolari in acciaio bullonate che contribuiscono a portare l’edificio a un livello di sicurezza superiore al 60% di quanto richiesto a un edificio nuovo e sono stati dimensionati in modo da conferire al fabbricato esistente una maggiore resistenza e rigidezza nei confronti delle sollecitazioni sismiche orizzontali, soprattutto in direzione nord-sud lungo la quale l’edificio presentava le maggiori criticità a causa dell’assenza di telai orditi in questa direzione.

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Per la palazzina in prefabbricato, in ausilio a un sistema di controventi è stata realizzata una struttura a portale in acciaio collegata in copertura alla struttura esistente e che percorre l’intero perimetro del fabbricato fino a scendere a terra all’estremità opposta. Questo intervento è stato eseguito per incrementare la resistenza e la rigidezza nei confronti delle sollecitazioni sismiche orizzontali riducendo la distanza tra centro delle masse e centro delle rigidezze. Tale eccentricità era causata dalla presenza del nucleo in c.a. del vano ascensore in posizione decentrata rispetto al centro geometrico della struttura.

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Il rivestimento ceramico. La struttura metallica reticolare è stata poi rivestita con materiale ceramico rendendola completamente invisibile. Il rivestimento è ancorato alla struttura mediante un sistema di sostegno per facciate ventilate che utilizza due lastre di materiale ceramico sottile da 3 e 5 mm accoppiate e fissate mediante un supporto a scomparsa totale.
La mancanza di manine e agganci a vista era prerogativa essenziale per dare la possibilità alla lastra di apparire nella sua interezza contribuendo a creare un forte effetto di massa. Tutto il progetto nasce a partire dal prodotto ceramico. Il formato delle lastre sottili (dimensioni 3×1 m) determina il modulo progettuale e tutto è allineato e misurato a partire da quello.
I montanti della facciata vetrata, le fughe, la scansione degli spazi sia interni che esterni sono calibrati secondo il modulo in modo da creare un effetto rigoroso e ordinato. Parte fondamentale del progetto è il verde che si fonde con il materiale ceramico creando un forte contrasto sia materico che cromatico.

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Il verde. Il progetto del verde assume tre diverse accezioni: il verde verticale, il verde orizzontale e il verde interno.
Sul fronte principale tre ampie fasce verdi marcano l’ingresso e interrompono la scansione della vetrata. Le pareti sono alte 9 m e comprendono una ventina di specie differenti di piante con fioriture alternate in modo da garantire continuità e varietà cromatica su tutto l’arco dell’anno.
Il sistema modulare che crea la parete verde è costituito da una struttura portante in metallo che viene ancorata sul tamponamento esistente in mattoni laterocementizi precedentemente isolata mediante l’utilizzo di un telo bugnato in pvc. A questa struttura viene agganciata una stuoia composta da un materassino in tessuto non tessuto geocomposto cucito in modo da formare una pluralità di camere atte a contenere il substrato di coltivazione e da un materassino prevegetato che ospiterà le singole piantine.

Il montaggio delle strutture reticolari.
Il montaggio delle strutture reticolari.

Dal punto di vista impiantistico la suddivisione in zone a portata irrigua differenziata, che decresce dall’alto verso il basso, garantisce una bagnatura uniforme all’intero impianto. Le specie sono selezionate per svilupparsi anche fuori suolo e sono contraddistinte da rusticità al freddo, resistenza agli agenti patogeni, portamento compatto e bassa manutenzione. Il mix delle diverse specie garantisce un disegno naturale e diversificato capace di far risaltare le singole varietà. La gestione di queste pareti verdi risulta pertanto automatizzata sia a livello di irrigazione che di concimazione.
In adiacenza al fabbricato è stato ricavato uno spazio di verde coltivato a prato all’interno del quale si vanno via via a innestare camminamenti, fasce di verde di varie altezze e alberature. Anche in questo caso si è posta particolare attenzione al modulo e al materiale creando una trama orizzontale in cui il disegno geometrico delle strip ceramiche gioca sulle altezze realizzando un’alternanza di sedute e percorsi piani intervallati da essenze arboree.

09 panaria montaggio strutture reticolari

Parte della pavimentazione ceramica è stata posata a colla a seguito della stesura di uno strato di malta bicomponente a base di leganti cementizi in modo da garantire adesione e impermeabilizzazione duratura anche in caso di clima particolarmente rigido mentre la parte di fronte all’ingresso e le parti che si inseriscono nel verde sono realizzante in sopraelevato utilizzando materiale ceramico di spessore 2 cm posato su piedini ad altezza variabile con testa autolivellante in grado di compensare le pendenze per lo scolo dell’acqua.
Il tema del verde è stato sviluppato anche all’interno mediante l’utilizzo di vasi con sistemi di autoirrigazione o di fioriere in acciaio inox rivestite e integrate all’arredo o alle strutture come nel caso della scala principale.
I portali esterni del fronte sud sono collegati tra loro da tralicci reticolari orizzontali che a loro volta si ancorano alla struttura principale e creano dei ballatoi coperti. All’interno della struttura reticolare sono stati inseriti una serie di vasconi inox che assolvono la funzione di fioriere con verde a ricaduta. Anche in questo caso è stato previsto un sistema d’irrigazione automatica che si snoda all’interno dei portali.

Il montaggio delle lastre.
Il montaggio delle lastre.

La facciata continua vetrata. Il fronte sud ed est presenta una grande facciata vetrata continua caratterizzata da un sistema con sottostruttura a cellule indipendenti con giunto di dilatazione posto a ogni asse modulare. Il sistema è del tipo antisismico in grado di assorbire leggeri movimenti del fabbricato senza danno alcuno in quanto ogni cellula ha la possibilità di alcuni millimetri di movimento su tutto il suo perimetro. Per garantire anche un elevato grado di finiture il sistema proposto non prevede alcuna interruzione di guarnizioni o particolari giunti tra profili traversi o montati verticali dando così un aspetto uniforme e continuo.

Il cappotto all’interno della parete ventilata.
Il cappotto all’interno della parete ventilata.

Il sistema viene assemblato in «grandi cellule» che contengono, una volta messi in opera, tutti i telai apribili, la lastre vetrate singole o in vetrocamera e tutti i vari elementi di tamponamento che sono fissati direttamente a questa struttura primaria per mezzo di pressori continui oppure con particolari agganci con vite che permettono in caso di vetrocamera il fissaggio nascosto.
L’unione di queste grandi cellule avviene grazie a dei giunti telescopici, superando così ogni problema derivante da dilatazioni e assicurando anche l’assenza di rumori o scricchiolii dovuti proprio a questi fenomeni.

Il giunto strutturale.
Il giunto strutturale.

I profili di alluminio hanno conformazione tale da trattenere le lastre di vetro mediante tenuta meccanica dei pannelli per mezzo del sistema pressore-copertina. Il taglio termico è ottenuto mediante interposizione di distanziatori in materiale plastico rigido di vari spessori tra la struttura interna a cellula e il pressore esterno mentre la tenuta/acqua/aria vento è garantita mediante apposite guarnizioni sul reticolo montante-traverso interno e sui pressori orizzontali e verticali esterni.
La giunzione tra montanti e traversi è supportata da gomme di dilatazione. Sono inoltre previste, su ogni pressore orizzontale, delle asolature sia di scarico acqua che, nelle cellule di parapetto, di ventilazione tra vetro e pannello isolante.

Messa in sicurezza.
Messa in sicurezza.

Per ogni montante sono previsti giunti di dilatazione con interposizione di appositi canotti sigillati.
Il vetro utilizzato nella facciata continua e nei vari infissi della palazzina è un vetro con alte caratteristiche prestazionali. È stato utilizzato un vetro a tinta neutra con bassa riflessione e una protezione solare ad alta selettività. I due strati di rivestimento argentato integrati al vetro creano un’alta riflessività del calore, combinata a un’elevata trasmissione luminosa per garantire un ottima luminosità e comfort termico.
L’isolamento termico delle pareti del fabbricato è garantito dall’alternarsi a seconda dei casi di sistemi a cappotto interno o esterno.

14 panaria messa in sicurezza

La distribuzione interna. La ristrutturazione non ha coinvolto solo l’aspetto esterno del fabbricato, anche all’interno sono stati apportati numerosi cambiamenti non solo estetici ma anche funzionali.
Nella vecchia palazzina le diverse funzioni (uffici, sale riunioni e sala mostra) erano distribuite in modo disomogeneo e misto tra i vari piani. Nel nuovo progetto si è cercato di riorganizzare gli spazi e suddividere le varie funzioni in modo da rendere i tre piani indipendenti e autonomi. Al piano terra e rialzato si è deciso di inserire le funzioni di accoglienza ed esposizione, mentre ai piani superiori si articolano i vari uffici.

Interni degli uffici.
Interni degli uffici.

La sala conferenza occupa gran parte del piano terra e può essere ripartita in tre stanze indipendenti mediante un sistema di pareti manovrabili scorrevoli impacchettabili caratterizzate da elementi modulari ad alto isolamento acustico (fino a un indice Rw di 58 dB). I diversi moduli alti 3 m e larghi circa 1 m scorrono lungo guide incassate nel controsoffitto e creano spazi flessibili e funzionali.
L’impianto audio/video, di illuminazione e di riscaldamento è gestibile in modo differente a seconda delle possibili configurazioni delle sale in modo da garantire autonomia ed efficienza in tutte le situazioni. In generale tutto il piano in assenza di eventi funge da spazio espositivo con pannelli e sistemi ad hoc per presentare il prodotto ceramico a pieno delle sue dimensioni e nelle varie opzioni cromatiche.

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Il piano primo e secondo sono dedicati agli uffici e alle sale riunioni. Il modulo progettuale utilizzato all’esterno viene ripreso all’interno e sviluppato nei suoi sottomultipli. A pavimento, a piano terra, è stato posato del prodotto sottile 100×300 cm color grigio vivo della serie Experience che negli uffici a piano primo e secondo, si dimensiona secondo un sottomultiplo del modulo base (150×100 cm) in modo da richiamare la scansione delle vetrate e creare la distribuzione dei vari uffici. Nei bagni il formato si riduce ulteriormente (100×100 cm) per adattarsi meglio alle dimensioni ridotte degli spazi. A rivestimento invece sono state posate lastre sottili con decori e pezzi speciali.
Le pareti divisorie degli uffici si allineano ai montanti esterni creando ambienti modulari e flessibili. La suddivisione degli interni è avvenuta per quanto possibile con pareti vetrate leggere con fissaggio meccanico a soffitto e a pavimento. Sono state realizzate pareti in muratura solo laddove erano indispensabili caratteristiche Rei o di abbattimento acustico non garantite con altri sistemi.

Il verde orizzontale e verticale.
Il verde orizzontale e verticale.

Le armadiature e l’arredo si integrano con le pareti vetrate a tutt’altezza garantendo un ottimo comfort luminoso e acustico. Il controsoffitto prevede l’utilizzo di un sistema fonassorbente modulare continuo caratterizzato da lamelle in Mdf, nobilitate, laccate o impiallacciate.
Il sistema è realizzato per accostamento di pannelli a base di fibra di legno, con incastro «a secco» (senza ausilio di collanti o resine) e sfrutta profili metallici con tipica sezione «ad omega» sui quali i pannelli vengono ancorati con particolari e apposite piastrine metalliche stampate (l’intercapedine assume complessivamente 20 mm di profondità). Il sistema di rivestimento in opera, costituito da lamelle, mollette d’aggancio e profili omega, assume uno spessore complessivo di 36 mm.

Il giunto strutturale. Uno dei problemi strutturali del fabbricato era la mancanza di un giunto sismico di dimensioni adeguate tra le due porzioni della palazzina. Nel progetto si è provveduto a integrare questa mancanza lasciando un vuoto di circa 15 cm colmato dall’utilizzo di un giunto di struttura costituito da due coprigiunti in alluminio affiancati che devono essere fissati tramite tasselli, per tutta la loro lunghezza, alla soletta dei vari piani in corrispondenza dei bordi del varco strutturale.
La struttura del giunto realizzata in alluminio, avente la parte di appoggio al supporto forata, permette un corretto posizionamento e fissaggio meccanico del giunto al fondo di posa. Il giunto utilizzato grazie al particolare disegno e allo spessore dei profili garantisce un’alta resistenza ai carichi incidenti nonché la completa mobilità nelle tre direzioni.
Nell’interspazio tra i due coprigiunti, è stato realizzato un massetto alleggerito su cui è stata posata la stessa pavimentazione prevista ai vari piani. In questo modo, pur garantendo la sicurezza e la risposta al sisma, non è stato tralasciato l’aspetto estetico-architettonico. Lungo lo sviluppo verticale è stato invece utilizzato un giunto con profilo in alluminio ad «L», vincolato da un lato e lasciato «libero» di seguire le sollecitazioni sismiche dall’altro.

18 Panaria il verde

L’illuminazione. Grande importanza è stata data all’illuminazione. Il piano terra prevede l’utilizzo di un sistema di profili in alluminio integrati nel controsoffitto all’interno del quale possono essere collegate diverse sorgenti luminose. I corpi illuminanti rimangono nascosti all’interno del taglio creando giochi di luce e garantendo un effetto pulito e minimale. Ai piani superiori vengono invece utilizzati corpi a sospensione per un’illuminazione diretta della scrivania e una serie di faretti a incasso per l’illuminazione dei corridoi e degli spazi comuni.
Con piccoli supporti, è stato possibile garantire una gestione coordinata degli impianti tecnologici (climatizzazione, illuminazione, audio/video, tende, impianti di sicurezza), allo scopo di migliorare la flessibilità di gestione, il comfort, la sicurezza e per migliorare la qualità del lavorare all’interno dell’edificio. Ogni ufficio ha la possibilità di gestire autonomamente luci e temperature direttamente da un pannello di controllo sul pc, gli orari di accensione degli impianti sono calibrati sulla base della stagione e del momento della giornata e diversi scenari preimpostati permettono configurazioni differenti.

Il cantiere e le tempistiche. Il cantiere è iniziato il 23 maggio 2013 esattamente un anno dopo il sisma ed è durato poco più di sei mesi. Il cronoprogramma serrato prevedeva la compresenza in cantiere di diverse lavorazioni sia internamente che esternamente.
Il primo passo è stato quello di portare a nudo la struttura portante eliminando tutte le pareti di tamponamento e portando avanti tutti gli interventi di consolidamento a partire dall’interrato che necessitava di un intervento per limitare la risalita delle acque di falda. È stata perciò creata una canalina perimetrale in grado di raccogliere l’acqua di risalita che viene portata fuori tramite una pompa idraulica.
Si è passati poi alla realizzazione dei pali di fondazione dei portali e all’innalzamento della struttura metallica realizzata in contemporanea con l’installazione della facciata vetrata continua e alla realizzazioni delle nuove pareti di tamponamento sul retro della palazzina.
Sono seguiti l’installazione del rivestimento di facciata e la sistemazione del verde. All’interno invece a seguito dello smantellamento totale dei vecchi impianti si è proceduto con il rifacimento dei massetti, la posa degli impianti e la realizzazione dei pavimenti. La posa dei controsoffitti e delle pareti arredi divisorie sono state realizzate in concomitanza con la sistemazione del verde esterno.

I progettisti.
I progettisti.

Chi ha fatto Cosa
Nuova palazzina uffici panaria
Committente Ceramica Panaria
Progettazione architettonica Archilinea srl
Progettazione strutturale Studio Dallari Fregni
Progettazione impianti elettrici Studio Pampuri
Progettazione impianti meccanici Studio Malaguti
Progettazione del verde MarsigliLab
Progettazione illuminotecnica Viabizzuno srl
Impresa realizzatrice Tecno-Service spa
Impianti meccanici Sici-Impianti Tecnici
Impianti elettrici Cospe srl
Impianto audio-video Longwave srl
Facciate vetrate Clima srl
Facciata in policarbonato Lazzaro srl
Coperture Iscom spa
Facciate ventilate Dallera srl
Parete verde verticale Poliflor Società Agricola ss
Controsofitti e arredi Kairos snc
Allestimento sala mostra Ecodesign srl

Dimensioni
Superficie di intervento 2000 mq
Superficie vetrata 636 mq
Facciata ceramica 1088 mq
Showroom 300 mq
Copertura Riverclack 700 mq
Verde verticale 70 mq
Verde orizzontale 430 mq
Specie di piante 30

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